8.

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La serata della festa era finalmente giunta e, dopo essermi preparata con cura, mi diressi verso il Moon.

Entrai nel locale e fui accolta da una marea di persone che ballavano e ridevano.

"Stai benissimo," mi accolse Eli con un sorriso luminoso.

Sapevo che Giorgio sarebbe stato presente; avevo tutta l'intenzione di farmi notare.

"Anche tu, sai bene," risposi, apprezzando il suo vestito verde acqua.

Il mio look consisteva in un semplice corsetto bianco e una minigonna nera.

"Siete entrambe bellissime, ma ora andiamo," disse Marco, esasperato dalla nostra lentezza.

Una volta alla festa, ci trovammo circondate da facce familiari, che avevo incrociato nei corridoi della scuola.

Marco si avvicinò, portandomi un bicchiere contenente un liquido ambrato. Senza pensarci, lo bevvi tutto d'un fiato.

Eli, entusiasta, mi afferrò per il polso e mi trascinò in pista, tra le luci sfavillanti e la musica avvolgente.

Era trascorsa un'ora dal nostro arrivo, e né Giorgio né Luca si erano ancora fatti vedere.

Delusa, sentii l'amica urlarmi all'orecchio per farsi sentire sopra la musica.

"No, perché?" risposi con un'innocenza studiata.

"Non mentire, è tutta la sera che ti guardi in giro. Chi stai aspettando?" La mia negazione fu interrotta senza darmi il tempo di esprimerla appieno.

"Allora, perché ti sei vestita così? Vuoi fare colpo su qualcuno, ma su chi dei due?" disse, ammiccando e pizzicandomi con curiosità.

Non risposi, preferii continuare a ballare, lasciando il mistero sospeso nell'aria e tra le luci accese della festa.

Il ritmo della musica rallentò gradualmente, avvolgendoci in una melodia sensuale.

Eli mi fece girare con grazia, stringendomi a sé.

Forse a causa dell'alcol che avevo già consumato, non mi opposi quando le sue mani si posarono sui miei fianchi e scivolarono lentamente sulle mie cosce.

Mi lasciai andare, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sulla sua spalla.

In quel momento, Eli indicò con discrezione un punto dall'altra parte del locale. Seguii il suo gesto e notai Giorgio e Luca seduti su un divanetto, gli sguardi fissi su di noi.

"Vai da loro. Dovresti ringraziarmi, non ti hanno staccato gli occhi di dosso, neanche per un secondo," mi sussurrò spingendomi verso la loro direzione.

Mi chiesi quanto tempo avessero trascorso lì e perché non si fossero avvicinati neanche per salutare. Con un lungo sospiro, finii il mio bicchiere di birra e mi avvicinai al divanetto con una miscela di curiosità e incertezza nell'aria.

"Sei splendida stasera," disse Giorgio, il suo sguardo ammirato sottolineato da un lieve sorriso.

"Grazie!" risposi con un sorriso radiante, notando casualmente che una ragazza si era seduta sulle gambe del moro accanto a lui. La sua fronte si corrugò leggermente, rivelando una tensione impercettibile.

"Ti va di andare a parlare fuori?" chiese Giorgio, il tono della sua voce indicava un desiderio di confidenza e riservatezza.

Annuii con un sorriso complice.

Una volta fuori, lui gentilmente mi offrì la sua giacca vedendomi infreddolita.
Nel silenzio della notte, tra le risate e il vociare lontano degli altri studenti, ci ritrovammo a condividere un momento d'intimità.

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⏰ Last updated: Dec 20, 2023 ⏰

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