Capitolo 15

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I bagagli erano già pronti, stavo solo aspettando che qualcuno venisse ad annunciarmi che la carrozza era arrivata.
Bussarono alla porta.

"Avanti" da dietro essa spuntò Molly con aria triste e occhi velati di dolore con ancora tracce di lacrime.

"L-la carrozza è arrivata" balbettò con voce ancora spezzata dall'eventuale pianto.
Mi alzai in piedi ed istintivamente corsi ad abbracciarla. Per tutte le volte che lei mi aveva saputo tranquillizzare e dare conforto adesso
era arrivato il mio turno.

"Ci rivedremo, te lo prometto" le accarezzai la schiena tentando di porle qualche senso di conforto.

"No, non è vero. Quando te ne andrai tutto cambierà. Cambieranno i giorni senza di te e cambierà il padrone. Distruggerà qualsiasi cosa le stia accanto. Brucerà di una fiamma ardente incapace di essere placata se non dalla tua aurea". Rimasi senza parole, le sue erano state abbastanza per entrambe, erano state abbastanza da far si che il mio cuore raggiunse il fondo più di quanto io pensassi. Avevano rubato ogni pezzo della mia anima nel momento stesso in cui furono esalate e suggellate dalle mie lacrime insipide e solitarie.
Sentivo che tutto stava cambiando, nuovamente.
Come mi aveva precedentemente comandato Harry presi le mie valigie e salì sulla carrozza.
Non mi voltai, non questa volta. Se lo avessi fatto mi sarei crugiolata nei suoi occhi smeraldo  e mi ci sarei persa.
Non gli avrei permesso di lasciarmi andare.
La carrozza partì ed ogni secondo più vicino al cancello erano secondi sempre più lontani da lui.
Una volta un persona  disse che l'amore non esiste  per renderci felici, ma per dimostrarci quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore.
E allora la mia era una prova straziante, dolorosa.
Io invece credevo che l'amore fosse un sentimento univocamente felice ma poi, crescendo, mi resi conto di quanto esso portasse dolore. Ma andava bene così, perché il dolore era l'altra faccia della stessa medaglia, quella del piacere.
Anche se Harry mi aveva fatto sentire più dolore che gioia io lo avrei amato incondizionatamente, totalmente e follemente. Per sempre.
Guardai fuori dalla carrozza, stava piovendo.
Guardavo come la pioggia facesse sembrare qualsiasi cosa più cupa. E se adesso il mio cuore dovesse rappresentare una precipitazione atmosferica sarei una grandine vogliosa di infrangere ogni cosa. Sarei tormentata come un tornado.
La carrozza si fermò di colpo e il mio cuore venne pervaso da altre mille battiti.
Mi affacciai ma non vidi niente. Chiesi al cocchiere la natura della nostra fermezza verso la via di casa ma da esso non risuonò nessuna risposta.
Aprì la portiera e scesi le scalette. Mi guardai intorno, il vento gelido pervase il mio corpo che  di conseguenza reagì con miliardi  di brividi.
Mi avvicinai verso colui che mi avrebbe dovuto portare da mio padre. Era seduto al suo posto con in  mano ancora le redini dei cavalli, guardai più lontano da lui e vidi quei vestiti neri, la spada al lato della gamba destra ed i suoi immensi e inconfondibili occhi verdi.
Aprì la bocca per dirgli qualcosa ma le parole mi morirono in gola, ogni respiro era più affannato e con se si portava via ogni sillaba che avrei voluto porgli.

"Belle" esalò con fatica e sollievo, assunto nel momento stesso in cui i suoi occhi si posarono sulla mia figura.
Non riuscì a rispondergli.
Si avvicinò a me allungando il braccio in senso di conforto.
Sentivo l'esigenza di sentire il suo tocco e sapevo che lo stava sentendo anche lui, lo vedevo dai suoi occhi.
Per quanto Harry possa essere chiuso verso gli altri i suoi occhi erano ormai un libro aperto per me.
Avrebbe potuto nentirmi in ogni modo possibili ma solo dal suo sguardo avrei potuto carpire la verità.
Mi allontanai mano a mano che avanzava e ciò gli dispiaque ma capì la natura del mio atteggiamento e si mostrò ragionevole nei miei confronti.

"Avevi detto che non saresti venuto a fermarmi questa volta" esalai con un peso sul petto.
Facevo fatica a dialogare con lui ma era necessario che lo facessi.

"Mi sono sempre contraddetto e non smetterò di farlo, soprattutto se ti dico di andartene, non potrei mai permetterlo" e per quanto ciò mi faceva tremendamente piacere al tempo stesso mi faceva infuriare.
Mi faceva infuriare il modo in cui era padrone di ogni mio respiro, di ogni mio battito ed era padrone dei miei sentimenti.
Aveva il pieno controllo del mio corpo e se solo lo sapesse si renderebbe conto di quanto io lo ami. Ma se lo sapesse si renderebbe conto di quanto potere abbia e potrebbe ambire ad averne ancora di più. Come una fame insaziabile, che pretende sempre più cibo, lui pretenderebbe sempre più da me.
Rimasi nuovamente in silenzio, perché, nuovamente, non avevo niente da dire.

"Allora non farlo, non permetterti di mandarmi via per poi ritornare. Mi faresti soffrire ogni volta" e speravo che carpisse il senso di dolore che quelle parole celavano segretamente.

"Questa volta credevo che avrei mantenuto il controllo e soppresso il senso di correre da te ma come vedi, non sono più padrone delle mie emozioni".
La pioggia battente aveva infradiciato ogni nostro capo d'abbigliamento. I nostri capelli ricadevano sul volto gocciolanti zuppi d'acqua. Ma ciò non mi importava, non mi importava del freddo, come non mi importava se avessi preso qualche malanno l'indomani. Perché l'unica cosa che, in quel momento  mi importava, era solo lui.
Ed avrebbe continuato a farlo fino a quando ne avrei avuto  memoria.

"Io non sono il tuo giocattolino, ho un cuore Harry ed è già stato scalfito molte volte dal tuo atteggiamento. Eppure, esso continua a battere per te, continua a tornare da te e non so come farlo smettere" lasciai che si avvicinasse perché ogni secondo che lo tenevo lontano da me erano secondi agonizzanti.

"Allora non fermarlo. Ascolta il tuo cuore e torna al castello con me" mi prese la mano e la intrecciò con la sua.

"Non lo farò, non questa volta" i suoi occhi immediatamente risalirono ai miei e mi scrutavano attentamente, ancora incapaci di metabolizzare ciò che gli avevo appena detto.

"Ti prego Belle non lasciarmi" mi supplicò con ogni cosa alla quale poteva aggrapparsi e vedere come si stava rendendo miserabile a me mi faceva star male, tremendamente male.

"Non posso permetterti di farmi questo" Sibillai a bassa voce.

"Perciò non verrai con me?".

"No" dissi ferma sulla mia decisione.

"Non mi hai lasciato altra scelta" lo guardai accogliata mentre si stava avvicinando con fare sicuro.
Mi prese per le gambe e mi poggiò sulle sue spalle.
Lo supplica innumerevoli volte di lasciarmi ma era tutto invano, non lo avrebbe fatto.
Mi fece montare sul suo cavallo e galoppammo verso l'uscita del bosco per dirigersi verso il castello.
Ci fermammo nel giardino dove mi fece scendere.
Mi caricò nuovamente sulle sue spalle e mi lasciò solo una volta arrivati in camera sua.
Mi poggiò sul suo letto. Non ero mai stata in quella camera.
Era bellissima ed incredibilmente immensa. 
L'arredamento era rustico ma allo stesso tempo lussuoso.

"Voglio andarmene Harry" si avvicinò alla porta e la chiuse a chiave.

"Non ti lascerò andare Belle".
Mi arresi all'idea che fino a quando non avremmo risolto questa enorme voragine postasi in mezzo a noi non saremmo mai potuto ritornare come prima.

"Allora dimmi perché ti comporti così".

"Non posso dirtelo Belle, non ancora. Ma ti voglio bene ed ho già perso tante persone nella mia vita, non voglio perdere anche te". Quindi lui mi voleva solo bene. Non provava niente verso di me, mi ero solo illusa come una bambina. Il mio Amore non sarebbe stato mai ricambiato perciò era meglio porre le armi e lasciare che questa inutile battaglia mi vinca, anche se l'ha già fatto.
Il mio esercito era niente a quello di Harry.
Lui aveva preso ogni mia arma e abbattuto ogni mio muro. Probabilmente era l'unica persona che mi conoscesse così in fondo ed avevo lasciato che la mia guardia di abbassase dando a lui la possibilità di invadermi con estrema facilità.

"Perché come i fiori in inverno stavo perdendo le mie foglie e lentamente morivo.
Poi te sei arrivata nella mia vita e mi hai fatto fiorire ancora" e se la morte non ti porta con se per l'eternità può manifestarsi in moltissimi modi. Può invaderti e distruggere quelle poche briciole di gioia che ancora, innocenti, alloggiavano nel tuo cuore. Perché la morte ti distrugge. È silenziosa e trascina anche te nel silenzio più terrificante che ci possa essere. Perché morire significa anche aver amato. E preferirei morire piuttosto che non amare mai.

The Beauty and the Beast h.sWhere stories live. Discover now