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Louis quella mattina si era svegliato con un sorriso stampato sul volto al ricordo della giornata precedente.

Al ricordo del regalo del padre, del giro sulla ruota panoramica e dea serata a mangiare schifezze sulla spiaggia.

Dopo essersi preparato e dopo aver fatto colazione, si diresse a scuola.

Una volta entrati girovagò per i corridoi alla ricerca di Zayn, che anche quel giorno non era venuto a scuola.

Strano. Pensò. Più tardi lo avrebbe chiamato.

Le ore passarono in una noia mortale, e alla seconda ora a Louis arrivò un messaggio da parte di Zayn.

"Ti devo parlare, dopo scuola vieni a casa, ti aspetto"

Cosa doveva dirgli? Stava male? Era successo qualcosa di grave?

Queste domande lo tormentarono per tutto il resto delle ore scolastiche.
Si maledisse quando notò che aveva mangiucchiato tutte le sue unghie.

La campanella dell'ultima ora suonò e Louis corse via come un razzo in direzione di casa.

Prese le chiavi ed entrò, suo padre gli aveva lasciato il pranzo sul tavolo, benissimo.

Mentre mangiava, Louis ripensò ai tanti cambiamenti del padre, prima, quando usciva da scuola, doveva entrare in casa in punta di piedi e doveva fare il meno rumore possibile per non infastidire il padre che stava lavorando nello studio.

Subito dopo aver finito, mise i piatti nel lavandino e si diresse verso la casa di Zayn.

Non era così distante e ormai Louis si aveva imparato persino quali gradini scricchiolavano e quali no.

Zayn viveva in un appartamento di un condominio altissimo e non così costoso.

Dopo aver bussato alla porta aspettò pazientemente e dopo pochi attimi il corvino gli aprì la porta con un sorriso forzato e con la mano gli fece segno di entrare.

"Entra Louis, siediti sul divano, vuoi del tè?"

Zayn sapeva che il liscio amava il tè.
"Certo, grazie mille."

Zayn si sedette accanto al più piccolo.
"Louis, devo dirti una cosa importantissima.
Per tutto questo tempo, mi hai sempre sostenuto, mi hai sempre appoggiato, anche quando andava tutto a rotoli tu c'eri sempre per me, mi hai sempre dato una spalla su cui piangere ed io non ho mai fatto nente per te.
Ci ho provato tante volte, ma non credo di esserci mai riuscito.
Sei così speciale Louis e Dio solo sa quanto sei importante per me, ma hai presente le farfalle nello stomaco, la testa che gira il cuore che non regge il tuo sorriso? Io non ho mai provato con te tutte queste emozioni.
Ho conosciuto una persona e Louis, non sai quanto mi piaccia, tremo solo al suo tocco e il mio cuore accellera non appena lo vedo.
È così semplicemente lui ed io ho capito che non posso farne a meno.
Sono abbastanza sicuro che neanche tu abbia provato tutte queste sensazioni con me e ti auguro di trovare la persona che riuscirà a farti sciogliere il cuore con un solo sguardo.
Mi dispiace così tanto, Dio, sei così importante ed io so solo mandare all'aria tutto.
Sono un casino e mi dispiace da morire, so solo far soffrire le persone."

Zayn terminò il suo discorso con le lacrime agli occhi, anche Louis stava per piangere e lui odiava piangere.

Gli occhi iniziavano a pizzicare, lo stomaco si contorceva dal dolore.

Lo odiava.

"Come si chiama?"chiese.

"Liam."rispose il corvino.

Louis abbassò lo sguardo ferito.
Lo aveva spezzato, ma glielo aveva detto.

"Ti piace?"

"Tanto."

Silenzio.

Silenzio.

Troppo silenzio.

"Vai."

"Cosa?"

"Vai, vattelo a prendere."

Zayn spalancò gli occhi e lo guardò incredulo, Louis, ferito e distrutto, ancora una volta lo aveva aiutato.

"Sono tanto arrabbiato, ti picchierei, ma riconosco l'amore quando lo vedo.
Non conosco questo Liam, ma vedo che quando ne parli ti brillano gli occhi.
Apprezzo il fatto che tu me l'abbia detto, ma ho bisogno di un po' di tempo per realizzare."

Zayn lo abbracciò forte ripetendogli una litania di "Grazie, grazie, grazie mille."

Louis, dopo aver ricambiato l'abbraccio si alzò dal divano, salutò Zayn e si diresse verso casa, dove, dopo essere entrato era andato a dormire, senza nemmeno salutare il padre.

Non Farmi MaleWhere stories live. Discover now