17. Ꮄrunk

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Tao
Stavo barcollando per strada con la vista così sfocata che nemmeno con un paio di occhiali sarei andato dritto. Alcune persone mi evitavano disperatamente, come se li avrei attaccati se non si fossero spostati. Riuscivo a malapena a camminare, come sarei riuscito ad attaccarli? La testa mi girava e tutto quello che mi importava era essere capace di arrivare sano e salvo al mio dormitorio senza venire investito e senza cadere e rompermi qualcosa.
- ZITAO! -.
Sentire quella voce ebbe l'effetto più strano su di me. Come se mi fossi ripreso in un secondo. Sollevai lo sguardo con gli occhi spalancati e cercai di trovare la persona che amavo non mi vedesse mai in questo stato. Speravo davvero di avere le allucinazioni ma quando vidi il viso arrabbiato di Kris, era la dura realtà. Passai da uno stato di totale ubriachezza a uno stato di totale panico e cercai disperatamente di nascondere che volessi vomitare l'anima.
- Perché sei qui, camminando per strada, quando non sei chiaramente capace di farlo in modo sicuro? - disse con tono di disapprovazione una volta che fu abbastanza vicino da essere sentito.
- Io... sono uscito. -
- Ma non mi dire. - Scosse la testa. - Beh, andiamo. Ti porto a casa mia dove potrai riposare. -
Si avvicinò e stava per gettare un braccio intorno al mio fianco ma feci velocemente un passo indietro, mettendolo in una posizione super imbarazzante. È solo che mi sentivo estremamente nauseato e volevo solo andare a casa a dormire.
- Andrò a casa. Non è così lontana. - biascicai.
- Zitao, non sei nello stato adatto per andare a casa da solo. -
- Davvero, sto completamente bene! -
- Se non vieni con me ora vorrà dire che ti licenzierò, Zitao. Avrei molti motivi per farlo! -
Questo mi rese senza parole per un paio di secondi. Non poteva farlo, vero? Non volevo correre il rischio comunque e poi, avevo davvero sonno. Feci un passo avanti e lui annuì.
- Bravo. E ora andiamo. - Disse e mi prese il braccio per posarlo sulla sua spalla.
I miei piedi non volevano più lavorare per me e non era colpa dell'alcol. Il suo profumo avevo un effetto davvero troppo forte su di me. La testa era leggera e pregai gli dei di non svenire ancora.

Baekhyun
Mi voltai un'altra volta nel letto e guardai l'ora sull'orologio digitale. Erano le tre del mattino e Chanyeol ancora non era tornato. Non era da lui fare così tardi, specialmente se sapeva che io stesso sarei tornato prima di mezzanotte. Una parte di me era irritata, ma per lo più ero preoccupato. E se fosse caduto e non fosse più riuscito ad alzarsi? Poteva anche essere andato a casa di Jongin, ma conoscendo quest'ultimo, sicuramente era in uno stato peggiore di Chanyeol. Volevo chiamarlo, ma sapevo bene che non avebbe risposto perchè non avrebbe sentito il telefono squillare...
Sospirai e imprecai per quanto fosse stato brutto quel giorno. La cena di famiglia era stata irritante. Soprattutto quando mia zia continuava a chiedermi se ci fosse una ragazza speciale nella mia vita, nonostante sapesse di Chanyeol. Quando avrebbero finalmente accettato entrambi invece che solo l'idea di me? Avevo desiderato tornare a casa e rivederlo così da poterci coccolare e lui mi avrebbe detto che sarebbe andato tutto bene alla fine. Magari avremmo potuto fare anche qualcos'altro. Per una volta...
Ero più che cosciente di come tutti pensassero che io e Chanyeol fossimo già arrivati a quel livello secoli fa. La triste verità era che non c'era stato niente di più (o meno) di coccole. Non era un po' triste per una coppia che viveva insieme e dormiva nello stesso letto? Sono sicuro che lo fosse. Mi chiedevo se fossi io. Diceva che ero bellissimo, però...
Mi riscossi dai miei pensieri nel secondo in cui sentii la porta aprirsi. Gli ci vollero secoli per entrare, quindi immaginai che non fosse in uno stato decente. I miei pensieri furono confermati quando non molto dopo, lo sentii barcollare in camera e sbattere contro qualcosa. Stava cercando disperatamente di fare piano, ma in realtà era estremamente rumoroso.
- Baekkie? - disse una volta dentro. - Baekkie, sei ancora sveglio? -
- Si, sono sveglio. - Sospirai e accesi la luce.
Non solo puzzava, ma sembrava anche devastato. Fece cadere almeno un milione di cose prima di buttarsi sul letto affianco a me. I suoi occhi erano chiusi e la bocca leggermente aperta.
- Come è andata la cena? - chiese dopo un rutto ma sapevo che non avrebbe retto fino alla risposta.
- Andiamo a dormire. Ne parliamo domani. -
Stavo per spegnere di nuovo la luce quando si alzò e si diresse in bagno il più in fretta possibile. Già, c'erano cose più carine che sentire il proprio ragazzo vomitare nel bel mezzo della notte. Mi alzai anche io per controllare che stesse bene. La testa era sopra la tazza del water ma alzò lo sguardo quando mi sentì.
- Baekkie, scusa. - disse. - So che odi quando mi ubriaco. -
Gli diedi una pacca sulla schiena e sospirai di nuovo. - Beh si, ma avevi le tue ragioni...ti porto un po' d'acqua. -

Kyungsoo
Il cuore quasi mi uscì dal petto quando all'improvviso qualcuno cominciò a battere contro la porta a notte fonda. Gli occhi mi si spalancarono e mi sedetti, tenendo la coperta stretta al petto come se mi avesse potuto salvare in una situazione del genere. Accesi la luce e controllai velocemente la stanza in cerca di un'arma mentre la persona continuava a battere. Presi la statua di un finto oscar "Miglior Figlio" che i miei avevano portato dall'America e la impugnai tipo mazza da baseball, pronto a buttare giù qualcuno se fosse stato necessario.
- Kyungsoo. - Sentii da dietro la porta mentre mi avvicinavo. - Apri la porta, Kyungsoo! -
Mi fermai per un secondo e mi accigliai perchè anche nello stato in cui ero, mi sembrava di aver sentito la voce di Jongin. Forse era solo perchè ero spaventato. Forse perchè volevo che fosse lui.
- Kyungsoo~ Sono Jongin. Apri. - Cominciò a lamentarsi e misi immediatamente giù l'Oscar e corsi verso la porta per aprire.
Immaginai che si fosse appoggiato su di essa con la testa, perchè quando aprii la porta, cadde dentro e mi porto giù con sè. Atterrò sopra di me ed entrambi toccammo il pavimento con un forte "oumph". Puzzava di alcol ed era chiaramente molto ubriaco. Non sapevo davvero cosa fare con lui ma speravo che non mi vomitasse in faccia. O che si addormentasse su di me.
- Grazie per aver aperto. - Mormorò senza alcuna intenzione di alzarsi da sopra di me.
- Err, certo. - Annuii al suo sorriso ubriaco. - Potresti... voglio dire... è un po' scomodo. -
- Oh. Certo. - Riuscì a rotolare di fianco e mi alzai velocemente.
Sinceramente, si meritava di stare sdraiato sul pavimento freddo dopo tutto quello che mi stava facendo passare. Ma lo aiutai comunque ad alzarsi e lo portai in camera. Stavo pensando a qualche altro posto dove andare a dormire, ma mi prese il polso e mi tirò affianco a lui. Caddi sul materasso soffice. Il mio cuore correva mentre le sue dita non mi lasciavano.
- Mi dispiace essere piombato qui così, hyung. - Disse piano. - Ma non sapevo dove altro andare. -
Forse era per il mal di testa. O forse perchè ero stanco. O perchè era improvvisamente così vicino a me. O perchè il cuore non riusciva a calmarsi. O forse a causa di tutto questo, cominciai a piangere di nuovo. Non volevo che mi sentisse, ma quando cominciò a russare forte, lasciai andare i miei singhiozzi come se fossi stato da solo. E in un certo senso lo ero. E quando me ne resi conto il mio pianto peggiorò soltanto.















ǫᴜᴇsᴛᴏ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ ᴇʜʏᴄᴀ sᴜ ᴇғᴘ.
Yuki~❄️
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