76. NON É MAI STATO LUI

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voce narrante: Jade

Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza

da quel che sogna che da quel che pensa.

Victor Hugo

«E quindi tu dici che questa ragazza...?».
«Piace a tuo fratello, esatto».
A quelle parole, sentii una vaga fitta di rabbia.
Quella ragazza già mi stava antipatica, per il solo fatto di aver rifiutato mio fratello. Come si poteva non amare mio fratello?
Finsi comunque un sorriso, per non preoccupare Tommy, ma quella notizia non mi aveva fatto sorridere per niente.
«Perché non ho mai saputo nulla?» chiesi, frustrata.
Tommy sorrise di traverso: «E te ne stupisci anche?».
«Certo!» esclamai: «Mio fratello non è mai stato uno che si vergogna di dire quello che prova. Ed è diverso dagli altri ragazzi... è più maturo. Più padrone dei propri sentimenti, ecco. Se dice che gli piace, è perché gli piace...».
Qui mi fermai, perché stavo per dire qualcosa che non piaceva neppure a me.
«Ah sì?» disse Tommy, irritato per quella lode che stavo facendo a mio fratello, quasi a sua detrazione:
«E allora come le spieghi le ragazze oche che gli volteggiavano accanto? E il suo atteggiamento da menefreghista e i suoi amici con la testa rasata e...».
«Non è mai stato lui, quello lì!» esclamai, interrompendolo.
«

Certo che lo è! Se non avesse voluto diventare il ragazzo più popolare della scuola, avrebbe potuto benissimo evitarlo. Nessuno ce l'ha mai costretto!».
«Sì, è vero, fa parte di lui fingere di essere chi non è. Ma se vai oltre l'apparenza... lo vedi anche tu, che non è davvero come appare da fuori. E poi non ce ne sono più di ragazze oche che gli volteggiano attorno, ora è cambiato».
«Era un vigliacco, ecco che cos'era! Ma se è cambiato, è solo grazie a lei!».
Qui la fitta di rabbia si acutizzò finché non mi parve di ospitare nello stomaco un gigantesco mostro a tre teste che mi implorava di uscire e divorare tutto quello che avrebbe trovato sulla strada.
Ma, forse, lo ammetto, ero semplicemente gelosa. Gelosa e scettica.
«A Diana» dissi, puntualizzando con voce atona. «Esatto, a Diana».
«Non ci credo» conclusi.
«Se vuoi una prova, te la do subito. Secondo te, quando è stato che Edmund è cambiato? Che è ritornato quello di prima, intendo?».
«Non lo so».
«Sì che lo sai!».
«Ti dico che non lo so».
«E invece lo sai benissimo, ma non vuoi collaborare. Nemmeno per amore di tuo fratello!».
«Ok, forse alla fine di febbraio ha incominciato a smettere di uscire con i suoi vecchi amici e a vestirsi meglio».
Tommy sorrise e poi dichiarò: «Alla fine di gennaio, Edmund ha chiesto a Diana di mettersi con lui e lei lo ha rifiutato. Per questo, è tornato sé stesso, perché sperava di farle cambiare idea su di lui».
«Ma lo ha rifiutato!» esclamai io, ignorando il resto della storia: «Questo è il motivo per cui era sempre così di malumore! E tu vuoi che io diventi amica di una ragazza che l'ha fatto soffrire per pura arroganza?!».
«Te l'ho detto, lei lo ha rifiutato perché, a differenza di te, non lo conosceva davvero per quello che era in realtà».
«E chi è questa ragazza, per rifiutare così mio fratello?!».
«É la mia migliore amica» dichiarò Tommy.
Rimasi a bocca aperta a fissarlo.
«Ecco perché ce l'hai tanto a cuore» dissi con una smorfia.
«Che stai dicendo? Non sarai mica gelosa di Diana? Se ti dico che piaceva a tuo fratello, per la miseria!» esclamò Tommy scoppiando in una risata.
Devo ammetterlo, quella risata mi tranquillizzò un po'.
Almeno, per quanto riguardava Tommy.
«Sì... Ma a lei piaci tu» affermai, con una certa sicurezza.
Tommy rimase sbigottito. Ma dopo un secondo riprese a ridere: «Non sono tutte innamorate di me, al contrario di come può sembrare, sai?!».
«Voglio conoscerla e verificare di persona».
«Hai cambiato idea? Ora vuoi conoscerla?».
«Sì, perché tu sei di parte, e io voglio verificare di persona» ripetei.
«Allora sono arrivato al mio scopo, anche se in un modo che non avrei immaginato! Però non devi farle capire che sai tutto. Tu, per lei, sei solo la mia fidanzata, non la sorella del ragazzo che ha rifiutato, ok?».
«Ok».
«Prometti?».
«Sì, certo».

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