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Eternity_Hook

Quella mattina si presentava come una delle tante, il sole ormai alto nel cielo, nessuna nuvola ad oscurarne i raggi che scaldavano timidamente le case e s'insinuavano all'interno delle abitazioni, svegliando chi ancora dormiente.
Una giornata di primavera come tutte le altre, dove l'aria rinfrescava il viso e i petali dei fiori di ciliegio iniziavano già a cadere al suolo, formando coloratissimi tappeti rosati.

Purtroppo non tutti erano in grado di godersi la bellezza della stagione.

Chi, come Yuri Katsuki, non era capace di mantenere la calma. Era sempre stato un ragazzo ansioso, ma mai come quella mattina di primavera.

Il giovane continuava a fare avanti e indietro per la stanza, il suo cuore galoppava come un cavallo impazzito.
Con un movimento quasi robotico si voltò verso la sua immagine riflessa, iniziando ad ispezionarsi  con minuzia, cercando di eliminare qualsiasi difetto, anche il più invisibile e insignificante dal proprio abito.

La superficie liscia e perfettamente lucida dello specchio, rifletteva al meglio la sua immagine, che mai prima di quel giorno era stata più elegante.

Egli indossava una camicia bianca, perfettamente stirata e abbottonata, sovrastata da un elegantissimo gilet color crema. A coprire le spalle una raffinatissima redingote, una giacca nera che gli arrivava fino a metà coscia . Al collo, invece della classica cravatta, aveva deciso di optare per un bel papillon rosa pastello, abbinato ai colori del momento e per dare uno stacco dai due colori dominanti.
I pantaloni erano sui toni del nero, anch'essi privi di pieghe o imperfezioni.
Ai piedi portava due lucidissime scarpe in pelle, sempre nere.
Tutto il completo fasciava perfettamente il fisico atletico e slanciato del giapponese.
I suoi capelli non erano mai stati più ordinati, nemmeno durante le sue performance sul ghiaccio aveva messo tanto gel e lacca per farli stare così perfetti.
In oltre, aveva aggiunto un filo di trucco, giusto per coprire le occhiaie che la notte insonne gli aveva lasciato.

Ma nonostante tutta questa perfezione esterna, era dentro di sé che il moro non era apposto.

Perché si trovava in una situazione del genere? Non che non ne fosse entusiasta, ma era davvero all'altezza?
Dell'altro non aveva alcun dubbio, egli era una persona davvero affettuosa ed insostituibile.
Ma di sé stesso non era molto convinto.
Cosa aveva lui?

Prendeva peso facilmente, un solo piatto di katsudon e non poteva più toccare cibo neanche con la punta della lingua.

Era una persona distratta e maldestra, sempre bisognosa dell'aiuto e del supporto degli altri.

Non reggeva minimamente l'alcool, ancora i ricordi di quella volta dove aveva ballato seminudo lo facevano morire di vergogna.

Il suo essere tremendamente ansioso era uno degli aspetti che più odiava e avrebbe voluto modificare di sé stesso.

Non era riuscito a vincere l'oro, non era riuscito a mantenere la sua promessa, non era riuscito a fare niente.
Perché quel giorno sarebbe dovuta andare diversamente?

Yuri si avvicinò pigramente al divanetto in pelle posto nella stanza, e si lasciò cadere di peso su di esso.
Rivolse lo sguardo al soffitto, dove la luce del possente lampadario arrivava direttamente ai suoi occhi. Avvicinò  lentamente la mano alla fronte, cercando di proteggersi gli occhi dalla luce, ma la sua attenzione si spostò su qualcos'altro.

Lo splendido anello d'oro calzava il suo dito a pennello, il colore ancora perfettamente lucido e uniforme, neanche la minima traccia di ruggine a rovinare quel preziosissimo gioiello custodito con grande gelosia e sempre sfoggiato con vanto agli amici.
Se ripensava a quanto entusiasta fosse stato nel ragalargli quell'anello. Quanto era stata appagante la reazione dell'altro nel riceverlo?
Ciò gli ricordò che lui gli aveva regalato l'anello, lui lo aveva pregato di diventare il suo coach e sempre lui, in quel momento, stava vacillando sulla scelta da prendere.

S. O. S. Y. C. ~Eternity_Hook Where stories live. Discover now