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Eternity_Hook
-Ship: riren
-Vari tipi di modi per dimostrare affetto.
-Circa 500-600 parole per ogni drabble

Piccoli gesti

Era esattamente in giornate come quella che il ragazzo rimpiangeva di essere il soldato più forte dell'umanità.
Nulla era comparabile all'adrenalina, all'eccitazione che travolgeva ogni sua parte del corpo nel momento in cui doveva indossare l'imbragatura per il movimento tridimensionale, quando giungeva alla sua mente la consapevolezza che quello sarebbe potuto essere l'ultimo suo giorno di vita.
Ma ovviamente, ricoprire un incarico di tale prestigio, richiedeva anche numerosi sacrifici.
I quali, essere costretti a riempire pile di fogli e scartoffie per quei cosiddetti "maiali" del corpo di gendarmeria.
Mai fu creata cosa più snervante, ma soprattutto inutile: perché assegnare a lui tutti quei rapporti, quando l'unica cosa che faceva era seguire gli ordini del comandante e uccidere giganti?
L'ennesimo sbuffo lasciò le sue labbra, assieme al pensiero che sicuramente anche quella notte non avrebbe chiuso occhio, o che comunque si sarebbe addormentato nel bel mezzo del lavoro.
Ma dopotutto, aveva iniziato ad apprezzare le giornate di quel tipo.
La notte, quando le palpebre perdevano l'ultimo briciolo di volontà rimastagli per mantenersi sollevate, quando il moro finiva inevitabilmente per abbassarle e riposare gli occhi, il mattino seguente, si ritrovava una calda coperta sulle spalle ed un vassoio luccicante sulla scrivania, sul quale giaceva sempre una tazzina da té lucidissima e perfettamente pulita, ricolma di quel liquido sui toni del rosso chiaro. Alle volte ancora caldo, altre invece già raffreddato.
Ed ogni volta che si incantava ad ammirare quel piccolo e silenzioso gesto, non poteva che lasciarsi sfuggire un leggero sorriso di apprezzamento, e pensare quanto patetico si ritrovasse nel ritenere che tale sciocchezza fosse in grado di scaldargligli il cuore più di ogni altra cosa.
Nonostante non ne fosse completamente convinto, l'identità del "responsabile" gli era ormai piuttosto chiara, e quella notte stessa, ne avrebbe avuto la conferma.
Sperava di non aver fatto errori, o il disgusto sapore della delusione gli sarebbe rimasto a lungo fra le labbra.
La notte era sopraggiunta da poco, il sole appena sparito all'orizzonte, era stato sostituito da un manto completamente scuro e limpido, illuminato fiocamente dalla debole luce della luna e delle stelle.
Al moro non restava che adempiere al suo compito e tentare di non addormentarsi, almeno non quella sera dove avrebbe finalmente scoperto la verità.
Le sue dita si avvicinarono alla piuma con la quale avrebbe riempito quei dannatissimi fogli bianchi, e la estrasse dal calamaio, iniziando a lasciare sul foglio linee piuttosto confuse, non certo ordinate e comprensibili come quelle dei suoi compagni, ma comunque leggibili. Era quello che contava.
Lo sguardo tagliente dei suoi occhi non si decideva ad abbandonare la piccola finestra dalla forma squadrata sulla parete opposta all'ingresso, sperando in un improvviso cambio di luce, ma con scarsi risultati.
La curiosità lo stava consumando, ma sarebbe stato inutile continuare a fissare intensamente il cielo: quest'ultimo non sarebbe certo cambiato per lui.
Erano probabilmente passate 3 ore da quando aveva cominciato, ed ancora nessun segno di vita. Levi appoggiò la testa sulla scrivania, sbuffando ancora una volta, ma determinato a non cedere alla stanchezza.
Il suono di uno scricchiolio, come di una porta che si apriva, lo destó dai suoi pensieri, e poco dopo, un paio di mani delicate si poggiarono sulle sue spalle, lasciando ricadere su queste una coperta morbida e profumata, ma non prima di aver appoggiato sulla scrivania un vassoio luccicante sul quale giaceva una tazza di tè fumante.
Quasi spontaneamente, la mano del maggiore afferó il polso del nuovo arrivato, che non aspettandosi una tale risposta da quello che credeva essere il suo comandate addormentato, sussultó spaventato ed estremamente imbarazzato.
"Sapevo che tutto questo era opera tua" sussurró il moro, avvicinando il suo subordinato al proprio viso, e lasciando un dolce bacio sulle sue labbra, leggermente dischiuse per lo stupore.
"C-credevo che stessi dormen-"
Tentò di rispondere il giovane castano, che venne però interrotto da un ennesimo bacio da parte del suo amante

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⏰ Last updated: Mar 05, 2018 ⏰

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S. O. S. Y. C. ~Eternity_Hook Where stories live. Discover now