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Eternity_Hook

Ship: Sawamura Daichi x Koushi Sugawara

Rating: verde

La luce del sole, ormai al crepuscolo, illuminava fiocamente quel preziosissimo gioiello, rendendolo ancor più elegante grazie ai riflessi e alle pagliuzze splendenti che andavano a crearsi sulla lucida superficie dorata di quell'anello.
Più lo guardava e più non poteva fare a meno di contemplarne la bellezza, era proprio soddisfatto di sé stesso.

Per riuscire ad ottenere abbastanza denaro per permettersi quel piccolo cerchietto metallico, aveva speso le sue ultime due settimane di vacanze estive lavorando part-time e addirittura attingendo a due incarichi diversi, completamente differenti l'uno dall'altro.
Era capitato che una mattina avesse saltato un allenamento per guadagnare un piccolo aumento, che gli avrebbe assicurato il miglior anello in tutta la gioielleria.

Avvicinò lentamente il suo piccolo vanto ad una scatolina morbida e ricoperta di un materiale, al tatto, simile al velluto, di un colore tendente al blu notte. Le sue dimensioni erano così ridotte, tali che consentivano al giovane di celare quel cofanetto in una della molteplici tasche della sua felpa, non troppo pesante.

Dopotutto non si pentiva affato di aver lavorato fino allo sfinimento per quel piccolo ma prezioso pensiero.

Tutto per il suo innamorato.

Quando ammirava il suo viso dolce e delicato, dai tratti morbidi e quasi femminili, pensava che paragonare il suo amore ad un regalo così effimero fosse un atto egoista, ma in che altro modo se non con le parole avrebbe confessato ogni suo sentimento?
Sarebbe stato in grado di rivelare di come ogni volta che il proprio sguardo incorociava casualmente il suo, era adorabile il modo in cui arrossiva e distoglieva lo sguardo in fretta, fingendo che non fosse accaduto nulla e credendo che il moro non l'avesse notato.
Di quanto trovasse il piccolo neo sotto al suo occhio sinistro davvero carnio, l'avrebbe volentieri baciato più volte solo in quel punto, per poi passare a tutto il resto del viso.

Sorridendo al suo ultimo pensiero, il ragazzo dalla pelle olivastra e dalla corta chioma castana, andò ad appoggiare il contenitore sul comodino in legno che affiancava l'imponente letto matrimoniale, all'interno di quell'accogliente camera da letto.

E cosa non l'avrebbe resa veramente piacevole, se non la presenza del suo compagno?

Sugawara era disteso dolcemente sul letto,  il lieve movimento del petto che si alzava ed abbassava ad ogni suo respiro a confermare che fosse vivo, da quanto profondamente stava dormendo.

Nonostante fossero solo le cinque e un quarto del pomeriggio, entrambi già perpecivano un senso di stanchezza, il fisico distrutto dopo l'allenamento tenutosi, per quell'occasione, sulla spiaggia.
Per tutt'e due sarebbe stato l'ultimo anno con quella squadra, così ricca di nuovi e giovani talenti, e volevano dare il tutto per tutto nel riuscire a vincere il campionato di pallavolo, che tanto avevano ambito per due anni. Quella sarebbe stata la stagione decisiva, dove erano esattamente ad un passo dalla vittoria.
Ciò non stava a significare che potevano permettersi il lusso di riposarsi, anzi, avrebbero dovuto faticare il doppio se desideravano realmente entrare in finale.

Il leggero scricchiolio proveniente dal materasso, risveglió Daichi dai suoi pensieri, portandolo a voltarsi verso la direzione nella quale il ragazzo stava precedentemente riposando.
Sorrise lievemente nell'incontrare il suo viso stanco e ancora reduce dal sonno, e si avvicinò silenziosamente, con l'intento di salutare l'albino.

"Buon giorno"
Sussurrò gentilmente il capitano, sedendosi a sua volta sul morbido lettone, accanto ad un altro paio di gambe mezze distese.

"Ciao"
Rispose con altrettanta dolcezza Sugawara, stropicciandosi con entrambe le mani chiuse a pugno, ambedue i meravigliosi occhi color nocciola.
Stranamente il suo tono di voce pareva forzato, ma il ragazzo non ci prestò molta attenzione, troppo occupato a stampare un bacio sulle sue labbra ancora tiepide.

Non appena le loro bocche si staccarono dopo diversi minuti, l'ansia iniziò a prendere possesso del corpo di Daichi, che come sempre tentò di nascondere le sue emozioni meglio che potè.

Dopo aver preso un respiro profondo, si decise a parlare, sperando che la voce non cominciasse a tremolare per il timore che qualcosa potesse andare storto, nonostante fosse completamente preparato sul dafarsi.

"Koushi, ti va di andare a camminare un po' giù in spiaggia?"
Domandò con un tono di voce, il quale non gli apparteneva.

Il più basso inclinò lievemente il capo di lato, interrogando il compagno silenziosamente con lo sguardo, senza però ottenere risposta.

Dopo vari secondi, utilizzati da Sugawara per stiracchiarsi, i due si avviarono alla spiaggia poco distante dalla pensione nella quale alloggiavano, un'apparente quiete ad avvolgere la zona circostante.

Il panorama che si stagliava dinanzi ai giovani era da togliere il fiato.
Un'immensa distesa d'acqua cristallina era l'unico soggetto visibile all'orizzonte, il cui colore riprendeva tutte le sfumature, dal rosso melograno, fino al giallo più chiaro, per poi  sfociare in un tenue color pesca.
Il sole, quasi completamente nascosto dalle acque del mare, stava lentamente tramontando, creando, sia in cielo che in terra, meravigliosi giochi di luce, quasi degni di un Aurora Boreale.

Il castano, ritenendo l'attuale location perfetta per la sua confessione, arrestò il suo cammino a pochi centimetri dalla riva, facendo di comseguenza fermare il suo accompagnatore.
Dopo essersi voltato lentamente, aprì le labbra in un sorriso luminoso, e prese un grosso respiro per scaricare la tensione.

Finalmente, tutto i suoi pensieri sarebbero venuti alla luce, mancava giusto quell'ultimo passo perché i due potessero aprire il proprio cuore all'altro.

"Koushi, avrei qualcosa da dirti...."
Iniziò un po' incerto.
Nonostante si fosse preparato l'intero discorso giorni addietro, arrivato a quel fatidico momento, nella sua mente solo il vuoto più totale, proprio come capita il giorno stesso di una verifica o un esame importante: se si studia in modo eccessivo, il giorno dopo si rischia di scordarsi ogni cosa.

Daichi afferò dolcemente entrambe le sue mani, avvicinandosele al petto e deciso a parlare.
Con una mano libera, precedentemente avvicinata alla tasca anteriore, cercò di afferrare la scatoletta, così che appena fosse stato il momento giusto, l'avrebbe tirata fuori, lasciando il compagno a bocca aperta.

"Sai-"
Tentò di introdurre il castano, ma venne presto interrotto da una seconda voce.

"Senti" sospirò sonoramente, con un'espressione affranta disegnata in viso"... Non posso più continuare così, non può più andare avanti"
Sentenziò l'albino con tono estremamente serio e con una nota di freddezza, nemmeno un briciolo di sarcasmo nelle sue parole.

Il cuore del giovane, perse un battito, anzi, sarebbe più appropriato dire che cessò improvvisamente di bettere, le sue mani iniziarono a sudare abbondantemente mentre sul volto una strana smorfia prendeva forma,troppo confuso per comprendere realmente.

Il più basso sorrise amaramente al suo sguardo perso, sottraendo le proprie mani alla presa solida che le intrappolava.

"Mi dispiace così tanto...."
Sussurrò singhiozzando e allontanandosi velocemente, anche lui distrutto dalle proprie parole.

Daichi rimase a fissare il punto nel quale Sugawara era sparito, ora sostituito da un vuoto incolmabile, lo stesso che aveva preso forma nel suo petto.

S. O. S. Y. C. ~Eternity_Hook Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum