Capitolo 4 - Welcome to the Family

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CIAO RAGAZZI, ECCO UN NUOVO CAPITOLO. SCUSATE SE CI HO MESSO TANTO AD AGGIORNARE, MA ERO UN PO' BLOCCATA :)

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-POV di Jimmy-


La catenella mi teletrasportò come una calamita fino a una casa. Era abbastanza mal ridotta. Quelle che una volta dovevano essere state mura bianche ora erano ingiallite dall'umidità e dalla muffa, grandi graffiti le decoravano, ma anch'essi erano sbiaditi dal tempo e di loro non restava che qualche macchia indefinita di colore. Le imposte delle finestre erano inesistenti, la porta un'insieme di schegge e il tutto la faceva sembrare abbandonata da anni, se non fosse stato per le luci e i rumori ovattati che provenivano dall'interno. 

Malgrado io fossi poco tentato ad entrare la catenella proseguiva proprio dentro quella casa disastrata.

Svogliatamente proseguii il mio cammino soffermandomi davanti alla porta. Gli occhi studiarono ogni insenature del legno, fino a che non si posarono sul pomello. Lo strinsi nella mano e raccogliendo tutto il mio coraggio aprii la porta, o almeno ci provai.

Era chiusa a chiave, mi diedi dello stupido per non averci pensato. E adesso? chiese una vocetta fastidiosa nella mia testa.

Mi spremetti le meningi nel tentativo di trovare un modo per entrare, poi qualcosa mi venne in mente: Cosa hanno in comune tutti i fantasmi? Passano attraverso le pareti! Ma certo, come avevo fatto a non pensarci prima?! Bastava camminare sempre dritto fino a sbucare dall'altra parte! 

Andai alla fine del vialetto per prendere la rincorsa. Esitai solo un attimo poi mi lancia a tutta velocità contro la porta con un grido di battaglia.

La botta fu veloce e inevitabile. La mia faccia si schiantò contro la superficie ruvida della porta e il mio corpo fu pervaso dal dolore. Caddi a terra stordito, ma non mi diedi per vinto. Mi tirai su un po' barcollante e guardai la porta con aria di sfida. Io o te! Questa è guerra!  Meno di due secondi dopo stavo già correndo di nuovo verso la mia nemica, e di nuovo caddi a terra intontito dal colpo. 

Non contento ritentai una volta, due, tre, ma ancora il mio corpo si ostinava a scontrarsi contro quella stramaledetta superficie legnosa. Come mi era potuto venire in mente di riuscire ad attraversare una porta?! Che idiota! 

Prima di poter insultare ulteriormente la mia idiozia, la mia attenzione fu attirata nuovamente dalla catenella che questa volta brillava più del solito. Qualcosa si stava formando come un ciondolo sul mio polso... una chiave. Certo questo sarebbe stato più utile qualche minuto fa, qualcuno doveva divertirsi proprio tanto lassù! 

Presi la chiave con stizza e aprii finalmente la porta. 

L'interno era, se possibile, peggio dell'esterno. Pochi mobili e per i più rotti arredavano l'ambiente che si riduceva a quattro stanze divise da un corridoio piccolo e angusto. Mi presi la libertà di esplorare un po' quella 'casa' .

Entrai prima in quella che doveva essere la cucina, nient'altro che un piccolo frigorifero, qualche credenza poco stabile, un vecchio forno e un tavolo rudimentale con un paio di sedie, niente di interessante. Mi diressi alla seconda stanza, il salotto. Sembrava un po' più accogliente, pur rimanendo molto semplice. C'era un divano marrone con qualche toppa qua e là, un tavolino basso, una grande poltrona vecchia quasi come il televisore al quale stava accanto, era girata stranamente verso la finestra, ma non ci feci troppo caso, al momento la mia attenzione era rivolta a una cornice che si trovava appoggiata ad un piccolo mobile di legno.

AFTERLIFE - i guardiani di anime [Jimmy THE REV Sullivan] (VERSIONE ITALIANA)Where stories live. Discover now