La neve.

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Genere: Sentimentale, Fluff a tratti angst
Ship: Soukoku.
Rating: verde
Avvertimenrti: gayyssss
Tema: Natale
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Il respiro andava in contatto con la gelida aria di dicembre, Yokohama era già piena di luci, decorazioni, una città ben organizzata, la neve cadeva lentamente sulle vetture delle persone, sul gelido asfalto e sul tetto delle case.
C'era un giovane dai capelli rossi, che odiava il Natale, e un giovane moro che lo trovava solo come un giorno in più in cui suicidarsi.
Che collegamento potevano avere?
Apparentemente nessuno.

Rinchiuso nel suo spazio prossenico che da un bel po' nessuno si era permesso di invadere, Chuuya, il rosso, camminava su un'impalcatura in legno che non poteva essere raggiunta dalla neve grazie ad una copertura sovrastante.

Era nei suoi pensieri, guizzava da una cosa ad un'altra nel tentativo di non pensare a ciò a cui prima o poi si sarebbe soffermato.
Focalizzandosi sul rumore dei passi, in quella lenta passeggiata, riuscì a pensare a mille e più cose. Aveva troppi pensieri per la testa, troppe responsabilità, ma tanto... a cosa serve il Natale se non a crear noia e tanto tempo per riflettere e venire oppressi da se stessi?

Lo sguardo color ghiaccio di Chuuya si alzò sull'albero di Natale alto che vi era lì, nel centro di quell'impalcatura, era bello, ben decorato, con le luci e quanto di più luminoso e luccicante che i bambini possano desiderare. Mentre lo osservava vedeva i marmocchi girargli intorno cantando e le coppie, le innumerevoli coppie sdolcinate e non che con un bel sorriso d'amore che circolava nell'aria riempivano l'atmosfera di dolcezza.
Quella stessa dolcezza che Chuuya aveva bramato, si rifletteva nei suoi occhi, era lo sguardo di una persona sola, ma che in passato aveva amato con tutto quello che aveva, per questo motivo adesso era ormai spenta. Si sedette in una panca e ricordò, chiudendo gli occhi:

il dolce tepore di Dazai che lo scaldava la notte, le sue forti braccia che stringevano il suo esile corpo, la sua dolcezza mascherata da prese in giro, e infine ricordava una sciarpa condivisa, proprio davanti quell'albero, mentre condividevono della cioccolata.

Ma ormai Dazai se n'era andato, ormai non c'era altro da fare se non sognare.

Era fradicio, riceveva solo occhiatacce dai passanti, come biasimarli? Si era lanciato da un ponte, il moro, Dazai Osamu, ancora una volta era sopravvisuto.
Un brivido di freddo percorse tutta la sua colonna vertebrale e starnutì.
Certo che il suo Natale era cambiato parecchio, non che gli interessasse la giornata ma solitamente quando era alla mafia veniva sembre servito e riverito, dolciumi vari, cibi in abbondanza e mai una volta che per natale gli avessero portato la candegina che aveva richiesto, ogni volta gli rispondevano che non era nel menù, era sempre una delusione. Ma non era questo che più gli mancava del Natale di un tempo, gli mancava il sentire il letto troppo stretto, le coperte troppo piccole, i continui insulti ed il sapore dell'alcol che un certo rosso riusciva a trasmettergli.

Dazai schioccò la lingua ed iniziò a riflettere. Se non poteva suicidarsi, allora voleva vedere Chuuya, e chissà magari l'avrebbe preso così tanto a schiaffi che avrebbe perso i sensi.
Aguzzò lo sguardo e mise le mani in tasca mentre si dirigeva nel pieno centro della caotica Yokohama.
Quanti bei decori, quante belle luci, aveva uno sguardo spento e sbadigliava dalla noia, forse il rosso non era andato lì, o forse gli era ancora fedele come un cane pastore.
Chuuya per lui era l'unico cane che poteva sopportare.

I suoi occhi si illuminarono quando arrivò al maestoso albero su quell'impalcatura, vidde i bambini, le coppie, la panca... e Chuuya.

Sorrise istintivamente, il suo Chuuya, con quel collarino che lui stesso gli aveva regalato molti Natali prima.
Si avvicinò, senza farsi notare e gli prese il cappello mettendoselo in testa.

-Ehilà cappelliera! Sei malinconico? Non dovresti farmi le feste? - sorrise sghembo ma poi smise di parlare nel notare che, Chuuya, stava piangendo, prima che lui facesse irruzione.

Chinò il capo nel tentativo di nascondere ogni lacrima che sapeva del moro.

-B... B.. Brutto... In inutile sgombro! - disse con voce tremante cercando, inutilmente, di stare al gioco.

Sul viso di Dazai vi era un espressione sorpresa, forse Chuuya aveva bevuto? Forse Chuuya aveva sbattuto? Non aveva mai pianto davanti a lui.

Stava andando in panico, faceva schifo a consolare le persone, rimase col suo cappello e riuscì solo ad abbracciarlo, sedendosi al suo fianco.

-Ti sono mancato così tanto? - ironizzò Dazai accarezzandogli i capelli.

-Crepa... - sussurrò mentre asciugava le lacrime.

E solo dio sapeva quanto gli era mancato. Incredibilmente tanto, troppo.

-Ci ho provato... - mormorò.

-È per questo che sei umido? - chiese con irritazione il rosso.

-Umido é poco... Sto gocciolando. - ridacchiò.

Chuuya lo scansò nella speranza che non gli avesse bagnato i capelli e mise il broncio quando trovò il suo cappotto umidiccio e notò il suo cappello sui capelli totalmente bagnati di Dazai.

-Non ti sopporto! Sei un coglione!

Si alzò dalla panca e si guardò intorno.

-Dazai ti va... di venire da me? - le sue gote si imporporarono, e non riuscì a guardarlo.

-Ho proprio bisogno di un bel bagno caldo... - disse sogghignando. - E ne hai bisogno pure tu.

Quelle parole sussurrate lo fecero avvampare, con uno scatto si riprese il cappello e si indirizzò verso casa sua con un passo rapido e più che nervoso.

-Aspettami lumachina! - ridacchiò Dazai correndo verso il rosso e prendendogli di sorpresa la mano.

E chuuya lo lasciò fare, lo lasciò entrare nel suo spazio prossenico senza alcuna forzatura.

Quello che successe dopo fu solo un assaggio di ciò che sarebbero diventati, ma quella era la loro storia, un interminabile storia che non li avrebbe mai lasciati scontenti.

Il loro Natale era cambiato parecchio, ma di quei piccoli momenti, non avrebbero fatto a meno.
Ed ecco di nuovo, una notte di alleanza, dove il doppio nero colpì ancora, ma in silenzio.

Angolino//
Ragazzi, buon natale, questa roba doveva uscire super angst ma poi su instagram grazie ad un sondaggio, mi hanno fatto prendere una fine felice sob.
Ringraziate i follower AHAHAHAH.

COMUNQUE, questa OS é molto veloce, si vede, ma non volevo lasciarvi senza il natale, insomma BUON NATALE.

No OK, a me fa schifo il natale partiamo da qui, ma se devo guardarlo dal punto egoistico allora é bellissimo perché gente che non calcolo tutto il resto dell'anno (parenti) ti fa i regali.
Cioè cazzo.
Grazie.
AHAHAHAH.
E nulla, io spero vi piaccia questa cosetta corta, e buona tavolata natalizia!

Bungou stray dogs~ Where stories live. Discover now