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Quel giorno Harry tornò a casa che erano circa le cinque del mattino. Era certo che sarebbe passato molto tempo dalla prossima volta che avrebbe deciso di tornare nel bosco - Ma a chi vogliamo darla a bere, Styles? -.

La cosa che più gli aveva dato sui nervi era stato quell'uomo. Quel Tomlinson. Che modi! Ne aveva visti di maleducati, ma come quello!

Come si permetteva di dargli del moccioso senza neanche conoscerlo?! E va bene che aveva solo diciassette anni, ma era più maturo di quanto non dimostrasse.

"Prepotente!"

Ecco cosa pensava. Che Tomlinson fosse solo un lurido prepotente.

Certo, prima di quell'incontro pensava che il misterioso Tomlinson - di cui aveva solo sentito parlare ma che non aveva mai visto di persona - fosse un vecchio, con la pancia, un boscaiolo e un uomo puzzolente. Invece quando aveva capito chi fosse, per un istante, come una scintilla quasi, pensò che fosse anche carino. Ma non di carattere. E allora vaffanculo Tomlinson.

Questo pensava, invece che seguire la lezione del professore di chimica. Ma a chi importa della chimica, giusto? Tanto il test successivo si sarebbe svolto da solo! Harry sospirò, chiudendo per un secondo gli occhi e passandosi una mano fra i capelli, per poi appoggiare il mento sul banco.

« Tutto okay, Haz?» gli sussurrò Liam, vicino a lui. Harry annuì senza dire una parola. Ma lui sapeva perchè il suo migliore amico fosse in quelle condizioni. Gli aveva raccontato quello che era successo quella notte, e dell'incontro con Tomlinson.

« Non pensare a quello che ti ha detto il proprietario del bosco. Non sei un moccioso. Lo sai. Fregatene di quello che pensano gli altri» mormorò, continuando a guardare la lavagna con gli appunti che stava scrivendo il professore.

« Facile per te dire questo. Tu sei popolare in ogni cosa che fai. Nessuno direbbe di te che sei un moccioso. E poi ne dimostri molti di più, di anni intendo» borbottò il riccio.

« Andiamo, non fare il melodrammatico. E' uno sconosciuto per te. Non ho mai sentito qualcuno lamentarsi di te»

« A parte i bulli?» chiese sarcastico. Liam ridacchiò piano, mettendosi la mano davanti alla bocca per non farsi sentire dagli altri. Harry nascose il viso fra le braccia, facendo una smorfia di tristezza. Liam gli mise una mano sulla spalla, in segno di conforto.

« Dai, non mi va di vederti triste. Non pensare a quelle parole. E' ora di pranzo, ho una fame da lupi»

Harry alzò la testa di scatto.

« Cazzo, a chi lo dici!» sbottò facendolo sorridere.

Il professore si girò verso la classe alzando gli occhi al cielo.

« Payne, Styles. Avete finito di borbottare? Mi date fastidio!»

Sia Liam che Harry si scusarono, abbassando anche lo sguardo, colpevoli.

***

« E comunque, nel bosco c'era qualcosa quella notte, ne sono certo» disse Harry, con la bocca piena di cibo. Liam alzò gli occhi al cielo.

« Non mi dire che sei andato nel bosco per fare le tue stupide indagini immaginarie!»

Harry deglutì e lo guardò malissimo.

« Così mi offendi! Non sono né immaginarie né stupide! Come lo spieghi il fatto che su molti alberi abbiamo trovato degli artigli e tagli profondi?»

« Saranno stati lupi»

« Mannari»

« Non esistono i lupi mannari. Ma lupi normali. Mio padre ne ha avvistati in giro. Sai, il bosco è la casa dei lupi»

Il mio uomo è un lupo - Prequel. LSWhere stories live. Discover now