Epilogo

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Harry stava apparecchiando per tutti. Era un giorno speciale. Aveva scoperto che era il compleanno di Louis. Allora invitò tutti quelli del branco, ignorando i ringhi dell'altro. Era pomeriggio e sarebbero arrivati verso sera. Ma voleva che tutto fosse pronto. I suoi piani erano chiari: sistemare casa, farsi la doccia, vestirsi bene, e che la festa abbia inizio.

Era quasi un anno che stavano insieme, ed Harry aveva sudato non si sa quante camicie prima di scoprirlo. Ovviamente si arrabbiò leggermente quando lo scoprì; potevano festeggiare anche quando si erano conosciuti, ma ripensandoci bene, era la cosa giusta da fare? Litigavano sempre in quel periodo.

Quindi dopo una sana discussione ( e una scopata con i controfiocchi ), Harry si era calmato e aveva messo tutta la sua energia in quel giorno speciale.

Voleva che quel giorno Louis non se lo fosse dimenticato mai.

Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli.

Tutto programmato, fino a quando proprio Louis si non presentò alle sue spalle, respirando il suo profumo direttamente appoggiando la punta del naso sul suo collo. Harry chiuse gli occhi e appoggiò la sua schiena al suo petto. Maledetti, soliti, brividi.

« Ho da fare Louis, smettila, mi sto concentrando. Sto organizzando tutto, vedrai, ti divertirai. Sai, ho già preparato una sorta di playlist. Non vedo l'ora che inizi la festa. Non vedo l'ora che tu ti diverta»

Louis lo ignorò e appoggiò le labbra proprio sulla vena del collo che pulsava, baciandolo e leccandolo dolcemente. Louis voleva divertirsi in quel momento, si, ma con l'unico che popolava la sua mente. Harry mugolò piano e si lasciò andare alle attenzioni di Louis.

Il lupo gli appoggiò le mani sui fianchi, sulle sue maniglie dell'amore ( che adorava!) e lo avvicinò di più a sé - come se ci fosse spazio a dividerli - appoggiando del tutto il suo bacino al suo fondoschiena.

Harry gemette piano, sentendolo duro.

« Louis! Ti prego» mormorò leggermente sorpreso. Era da quella mattina che il più grande sembrava insaziabile. Era Harry che era un adolescente con gli ormoni a palla. Allora perché Louis non gli staccava le mani da dosso e ogni occasione era buona per toccarlo e dargli piacere?

Lui, senza parlare, lo girò e se lo prese addosso. In un battito si ritrovarono sul letto, con Harry sopra di sè, a cavalcioni sul suo bacino.

Harry lo guardò dall'alto.

« No, non ci pensare neanche! Lasciami andare, dai, altrimenti non finisco più»

« Incomincia a muoverti» disse invece il proprietario del bosco, mettendogli le mani sul fondoschiena e muovendo piano il bacino verso quello del più piccolo, con un'esplicita ma tacita richiesta.

Harry scosse la testa, anche se la convinzione era pari a zero. Non riusciva mai a resistere. Infatti si morse il labbro inferiore e trattenne un gemito , quando il più grande mosse con più decisione il bacino verso il suo.

Louis sorrise malizioso. Drizzò la schiena arrivando a sfiorare con la lingua e le labbra quelle di Harry, facendolo ansimare. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata, e un odore così buono che voleva sentirlo per un bel pò. E sapeva cos'era. Sapeva che erano i sentimenti di Harry, così forti e amplificati.

« So che mi vuoi. So che hai bisogno di questo. So che hai bisogno di me. In questo. Preciso. Istante. E voglio la stessa cosa. Voglio averti. Voglio sentirti urlare il mio nome in preda al piacere. Voglio sentirmi stringere da te, in ogni tua parte, voglio sentire il tuo calore. Voglio sentire come mi accogli. Graffiami, godi, fai quello che vuoi, urla, tanto ti avrò. Tanto, il tuo corpo mi accoglierà e verrai, verrai tanto» gli mormorò sulle labbra guardandolo dritto negli occhi, mandando scariche di piacere lungo tutto il corpo di Harry. E addio al cervello di Harry. Fece proprio "puf!"

Il mio uomo è un lupo - Prequel. LSWhere stories live. Discover now