36. L'annullamento del contratto - terza parte

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"Ahhh cazzo... le mie orecchie" - lo strillo del caprone era stato abbastanza forte e le orecchie di Murdoc sembravano non aver retto i decibel, cosa che a me invece non diede alcun fastidio, se non per il fatto che mi avesse interrotta dal mio filo di pensieri. Il caprone si era ora voltato verso di noi e ci fissava, i suoi occhi erano ben visibili nel buio.

"E ora? Che dovrebbe succedere?" - nella voce del bassista sentivo un certo squilibrio; forse come me, il fatto di non aver potuto continuare la conversazione gli stava sui nervi. Ma era un discorso importante da fare faccia a faccia e non nel buio totale di chissà quale dimensione. Sentimmo il caprone girare intorno a noi, fino a che non sentii le sue corna spingermi in avanti e buttarmi su Murdoc.

"E-Ehi!" - non che la cosa mi dispiacesse... ma perché?

"Woo!" - l'altro non si aspettava di avermi addosso e di fatto mi afferrò al volo.

Sentii gli zoccoli battere a terra su quello che era il pavimento di vetro sul quale avevamo camminato fino ad allora, il cui suono si espandeva per chissà quante miglia. L'animale stava ora spingendo Murdoc verso di me. 

"Ma cosa- ehi! Stupido caprone!" - l'animale non apprezzò il commento di Murdoc e di fatto lo spinse più forte, facendo cadere entrambi a terra. Lui sopra di me, ovviamente, e alzarsi non era tra le sue priorità.

"Chay? Tutto okay?".

"Come può essere tutto okay? Mi sta schiacciando?".

"Oh, davvero?".

"Ovvio, stupido!".

"Oh. Scusa, eheheheheh!".

"Smettila di fare lo scemo e alzati!".

"Ma il caprone ci ha ridotti così. Non credi che volesse che le cose finissero così?".

"Effettivamente ha ragione...".

Non ebbi molto tempo per rifletterci sopra che il caprone era già accanto a me, i suoi occhi impassibili impuntati nei miei. Murdoc stava sicuramente guardando anche lui quelle orbite accese, perché vedevo due deboli riflessi sopra di me, i riflessi della luce specchiata nei suoi occhi.

"Il-legame".

Parlava. Quel caprone parlava... e non aveva senso. In antichità si diceva che il nemico assumesse mille e più forme per corrodere e distruggere, ma la sua preferita era quella di un caprone. Con chi stavamo parlando allora? Con un semplice animale schiavizzato e graziato con la parola, o il nemico? La sua voce suonava come un bisbiglio contro entrambe le orecchie anche mi era accanto e non col fiato sul collo; ogni lettera era uno strascico caldo, un soffio, un solletichio dietro alla testa che ti faceva pensare di averlo alle spalle.

"Che legame?" - disse il bassista confuso - "Se accendessi la luce magari sarebbe meglio!". Non potei fare a meno di ridere a quella battuta e lui ridacchiò al mio seguito, ma non il caprone.

"Legame-rosso".

"Legame rosso? Ti ho detto che non vedo un bel niente!"- continuò lui.

"Aspetta Murdoc!" - io feci per alzarmi - "Sii serio! Cerchiamo di capire cosa vuole-" - ma il caprone mi impedì di farlo. Mi mise uno zoccolo sulla fronte e spinse delicatamente la mia testa giù, sul pavimento.

"Un-contratto-si-stipula-sempre-versando-del-sangue".

"Ci-vuole-sangue".

Gorillaz ||Why, Why the evil||Where stories live. Discover now