I

5.5K 136 24
                                    

Eccomi qui, a dover cambiare scuola per via del nuovo compagno di mia madre, abita a Kanto e non ho la più pallida idea di come possa essere quest'uomo, mamma dice di averlo conosciuto su un sito di incontri: ci è uscita un paio di volte e fu subito amore; sono contraria a questa cosa, devo lasciare tutti i miei amici per andare a Kanto! Abitavamo in Yokohama, a tre ore di distanza dalla mia nuova città.
“Dai tesoro sono sicura ti piacerà! Poi lui ha anche una figlia, ha la tua stessa età! Sono sicura che diventerete subito amiche!” mi diceva sempre mia madre, ma non c'era verso di farmi cambiare idea.
“Hai preso tutto?” io annuì guardando le mie scatole piene di cose.
“Allora partiamo!” disse mia madre in tutta felicità, io sbuffai e scesi di corsa le scale per raggiungere più velocemente la macchina.
“Lo so che non ti va a genio questa cosa...ma devo, per il nostro bene” disse mia madre guardandomi.
I miei occhi azzurri come il mare guardarono con aria di odio quelli verde rubino di mia madre.
“Perchè non possiamo stare in 2! Non ti basto io!” dissi, lei accese la macchina e senza rispondermi partimmo; misi le cuffiette alle orecchie e mi addormentai: non avevo assolutamente voglia di parlare con mia madre.
Mi venne in mente la mio bel paesino, tutte quelle facce allegre che giravano spensierate per la città, la mia squadra: non potrò mai dimenticare quelle facce disperate alla saputa che avrei lasciato la squadra.

“Dimmi che stai scherzando!” mi disse Asia guardandomi con le lacrime agli occhi, io scossi la testa.
Non riuscivo neanche a guardare la mia squadra in faccia.
“Questa appartiene a voi” tolsi la mia fascetta da capitano e la lasciai cadere a terra, fatto ciò andai via.

Una lacrima varcò la mia guancia arrivando fino al mento, la asciugai.
Non potevo farmi abbattere così, sono caduta ma mi riprenderò e sarò più forte di prima.
“Anche lì a Kanto c'è una squadra di calcio, una certa Raimon” mi disse mia madre notando la mia lacrima, nonostante la musica alta riuscii a sentire la sua voce.
Mia madre era una donna slanciata, i suoi capelli erano marroni con delle sfumature bionde alla fine:

Mia madre era una donna slanciata, i suoi capelli erano marroni con delle sfumature bionde alla fine:

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Così tanto per intenderci.
Inutile dire che io sono la sua copia spiccicata, tranne per gli occhi.
I miei occhi color cielo erano tutti di mio papà, lui ci ha abbandonate quando avevo ancora 4 anni.
Non potevo capire che questa cosa mi avrebbe segnato per sempre la mia vita.
Di lui mi rimane ancora un piccolo bracciale in argento, lo indosso sempre.
Mia madre ha detto che papà amava il calcio più di ogni cosa al mondo.
Per questo quando gioco con addosso il suo bracciale, sembra quasi che lui corra al mio fianco.

×××

“Tesoro siamo arrivate” la voce di mia madre mi strappò via dal mondo dei sogni portando alla triste e cruda verità.
Guardai fuori dal mio finestrino, vidi subito una ragazza dai lunghi capelli viola e gli occhioni blu notte.
“Ciao! Io sono Camelia Travis, tu sei...” non mi piaceva molto presentarmi, ma per via del mio orgoglio e del mio rispetto mi presentai ugualmente.
“Io sono Rin Tanaka, piacere!” finsi un sorriso e ritornai in macchina a prendere la mia roba.
“E così tu giochi a calcio?” una voce dietro di me richiamò la mia attenzione.
Mi girai e al fianco di Camelia appervero mia madre e un signore simile a Camelia.
“Si signore, giocavo nella squadra della mia città” dissi per poi lanciare uno sguardo fulmineo a mia madre.
“Bene, allora lascia gli scatoloni in camera tua e vieni con me” sembrava un ordine, mamma e quel signore voltarono le spalle e entrarono in casa.
“Vieni Rin, ti faccio vedere la tua camera” disse Camelia aiutandomi con le scatole, io presi uno scatolone e salii di corsa le scale.
“Wow sei proprio una scheggia!” disse lei da infondo le scale.
“Bhe vedi i miei allenamenti si concentrano soprattutto sulla velocità” dissi guardandola da sopra la rampa.
Dopo aver poggianto gli scatoloni in camera mia, scesi di corsa le scale: bussai alla porta della cucina.
“Avanti” era la voce di quell'uomo misterioso, io entrai nella piccola stanza.
“Dove mi vuole portare?” chiesi io, lui non rispose.
“Seguimi” disse, uscimmo di casa e ci dirigemmo verso un campo da calcio.
“Oh salve mister” capii immediatamente tutto, lui voleva farmi entrare nella sua squadra.
“Scusi ma lei chi è?” chiese un ragazzo dai capelli a porcospino bianchi.
“Lei è Rin Tanaka, è la figlia della mia compagna e oggi si allenerà insieme a noi” io sgranai gli occhi, fecero lo stesso i ragazzi; un ragazzo con una fascia arancione tra i capelli si avvicinò a me.
“Io sono Mark Evans, capitano e portiere di questa squadra! Molto piacere” disse il ragazzo togliendosi il guantone da portiere e porgendomi la mano, io finsi un sorriso e gliela strinsi.
“Dai forza va a prendere una divisa e facci vedere di cosa sei capace” disse il signor Travis, io annuì.
“Piacere io sono Silvia, una delle tre manager di questa squadra! Forza vieni con me che ti do la divisa” una ragazza non molto più alta di me si presentò davanti a me facendo un bel sorriso, io finsi un sorriso e la seguii.
Presi la maglia numero 19, dei pantaloncini e delle scarpe della squadra.
“Bene allora iniziamo con la difesa, Axel esegui una delle tue tecniche micidiali, vediamo che sai fare” disse il coach lanciandomi uno sguardo di sfida; io feci un ghigno e mi posizionai davanti alla porta.
Avvitamento esplosivo!› la palla era diventata praticamente di fuoco.
Respinta sonora!› delle onde d'urto si ricrearono fermando il pallone e portandolo sotto al mio piede.
“Incredibile...” sentii dalla panchina e dal giocatore stesso.
“Ottimo lavoro Rin!” urlò Mark, io lo guardai: ma il mio sguardo si posò verso l'allenatore.
“Bene, adesso facci vedere come te la cavi in attacco” disse il coach: il ragazzo dai capelli platinati, uscì dal campo ancora incredulo.
Io presi una ricorsa che partiva da centro campo, fino ad arrivare all'area di rigore.
Eclissi Lunare› un illusione ottica, permetteva al pallone di essere l'unica fonte di luce, ciò rendeva la palla imprendibile dal momento in cui il portiere non vedeva nulla.
Lasciai tutti senza fiato, atterrai perfettamente a terra.
Il coach Travis si alzò dalla panchina.
“Facciamo una cosa più divertente, Jude dal momento in cui sei il più a driblare, vai dall'altra parte del campo: testiamo il tuo possesso palla!” disse l'allenatore sedendosi un'altra volta.
Un ragazzo con il mantello e occhialini si posizionò dall'altra parte.
“Pronti...via!” presi possesso palla e mi diressi verso la porta avversaria protetta dal ragazzo dal mantello.
“Sei così convinta di passare!” mi chiese lui mettendosi davanti a me.
“Non ne ho dubbi!” risposi, lanciai la palla in aria, saltammo contemporaneamente: saltai io più in alto, feci una capovolta e lo superai; ma ecco che si rimise davanti.
“Sei proprio un osso duro eh” dissi io, osservai attentamente le sue gambe: seguivano alla perfezione i miei movimenti; così appena lui aprì un po' di più le gambe, gli feci passare la palla in mezzo: lo superai e rirai in porta.
“Va bene basta così” io mi sedetti a terra sfinita, anche Jude non era da meno.
“Complimenti davvero, sei la prima a riuscire a superarmi” disse, io lo guardai attentamente: non era un esile e piccolo ragazzo, era un ragazzo abbastanza muscoloso con forza nelle gambe, quel mantello e quei occhialini lo rendevano solo un ragazzo riservato e molto misterioso.
“Anche tu sei stato forte” gli risposi, i ragazzi si avvicinarono a noi.
“Siete stati grandi!” disse Mark gasandosi, io lo guardai facendo un piccolo cenno con la testa.
“Rin Tanaka, sono contento e onorato di chiederti di entrare in questa squadra” io mi alzai in piedi e guardai bene i miei compagni: sapevo per certa che non tutti mi sarebbe stati a genio, ma ciò che sapevo anche era che quel pallone era il mio sogno più grande.
“Si, accetto” dissi stringendo la mano di Travis, tutti i ragazzi sembravano felici di questa cosa.
“Da oggi in poi ti allenerai insieme a noi, facendo così parte della Inazuma Japan!” io sgranai gli occhi, non potevo credere a ciò che avevo appena sentito.
“Sta dicendo che giocherò con la rappresentativa Giapponese!?” chiesi io incredula, Mark mi si avvicinò e mise una mano sulla mia spalla.
“Neanche tu puoi crederci vero?” disse facendomi un sorriso a 32 denti, io scossi la testa e misi le mani davanti alla bocca per trattenere un eventuale urlo.
“Bene allora è meglio che ti presenti tutti! Allora lui è Axel Blaze: capo cannoniere non che attaccante della squadra;
lui invece è Nathan Swift difensore;
lui è Jack Wallside: anche lui difensore;
Hurley Kane: difensore;
Tod Ironside: difensore
Archer Hawkins: difensore e centrocampista;
Caleb Stonwall: centrocampista;
Austin Hobbes: centrocampista e attaccante;
Shawn Froste: anche lui attaccante e anche difensore;
David Samford: centrocampista e attaccante;
Jordan Greenway: centrocampista;
Kevin Dragonfly: attaccante;
Xavier Foster: centrocampista e attaccante;
Darren LaChace: secondo portiere;
Thor Stoutberg: difensore e centrocampista, e infine Jude Sharp: centrocampista non che stratega migliore del giappone” disse Mark: sentivo nella sua voce una cosa che penso tutti abbiano in quella squadra:

Passione

×××

“Allora Rin, chi ti ha colpito di più in quella squadra” io e il signor Travis stavamo tornado a casa.
“Bhe Blaze ha un'ottima tecnica d'attacco, devo dire che ho avuto un po' di difficoltà a respingere la palla; Mark sembra determinato e quella sua tecnica, la mano del colosso, sembra davvero forte; Shawn mi ha sorpreso da quando Mark mi ha detto i suoi ruoli: non pensavo che un giocatore potesse essere sia un'attaccante che un difensore; mi incuriosisce molto Jude, Mark quando me lo ha presentato, ha detto che è il regista più bravo del Giappone, lei che ne pensa?” il signor Travis sorrise: non ne capivo il motivo.
“È proprio così, Jude Sharp è il regista più bravo che io abbia mai visto e allenato: ha una capacità di vedere il gioco che è pari a vederlo dall'alto, però c'è anche da dire che è stato allenato da uno degli allenatori più forti del mondo intero, penso anche il più malvagio di tutti: Ray Dark” appena sentii quel nome sentii dei brividi lungo la schiena: non l'avevo mai sentito parlare, il che è parecchio strano se è definitivo uno degli allenatori più forti al mondo.
“Cosa intende dire per "malvagio"” lui non rispose, mi guardò.
“Se lo vuoi tanto sapere, domani parlane con Mark e gli altri, loro ti spiegheranno tutto” disse; arrivati a casa salutai la mia cara sorellastra Camelia.
“Sai sono entrata nella Inazuma Japan!” dissi esaltata, penso di non essere mai stata così felice in vita mia.
“Complimenti! Io sono una delle 3 manager di quella squadra: oggi non sono potuta venire purtroppo, avrei voluto così tanto vederti all'opera” disse, era visibilmente dispiaciuta.
“Non ti preoccupare, adesso che faccio parte della squadra potrai sempre vedermi in allenamento!” dissi sorridendole; lei ricambiò il sorriso.
“Ragazze venite! La cena è pronta!” mia madre ci chiamò in cucina: mi sedetti accanto a Camelia, mentre mia madre e il signor Travis erano seduti dall'altra parte.
“Hai saputo la novità, cara? Rin è entrata nella mia squadra” il signor Travis interruppe il silenzio, divulgando la notizia in tutta la stanza.
Mia madre mi guardò e sorrise.
“Tranquillo caro, c'era da aspettarselo: infondo era la giocatrice più conosciuta di tutto il nostro paese” disse mia madre sorridendomi, io arrossí e posai lo sguardo verso il piatto.
“Mi dispiace Rin di non essermi presentato prima: io sono Percival Travis” disse il signor Travis guardandomi in faccia.
Finito di mangiare andai su di sopra in camera mia: presi un cambio intimo e il mio pigiama, poi mi chiusi in bagno e mi feci una bella doccia calda per rilassarmi; lavai i denti e scesi giù in cucina per dare la buona notte alla mia "famiglia".
“Oh Rin, domani sveglia alle 08:00, ci alleniamo sia il mattino che il pomeriggio, ci fermeremo a scuola a mangiare ok?” mi chiese il signor Travis, io sorrisi e feci cenno di sì con la testa.
“Buona notte Rin” disse mia madre dandomi un bacio in fronte.
Io salii le scale e mi coricai nel letto.
Bhe devo dire che come inizio, non mi dispiace affatto’ pensato ciò mi addormetai.

Ecco la storia che sostituisce la storia di Jude che è stata annullata e non cancellata.
Spero vi piaccia

To be continued...

彼の笑顔 -Jude SharpWhere stories live. Discover now