XIV

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L'acqua scivolava lungo la mia spiana dorsale, lasciando sulla mia pelle una sensazione di puro piacere; erano finalmente terminate le tre ore di allenamento intensivo, mancavano ormai 2 giorni all'incontro con l'Italia, la paura di perdere lasciava spazio alla voglia di arrivare sulla vetta.
Mi legai un asciugamano lungo tutto il mio corpo, mentre un asciugamano rosa legava i miei capelli facendoli asciugare.
"Rin posso entrare?" sentii la voce di Silvia attraverso la porta, misi il pigiama e lasciai la porta aperta per far entrare la verdognola.
"Cosa è successo tra te e Jude, la sera della partita, l'ho sentito urlare..." disse la ragazza arrivando subito al dunque: io le feci spazio sul letto e una volta sedute iniziai a raccontare la storia della sera; la ragazza non fiatò minimante.
"E così avete litigato...ricordo anche che voi vi siete bac..." la verdognola si mise le mani davanti alla bocca, sgranai gli occhi appena capii cosa voleva dire.
"Io lo ammazzo!" dissi stringendo le coperte tra le mani. La ragazza si portò le mani alla bocce ripensando a ciò che aveva appena detto, sbuffai e gli sorrisi.
"Sai non so se quel bacio è per amore o non so per che altro" dissi io guardando il soffitto.
"Non gli hai ancora parlato?" chiese Silvia in tono sorpreso.
"No, è da una settimana che sto cercando il momento giusto, ma è come se facesse di tutto per evitarmi" dissi io in tono triste, la ragazza mi fece alzare e mi trascinò verso la porta di Jude.
"Non osare..." troppo tardi, aveva bussato tre volte alla sua porta, scappando via alla fine.
Ad aprire venne Axel.
"Rin! Su entra!" il ragazzo mi fece spazio facendomi entrare nella stanza: arrivai al letto di Jude, dove il rasta era seduto.
"Oh ciao Rin" disse soltanto non appena mi vide.
"Va bene, io me ne vado" disse il platinato lasciando la camera; il silenzio piombò tra di noi, io guardavo i miei calzini bianchi che improvvisamente diventarono interessanti.
"Perché sei qui?" chiese Jude interrompendo il silenzio, mi morsi il labbro inferiore per trattenere le urla che avrei tirato nei confronti della verdognola.
"Volevo parlarti" dissi facendomi piccola piccola, il ragazzo mi fece cenno di sedermi accanto a lui sul letto.
"Di che volevi parlarmi?" disse lui una volta che io mi sedetti, arrossii leggermente.
"Se il bacio che ti ho dato, era per amore o per il momento?" disse lui anticipandomi.
"Si, io ti ho dato quel bacio solo per il momento, il dolore mi ha offuscato tutto e per sbaglio ho fatto quello che ho fatto..." disse soltanto: sentii ogni singolo pezzo del mio cuore frantumarsi davanti a quelle parole.
"Ah bene, sai anche io ti ho baciato solo per il momento" dissi con voce tremante.
"Ah bene"
"Scusa ma devo andare, amici come prima?" dissi io alzandomi dal letto.
"Amici come prima" disse lui sorridendomi, uscita dalla sua stanza mi diressi verso la mia dove Silvia mi stava aspettando sulla porta.
"Allora?!" chiese lei con tono raggiante, aprii la porta della camera senza dargli retta: mi buttai sul letto dove iniziò la mia lunga serata di pianto sfrenato.
Come ho fatto ad essere così stupida a pensare di piacergli? Mi misi le mani sulla faccia, impregnando anche quelle di tutto il mio odio e la mia tristezza.
"Ehi ehi che succede?!" in stanza entrò Hurley seguito da Silvia e Axel, il rosa mi tolse le mani dalla faccia.
"Rin che cappero è successo?" mi chiese il ragazzo in tono preoccupato.
"Mi ha baciata solo per il momento" dissi stancandomi delle continue domande su quel l'argomento, i tre ragazzi si guardarono tra di loro.
"Ma prima mi ha detto che ti ama, non è possibile" disse Axel mettendosi le mani sul mento.

Jude's POV

Uscii dalla stanza quasi con il magone in gola: che diamine ho combinato, perché non sono riuscito a dirle ciò che provò davvero per lei? Che sia la paura di non essere ricambiato? No impossibile, sapevo per certo che quel bacio non era per il momento, ma se è per questo neanche il mio.
"Sharp apri la porta!" la voce di Axel che urlava contro la porta, sbatteva pesantemente i suoi pugni contro il legno; scattai in piedi ed aprii al platinato.
"Jude che diamine ti è preso! Perché non le hai detto la verità?" chiese Axel facendomi oscillare da una parte all'altra.
"I-Io non lo so, forse avevo paura di non essere ricambiato"
"Rin è distrutta, Hurley è incavolato nero con te" disse il ragazzo indicando l'uscita della porta.
"Se andassi non farei altro che peggiorare la situazione" dissi io, il platinato strinse i pugni e lasciò la camera.
Mi sdraiai sul letto e mi tolsi gli occhialini, iniziai a piangere: prima piano poi più intensamente; perché, perché...

彼の笑顔 -Jude SharpWhere stories live. Discover now