II

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I miei occhi si aprirono, mi guardai in torno, non ero nella mia solita camera bianca con gli armadi neri.
“Buongiorno” mi dissi a me stessa: mi alzai dal letto e andai a sciacquare la faccia per svegliarmi del tutto; mi allacciai le stringhe delle scarpe, presi un qualcosa da mangiare e uscii di casa.
Corsi verso il campo, notando con mia grande sorpresa che Mark, Axel, Shawn e Jude erano già in campo alle 07:30 di mattina; i quattro non si accorsero di me.
“Allenamento mattutino?” domandai io all'astremità del campo, i quattro ragazzi si girarono verso di me: vidi le loro espressioni mutare.
“Buongiorno Rin, già sveglia?” mi chiese Shawn, io mi avvicinai a loro posando il borsone alle panchine.
“Non mi andava di sentire la sveglia, e così mi sono svegliata prima” risposi io un po' imbarazzata: Jude calciò il pallone nella mia direzione; alzai la gamba bloccando il pallone con la parte sinistra del piede.
“Non c'è ombra di dubbio, Travis sa le tue capacità ed è per questo che ti ha ammessa” disse Axel.
“Spero solo di non essere considerata debole per via della mia femminilità” dissi iniziando a palleggiare il pallone con la testa; facemmo passaggi fino a che anche gli altri si svegliarono.
“Buongiorno a tutti scusate il ritardo!” Austin arrivò 5 minuti in ritardo.
“Non ho sentito la sveglia” disse piegandosi in due dalla fatica.
“Perchè non ti fermi qui a dormire, si sta bene” lo incoraggiò Hurley avvicinandosi, Caleb Stonwall si avvicinò a noi ghignando.
“Cos'è non riesci a dormire senza la ninna nanna della tua mammina!” disse prendendosi gioco di Austin: il ragazzo dai capelli color cenere chinò la testa.
“Ei Caleb insomma! Avrà le sue buone ragioni!” disse Axel rimproverando la testa con un ciuffo solo.
“Tsk” disse allontanandosi, Austin ci rimase visibilmente male.
“Non ti preoccupare, non ascoltarlo” disse Mark avvicinandosi al ragazzo; lui gli sorrise e poggiò il borsone.
“Ragazzi arriva il coach!” disse Tod, noi ci allineammo sulla riga di campo.
“Buongiorno a tutti ragazzi, stamani ci hanno assegnato la squadra contro cui giocheremo la prima partita delle eliminatorie: la squadra Australiana, giocheremo tra 3 giorni.” disse il signor Travis arrivando insieme a Camelia.
“Bene allora mettiamoci subito al lavoro!” disse Mark.
“No, voglio che in questi 3 giorni, voi non vi alleniate, starete in camera nelle vostre camere” disse il signor Travis: ci cacciò via nelle stanze della scuola.
“Cosa starà pensando di fare!” esclamò Jude una volta entrato in camera seguito da me, Axel e Mark.
“Non lo so, ma sicuramente niente di buono” rispose Axel sedendosi sul letto; io guardai fuori dalla finestra: il nostro campo era deserto, faceva schifo vederlo così da lontano.
“Perchè non andiamo a chiederglielo allora?” propose Mark: noi annuimmo, scendemmo le scale e lo trovammo lí, seduto su una sedia a leggere un libro.
“Scusi mister Travis, perché non possiamo allenarci?” chiese Mark un po' imbarazzato: l'uomo ripose con cura il libro e sospirò.
“Se vi allenate, rischiate di non essere in forma per la partita” disse, Jude provò a rispondere: ma i miei occhi lo zittirono prima che lo potessi fare io.
“E ora tornate in camera, Rin tu in queste 2 notti rimani qui a dormire, ho già parlato con tua madre” disse ritornando a leggere il suo libro.
“Va bhe allora se proprio non possiamo allenarci fuori...vuol dire che ci alleneremo qui dentro!” disse Mark porgendoci un pallone: io, Axel e Jude ci guardammo per poi iniziare a ridacchiare.
“Mark! Ci sono dei tipi qui fuori!” sentimmo Silvia chiamare Mark dalla finestra, ci affacciammo: dei ragazzi che sembravano dei vandali.
“Cosa volete!” urlò Mark dalla finestra, i quattro ragazzi mi osservarono bene.
“O viene quella ragazza e viene con noi, o viene Archer Hawkins” disse il "capo" della banda: subito uscii dalla stanza e corsi giù per le scale.
“Ma che stai facendo!” mi urlò Jude dalla finestra: mi avvicinai ai quattro ragazzi, uno dei quali mi prese per il polso.
“Lasciala stare immediatamente!” urlò Jude: io guardai il ragazzo e ghignai.
Non so con precisione come ci riuscii, ma in ugual modo riusci a buttare giù il ragazzo che mi aveva presa.
Mi girai di spalle e feci per andarmene.
“Attenta!” mi urlò Axel, mi girai e mi vidi un pugno dritto in faccia: era troppo veloce, chiusi gli occhi pronta al pugno; non sentii nessun impatto sul mio viso, aprii leggermente gli occhi e vidi il pugno fermo davanti al mio viso.
“Se te la devi prendere con qualcuno, prenditela con me” di fianco a me comparve Archer: lasciò il pugno e i quattro ragazzi si allontanarono insieme a Archer.
“Sei impazzita!” mi rimproverò Jude una volta su in stanza, io scossi la testa e sorrisi.
“Non ho fatto nulla di che, mi sono solo difesa” risposi io, i tre ragazzi mi guardarono male.
“Saresti potuta essere espulsa dal torneo” disse Axel, io sgranai gli occhi.
“Mi dispiace tanto ragazzi” dissi io sedendomi sul letto: Mark mi sorrise.
“Forza alleniamoci!” disse Mark lanciando per aria il pallone.

彼の笑顔 -Jude SharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora