||Capitolo 4||

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Taehyung POV'S

Jimin è ormai via da un paio d'ore, credo ne abbia approfittato per riposare.

I ragazzi sono andati alla confraternita per farsi una doccia, io sono rimasto accanto ad Elizabeth.

Elizabeth è una di quelle persone che non si merita per nessun motivo al mondo di soffrire, è umile, gentile, tenera, generosa, molto testarda e determinata, ma sa amare in un modo unico.

E pensare che ha lavorato duramente in Inghilterra per pagarsi gli studi, ed eccola qui, stesa su un letto d'Ospedale intubata e priva di sensi. Non se lo merita affatto.

Mi uccide vederla così, e ancora di più mi uccide vedere il mio migliore amico soffrire in questo modo.

Mi piacerebbe accollarmi tutti i suoi dolori, gli voglio davvero bene e vorrei potergli cancellare dalla mente la tristezza che lo invade in questi giorni.

Io e Jimin siamo amici da quando eravamo solo dei feti. I nostri genitori si conobbero in viaggio di nozze e le nostre madri rimasero incinte nello stesso periodo; solo che Jimin è nato il 13 Ottobre ed io invece il 30 Dicembre, quindi sostanzialmente è più grande lui di due mesi.

Siamo sempre andati d'accordo, raramente litigavamo, ma quelle volte in cui le nostre micce si accendevano esplodevamo entrambi ed eravamo capaci di ignorarci per settimane, nei casi più gravi per mesi interi.

Coltiviamo la stessa passione per l'enologia e nel tempo libero ci divertiamo a buttare giù qualche passo di danza e qualche strofa su una base musicale.

Un rumore di passi nel corridoio deserto dell'ospedale mi riporta alla realtà, alzo la testa e noto Jimin arrivare con in dosso una tuta, una felpa che gli ha regalato Lizzy, lo sguardo assente e un mazzo di girasoli. Alza la testa su di me e cerca di sorridermi, mi avvicino a lui, abbracciandolo.

"Se io fossi arrivato prima..se non avessi perso tempo a farmi bello per lei." Singhiozza. Lo faccio sedere sulla sedia accanto a me, porta la sua testa tra le mani mentre continua a singhiozzare.

Gli accarezzo la schiena, è il mio modo per dirgli di vomitare tutti i suoi pensieri.

"La amo Tae, non posso pensare alla mia vita senza di lei. La mia vita non è vita se lei non ne fa parte. E se lei dovesse realmente dimenticarsi di me? E se non riuscissi a farla innamorare nuovamente di me? Che senso avrà la mia vita senza il suo amore?" Le sue spalle si stringono, le sue mani a stringergli i capelli e le sue lacrime a bagnare il pavimento.

"Jimin, andrà tutto bene, anche se dovesse svegliarsi e non ricordare nulla, lei si innamorerà nuovamente di te. E' destino, vi appartenete. Ora va a portarle questi girasoli." Gli do un paio di pacche sulla spalla poi si alza ed entra nella stanza di Elizabeth.

Come vorrei che le cose che gli ho detto fossero vere, ho davvero paura che questa situazione possa portarlo nuovamente alla depressione. Ne ha sofferto da piccolo quando la madre è morta, lui aveva solo 8 anni ed è stato in cura da uno psichiatra per quasi sei anni, ma non è servito a molto visto che si chiuse in se stesso allontanando chiunque, compreso me, ma non lo abbandonai. Non lo avrei mai fatto e mai lo farò.

Tra noi non ci sono segreti, anzi, lui crede che tra noi non ci siano segreti, ma io ne ho uno davvero grande.

Sono innamorato di Elizabeth, ma non mi azzarderei nemmeno lontanamente a portarla via da Jimin, è il loro destino, non il mio. Loro devono stare insieme e va bene così, l'unica cosa che voglio è vedere il mio migliore amico felice con la ragazza che ama.

Da quando ha trovato Elizabeth, Jimin è cambiato, in positivo ovviamente.

Elizabeth gli fa da fidanzata, da migliore amica, da sorella, da mamma; forse è per questo motivo che Jimin la ama tanto; Elizabeth è stata in grado di colmare dentro di lui un vuoto che né io, né i ragazzi siamo stati in grado di colmare.

Amnesia||Park Jimin|| SOSPESA MOMENTANEAMENTEWhere stories live. Discover now