||Capitolo 6||

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Third person's pov

Mentre lei si faceva bella, arricciando i suoi lunghi capelli castani, lui la guardava.

La guardava e pensava che non c'era essere vivente più bello della sua amata sulla faccia della terra.

La guardava mentre indossava quel vestitino rosa che aderiva perfettamente alle sue forme. La guardava mentre allungava le sue ciglia con il mascara e, guardandola, non poteva fare altro che desiderare di passare con la sua amata il resto della vita.

"C'è qualcosa che non va?" Intervenne lei, sentendosi osservata. Jimin scosse la testa.

"No, tesoro. Non c'è assolutamente nulla che non va, sei solo bellissima." Lei sorrise, mostrando le sue bellissime fossette, le sue guance avvamparono e si sentì invasa da emozioni bellissime. Lui si alzò e si avvicinò lentamente alla sua amata.

"Sei bellissima." Ripeté. Lasciandole un dolce bacio sulle labbra.

"Tu, mi rendi bellissima." Rispose lei, allontanando di poco il viso da quello del suo amato, per osservare il modo in cui le sue pupille si dilatavano mentre le osservavano il viso. Poi gli lasciò un bacio sulle labbra, stavolta legando le mani al suo collo, lui intensificò il bacio, attirando la ragazza quanto più vicino è possibile al suo corpo, lei gli passò una mano tra i capelli, stringendone una ciocca, lui la fece sedere sulla scrivania, facendosi spazio tra le sue gambe, ma si staccò subito dopo.

La ragazza lo guardò disorientata.

"Voglio che sia speciale." Sussurrò lui, accarezzandole la guancia. Lei sorrise scendendo dalla scrivania e aggiustandosi la gonna.

"Yobo, ogni momento è speciale con te." Gli lasciò un dolce bacio sulla fronte e poi lo accompagnò alla porta, facendogli capire che doveva aspettarla giù.

Il ragazzo era felice, sorrise perché il suo cuore era finalmente felice dopo tanto, forse troppo tempo.

Non vedeva l'ora di portare la sua amata, nel posto speciale in cui lui ha i ricordi più belli.

Lei invece, era innamorata persa di quel ragazzo che era capace di darle tanto amore quanto grande è l'universo. Lei non vedeva l'ora di amare fino in fondo il suo amato, voleva che lui sapesse che lei era completamente sua, ed era pronta, era pronta per compiere quel grande e bellissimo passo verso l'eternità.

Qualche minuto dopo, lui la vide scendere dalla scalinata, con in dosso il suo splendido sorriso, quel magnifico rossore che accompagnava le sue guance quasi sempre ultimamente e quel vestitino rosa capace di mandare il suo cervello in tilt.

Lei si avvicinò a lui con tutta calma, ammirandolo nella sua completa bellezza, commentando mentalmente il modo in cui quei pantaloni neri aderivano perfettamente alle sue gambe e come quella camicia bianca gli risaltasse i muscoli del petto.

"Sei bell.." Lei lo baciò, evitandogli di parlare.

"Andiamo e basta." Sorrisero entrambi, sorrisero di quei sorrisi da cui si capiva perfettamente che entrambi avrebbero dato la vita per l'altro.

Durante il lungo tragitto entrambi si godettero il silenzio, lui accarezzava la gamba di lei e lei gli stringeva la mano ammirando dal finestrino il bellissimo paesaggio che correva veloce.

C'era una lieve musica a cullare quel momento e i due si sentirono pieni, perché a loro bastava tenersi per mano per completarsi.

Arrivarono a destinazione, un posto che lei non aveva mai visto prima ma che lui amava con tutto se stesso. Quel posto era la sua infanzia, la sua adolescenza, quel posto era parte della sua vita e decise di portare in quel posto la ragazza che avrebbe fatto parte della sua vita fino alla fine.

Lei lo guardò.

"Dove siamo?" Chiese lei, sedendosi sulla panchina da cui si godeva di una vista mozzafiato. E mentre il sole tramontava e le luci della città si illuminavano, lui si sedette accanto alla sua amata e appoggiò un braccio sulle sue spalle.

"Siamo in un posto estremamente importante per me. Qui, mi ci portava mia madre quando avevamo bisogno di evadere dal mondo e qui, proprio su questa panchina, immaginavamo il nostro mondo, pieno di persone in grado di amare e pieno di dinosauri su cui cavalcare." Lui ridacchiò, chiuse gli occhi liberando i ricordi più belli insieme alla madre. "Adoravo i dinosauri, e adoravo l'idea di poterli cavalcare nel mio piccolo mondo." Lei sorrise mentre i suoi occhi si bagnarono di emozione, gli strinse la mano e gli chiese di continuare.

"Vedi piccola, quando mia madre morì io mi sentii vuoto, morto, come se una parte di me fosse morta con lei. Ho amato tanto mia madre e la amo tutt'ora, e ogni volta che mi manca, ogni volta che ho bisogno di stare da solo con i miei pensieri, che costantemente tormento la mia mente, io vengo qui, mi siedo su questa panchina, e osservando il sole tramontare all'orizzonte, do vita alle mie emozioni." Lei gli asciugò una lacrima e poi si poggiò delicatamente sulla spalla del suo amato.

"Perché mi hai portato qui? Questo posto è tuo e di tua madre." Sussurrò lei, osservando le luci della città.

"Perché questo posto fa parte della mia vita, esattamente come te. Tu fai parte della mia vita, fai parte dei miei pensieri e fai parte del mio piccolo mondo immaginario. Ho condiviso questa magnifica vista solo con te e con mia madre ed è questo quello che voglio. Voglio che i tuoi occhi fotografino questo spettacolo, e voglio che la tua mente conservi questa fotografia. Voglio che quando ti senti triste, tu venga qui e dia vita alle tue emozioni più nascoste, esattamente come faccio io." Lui le alzò il viso e raccolse col pollice quelle lacrime che non cessavano di rigarle le guance. La baciò, la baciò delicatamente, ma in quel bacio c'erano tutte le emozioni che lui voleva trasmetterle. Lei lo guardò.

"Voglio amarti, in questo momento." Disse lei guardando i suoi meravigliosi occhi.

Lui le spostò una ciocca di capelli, si alzò dalla panchina e le prese la mano facendola accomodare delicatamente sui sedili dell'auto. Lui si levò il giubbotto e lei fece lo stesso, ripresero a baciarsi. Le loro lingue si cercavano, i loro cuori palpitavano velocemente.

Si accarezzavano a vicende e mentre la bugiarda luna splendeva in cielo e le luci della frenetica città facevano da sfondo a quella vista mozzafiato, i due si amarono.

Si amarono di quell'amore puro. Si amarono di quell'amore di cui pochi ne sono a conoscenza.

E mentre i battiti veloci dei loro cuori ritmavano quell'amore puro, i due si giurarono amore eterno.


                                                                               *****

                                                                     SPAZIO AUTRICE.

QUESTO E' UN FLASHBACK UN PO' SPECIALE, RACCONTATO DA UNA TERZA PERSONA. SPERO VIVAMENTE CHE IL CAPITOLO VI ABBIA EMOZIONATO QUASI QUANTO HA EMOZIONATO ME MENTRE LO SCRIVEVO

Al prossimo capitolo. 

Amnesia||Park Jimin|| SOSPESA MOMENTANEAMENTEWhere stories live. Discover now