Capitolo 1.

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De historia in fabulas autem
convertentur

Le lezioni iniziarono nel più normale dei modi. I tre ragazzi si presentarono alla classe e tra un mormorio e l altro, avevano fatto amicizia con qualche ragazzo, purtroppo,non erano finiti in classe insieme,ma alla fine di ogni lezione si vedevano, raccontandosi com'era andata. E fu proprio nell'ora di Letteratura e creature mistiche che successe qualcosa di strano..

Scott dal suo posto in ultima fila,osservava ogni singolo dettaglio della corvina. Si era tolta quell'inutile sciarpa,lasciando il collo scoperto,aveva una catenina d'oro con uno strano simbolo, ricoperto di argento,ma la cosa strana era che portava ancora i guanti di pelle, strofinando a volte le mani.
"Avrà freddo" pensò il ragazzo, continuando a guardarla. Era semplicemente bellissima. Molte leggende parlano del colpo di fulmine,ma questo non lo era affatto. Scott si guardò il polso che stranamente bruciava,ma era un bruciore piacevole,come se qualcuno ti scrivesse qualcosa,ma più guardava più non vedeva niente...

-"Ragazzi, un po' d'attenzione prego"-
La signorina Huffington entrò nell'aula con i soliti libri in mano.
Uno di letteratura e uno di mitologia,che appoggiò delicatamente sulla cattedra.
La signorina Huffington era la classica donna, sorridente e buona quanto malvagia. Nessuno si meravigliava perché a ben 36 anni non avesse ancora trovato marito,se ben la sua figura snella ed elegante,i suoi occhi verde acqua circondati da un leggero tocco di trucco e i capelli biondi e ondulati raccolti sempre in una crocchia disordinata,ma perfetta allo stesso tempo.

-"come già sapete fra due settimane si celebrerà la classica festa di Halloween,e ovviamente arrivati al quarto anno e non sapere la vera storia su questa famosa festa è un oltraggio! Ma forse,come i miei occhi vedono,vedo qualcuno che sa qualcosa in più su questa festa,altre leggende,o leggende su leggende...chi vuole incominciare?"-
La signorina Huffington si sedette sulla cattedra,e con gli occhi di un falco pellegrino,occhi di un predatore, incominciò a chiamare uno ad uno i suoi alunni. Il primo fu Marcos Ghoulam,il classico giocatore di lacrosse,puttaniere ai massimi e soprattutto senza cervello. La signorina Huffington lo aveva soprannominato: il gallo.
-"Oh signor Cock quale onore per me e per tutti i suoi compagni sentirvi parlare di una famosa leggenda anziché parlare del suo giocattolino per bambini che tiene in mezzo alle gambe."-
Tutta la classe rise all'ironia della professoressa,anche Marcus stesso sebbene a volte la volesse strozzare come si fa con una gallina.
-"Professoressa,lo so che siete in astinenza,ma per favore non davanti a tutti"-
La classe si mise comoda,pronta ad assistere ad un altro battibecco tra il gallo e la padrona del pollaio.
-"Oh signorino Ghoulam,sono certa che per quanto si vanti delle sue possenti doti,la masturbazione davanti ad un sito scadente,non conta. Ora,oh signor Bligny cosa vuole dirci a proposito di questa festa?"-
Il ragazzo mingherlino,con gli occhiali più grande del suo viso,si alzò in piedi tremante, leggermente in imbarazzo,avendo gli occhi di un'intera classe puntati addosso.
-"oh ehm io so di una leggenda,non so se sia vera o meno,parla di una vecchia tribù che la notte del 31 ottobre,sacrificava una bestia del loro bestiame,la più grande di tutte, e la offriva in pasto ai demoni della notte, travestiti da maschere tradizionali e ballavano tutta la notte attorno ad un falò"-
Johnson si sedette,e la professoressa di alzò camminando lenta.
-"Il vostro compagno non ha detto una sciocchezza, è una vecchia leggenda ormai dimenticata,ma conosciuta soprattutto negli anziani che vivono fuori Beacon Hills. Tanto tempo fa due fratelli fecero un patto con il diavolo. Uno gli donò il suo corpo in cambio della forza e l'altro gli diede il suo cuore in cambio di far resuscitare la moglie ormai defunta. Il diavolo accontentò entrambi ma li trasformò in mostri. Uno era noto come demone del sole, mutaforma in grado di cambiare aspetto in un lupo più grande del normale,dal pelo nero e dagli occhi rossi e dorati come il sole, e l'altro,demone della luna,esseri freddi, morti,con il cuore fermo e immobile,ma che si alimenta con il sangue di ogni essere vivente,di cui si cibano. Quella tribù era la tribù degli Hale, che prendeva il nome dai loro due capi Joseph Hale e Catarina Hale,fratello e sorella,che ogni notte di luna rossa lasciavano che le bestie del diavolo si cibassero del povero animale che ogni notte sacrificavano,ma alla fine del mese,con la luna nuova,entrarono altri mostri, che noi conosciamo come licantropi, morsero quasi tutti gli abitanti di quel villaggio,molti morirono e Joseph Hale,fu quasi l unico sopravvissuto, diventando anch'esso un demone del sole. Ma questa è solo una leggenda che si trova su internet,o su qualche sito stupido"-
Scott alzò la mano e la signorina Huffington si tolse gli occhiali dando il consenso al ragazzo di esprimersi.
-"Come si riconosce un vampiro?"-
-"Beh che domande McCall,non hai mai visto Twilight? O The vampire diaries?! O letto qualche storia su di essi? Comunque un vampiro si riconosce dalla freddezza che il suo corpo emana,dall'aurea oscura che senti quando ti è vicino e soprattutto dal colore degli occhi, occhi magnetici,sono come il cobra,essi t incantano,ti ipnotizzano,tessano la loro tela come il ragno, e tu che sei solo una piccola e graziosa farfalla, finisci presto o tardi nella loro trappola."-
La campanella suonò e tutta la classe uscì fuori,tutti tranne Scott che continuava a guardare Allison,mettere a posto le sue cose.
-"Ti serve una mano?"-
Le domandò porgendole una penna che le era caduta.
La ragazza sorrise,facendo spuntare delle graziose fossette ai lati delle labbra.
-"Grazie"-
-"Di nulla...uhm ti andrebbe di fare un giro per la città? Sei nuova e ho pensato che-"-
-"Certo,ci vediamo all'uscita,allora a dopo?"-
Se ne uscì correndo,tenendo stretta la sua borsa e sorridendo come una stupida,spingendo e passando gli altri studenti per arrivare alle spalle di Lydia e Stiles che intanto parlavano fra loro.
-"Allison dio mi hai fatto morire,che succede?"-
-"Stiles sempre il solito melodrammatico sei insop-OH MIO DIO SCOTT TI HA CHIESTO DI USCIRE?!"-
Stiles tappò la bocca di Lydia con una mano,incenerendola con lo sguardo.
-"Smettila di urlare come un'oca la gente qui ha orecchie dappertutto ed Allison non ti ha detto niente. Ci farai scoprire."-
Il tono freddo e tagliente di Stiles fece rabbrividire alcune ragazze che passavano lì per caso.
-"Oh finiscila,hai 682 anni e sei una rottura di bare,la gente non crede alle creature mistiche,e poi io e Allison ci capiamo senza dire una parola!"-
Lydia sfidò con lo sguardo Stiles che per un secondo piccole crepature gli si formarono intorno agli occhi e la pupilla divenne rossa,ma un rosso spento,un rosso arrabbiato,un rosso sangue.
-"o forse perché hai il potere della chiaroveggenza"-
Brontolò Allison,salvando tutti gli alunni da uno scontro fra i due.
Stiles ritornò calmo e scompigliò i capelli di Allison filandosela via. Non aveva voglia di stare a scuola,così furtivo e veloce uscì dall'istituto. Il cielo era nuvoloso come due giorni fa,ottimo direi,correre sotto al sole non era una bella cosa, soprattutto se la tua collana,che ti permette di uscire alla luce del sole, era nello zaino, dentro l'armadietto..
-"Dio che stupido!"-
Ringhiò,mentre brontolando rientrava a scuola,ma tenendo la testa bassa non si accorse contro chi andò a sbattere.
Fece per cadere,ma quella persona lo tirò su,prima che potesse toccare il suolo.
Stiles aprì gli occhi e guardò in alto, notando un paio di occhi verde-bosco che si incatenarono ai suoi ambrati.
-"Sta attento ragazzino."-
La sua voce era possente,dominatrice,fredda e leggermente infastidita.
Stiles si staccò bruscamente dalle sue braccia.
-"non l' ho fatto apposta,se è questo che pensi,sai non vado mica a sbattere contro le persone"-
Stiles aveva due doni,leggere nel pensiero e avere le ali per volare la notte,oltre al potere naturale dei vampiri, ipnotizzare la gente.
-"Non ho mai detto questo"-
-"Ma lo hai pensato"-
Passarono 5 minuti buoni in silenzio a guardarsi,e a studiarsi con sguardo corvo,fino all'arrivo di Erica,una Barbie uscita male.
-"Derek! Ti ho aspettato per troppo tempo in auto,allora andiamo?"-
La bionda spinse via il ragazzo dalla pelle pallida, facendolo cadere a terra.
-"come vampiro fai schifo"-
Stiles alzò lo sguardo verso la figura snella di Allison che si trovava sul tetto della scuola.
-"smettila di guardarmi e vieni a darmi una mano"-
Sussurò,ma quel piccolo e sottile sussurro,fu percepito,non solo da Allison,ma anche da Derek,che spingendo via Erica, aiutò il moro ad alzarsi.
-"Tutto bene?"-
-"Levami quelle mani di dosso,signor tutto muscoli,ce la faccio da solo,ora se vogliate scusarmi,ho una lezione a cui partecipare"-
E con movimenti veloci e abili, si allontanò dai due, entrando nell'edificio scolastico, sbattendo la porta.
Derek rimase a fissarlo, sorridendo sotto ai baffi.
-"Quel ragazzino è indomabile"-
Disse Erica incrociando le braccia e guardando il suo "Alpha" divertita.
-"Oh si,lo è"-

This Is WarWhere stories live. Discover now