Capitolo 3

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Aperi cor tuum

I raggi del sole colpirono delicatamente le palpebre di Derek, provocandogli un leggero fastidio,si girò dall'altra parte del letto,ormai vuoto da quando Braeden se n'era andata, chissà dove, lasciando il cuore di Derek vuoto,freddo,rotto.
Si mise seduto sul letto, osservando un punto fisso della stanza. A volte la vedeva,ricordava, quando dopo una notte di passione lei si alzava spalancando le tende e come una lottatrice di wrestling si buttava sopra Derek svegliandolo,con carezze e baci.
E Derek ne era innamorato,oh se lo era. Ma come tutte le storie d'amore,prima o poi finiscono,in un modo o nell'altro...se si sforzava riusciva a sentire ancora il suo profumo, vaniglia,Derek ne andava pazzo,ma dopo otto mesi la stanza di Derek non aveva più quel profumo tanto dolce, tanto amato...ma aspettate! Non era l' unico profumo che sentiva,no,ne sentiva un altro.
Un profumo orientale,con un accenno di cioccolato,un profumo amaro ma dolce.. scese le scale a chiocciola e si ritrovò al centro del suo loft, ispirò cercando di capire da dove provenisse quel profumo..ma venne distratto da delle voci, scacciò via i suoi pensieri,si vestí in fretta e uscì fuori da quell'appartamento,troppo grande per una sola persona...

Nel frattempo,Stiles correva veloce tra gli alberi del bosco,fermandosi quasi alla fine di Beacon Hills,si mise seduto su un ramo, nascosto nell'oscurità e rimase ad osservare l'alba,che pian piano sorgeva,un altro giorno senza lui,ne erano passati troppi e per un vampiro perdere una persona amata non è una passeggiata,specie se quella persona è stata il suo primo amore. Rimase ad osservare il sole e il cielo che si tingeva di arancio, insieme alle nuvole, ricordando i suoi occhi dorati proprio come la grande sfera calda e luminosa che ogni giorno vediamo..

Mieczyslaw aveva passato tutta la notte ad organizzare il ritorno del suo maestro,insieme al dio Ra,erano passate ben tre settimane da quando il protettore dei morti era stato convocato al palazzo spirituale di Ra,per parlare della minaccia che stava per arrivare per colpa di Seth..
Salì sul in cima al tempio sul balcone e si sedette a terra,penzolando i piedi scalzi. Guardò il cielo diventare più chiaro,presto sarebbero tornati e anche se non voleva ammetterlo a sé stesso,gli mancava.
Sospirò, prendendo in mano la sua ocarina e cominciò a suonare,o meglio,ci provò ma l ansia prevalse sul giovane ragazzo,portando rabbia e lanciando il suo strumento sbruffando. Fu in quel momento che una nube nera e grigia apparve dietro il ragazzo, mostrando la figura snella e tonica del dio. La pelle leggermente abbronzata risplendeva sotto quel cielo pallido, osservò il ragazzo seduto ai bordi del balcone,sorrise,mostrando i canini e pronunciando una formula antica,il suo volto da sciacallo mutò in un volto più umano. Gli occhi grandi e verdi con sfumature dorate,i capelli bianchi con sfumature nere scompigliati e le orecchie da sciacallo nere che facevano contrasto insieme alla coda folta e nera. Si sedette vicino a Mieczyslaw e lo guardò ammirando i suoi lineamenti,ma il ragazzo non si accorse del dio,troppo preso ad osservare l'alba.
-"È uno spettacolo così bello"-
Disse Mieczyslaw sussurrando e dando un'occhiata al suo maestro.
-"si lo è, dovresti vedere mio fratello mentre fa sorgere il sole"-
Disse il dio avvicinandosi di più al ragazzo.
-"deve essere qualcosa di spettacolare maestro proprio come lei"- sussurrò piano Mieczyslaw girando la testa dall'altra parte sperando che il dio non avesse sentito..
Anubis sorrise e quando i primi raggi del sole si posarono sopra di loro,lo tirò per una spalla, posando poi il braccio fasciato da diverse garze sia dorate sia bianche sopra le spalle del fragile ragazzo.
-"Mieczyslaw"-
Il ragazzo moro si girò verso di lui imbarazzato con lo sguardo basso.
Lo sciacallo gli prese il mento fra due dita affilate dagli artigli e facendo alzare lo sguardo al nostro protagonista lo baciò.
Quello fu il primo è vero bacio di Stiles..

Sospirò ripensando al loro primo bacio e con un salto scese giù dall'albero,ma cadde male e rotolò lungo il sentiero fino a sbattere ai piedi di qualcuno.
-"perché dobbiamo incontrarci sempre così noi due?"-
Quella voce, irritante ma forte che gli era entrata dentro sin dal primo momento in cui si erano scontrati.
Stiles si alzò da terra con il viso leggermente rigato e sporco di fango,così come ai suoi vestiti.
-"perché dobbiamo incontrarci sempre noi due?"-
-"nessuno ti ha insegnato che non si risponde ad una domanda con una domanda?"-
-"nessuno ti ha mai insegnato ad aiutare chi è in difficoltà?"-
Derek alzò un sopracciglio divertito e osservò il ragazzo avanti a sé. I capelli mori sparati da ogni direzione,il viso sporco di fango così come la sua maglietta rossa e la sua felpa nera,insieme ai jeans chiari. In un movimento veloce prese Stiles in braccio e cominciò a correre verso casa sua.
-"METTITI SUBITO GIÙ MALEDETTO MANIACO!"-
-"suvvia Stilinski ti sto solo aiutando l hai detto tu non ricordi?"-
Stiles arrossì alla pronuncia del suo cognome e incenerì Derek con lo sguardo.
-"Sto bene,non ho nemmeno un graffio e COME CAVOLO SAI IL MAIL COGNOME?!"-
Derek rallentò la corsa, e guardò Stiles divertito.
-"me l ha detto Lydia"-
-"Lydia?! Ma tu e lei non.."-
-"Stavamo provando una scena un'audizione a scuola,in realtà ero di passaggio ma lei mi ha fermato chiedendomi di provare con lei e devo dire che è un'attrice nata"-
Stiles restò a bocca aperta,mentre nella sua mente stava già progettando di staccare l'anello azzurro e buttarlo via, così da esporla al sole e farla soffrire lentamente, perché si,i vampiri bruciano al sole e all'argento come le vecchie leggende narrano,ma bruciano lentamente,una lenta e dolorosa tortura..
Derek fece scendere Stiles davanti al portone dell'appartamento in cui viveva. Presero l'ascensore e salirono fino al penultimo piano, ed entrarono dentro al loft di Derek.
-"dovrei essere a scuola"-
Borbottò il moro sbattendo le mani sulla maglietta per spolverare un po' la maglia.
-"e invece sei qui con me,che ragazzaccio,marini la scuola al tuo quarto? giorno"-
Stiles lo fulminò lanciandogli un cuscino.
-"tanto per cambiare SEI TU CHE MI HAI RAPITO E PORTATO FIN QUI! LURIDO BABBANO INSOLENTE"-
Derek prese il cuscino che Stiles gli aveva gentilmente tirato e lo tenne fra le mani.
-"beh tu non te ne sei andato"-
-"tsk ero sotto shock"-
Stiles distolse lo sguardo dagli occhi verdi e selettivi di Derek e lo spostò altrove per di più su una foto..si avvicinò lentamente incuriosito da essa e lentamente la prese in mano,osservandola.
Era una ragazza. La pelle olivastra segnata da una grande cicatrice,ma che le donava,le dava un'aria da dura. I capelli castani raccolti in una coda alza e il sorriso sincero che esprimeva in questa foto era fantastico. Era una bella ragazza pensò Stiles,girandosi verso il corvino che intanto aveva conficcato gli artigli nel cuscino e il suo viso si era incupito dandogli un'aria minacciosa...
-"È la tua ragazza?"-
Domandò il moro ma venne scagliato via sbattendo contro il muro.
-"MA CHE TI È PRESO?! HAI PER CASO LE TUE COSE ?! SE È SI  POTEVI ALMENO DIRMELO LUNATICO DI STO CASPIO!"-
-"Vattene via."-
Stiles si alzò da terra stringendo i pugni e guardando Derek che stringeva la foto al petto con fare protettivo,il suo cuore batteva troppo forte,per essere umano e i suoi occhi erano spalancati,ma se li guardavi bene,non vedevi l'anima,ma solo un uomo consumato dai ricordi..
-"Con piacere."-
Molto velocemente Stiles uscì da quell'appartamento e corse via,verso casa dove si sarebbe chiuso in camera e avrebbe preso a pugni il sacco ricoperto di verbena..
Una figura pallida guardava il ragazzo che si sfogava colpendo violentemente il sacco da boxe,le nocche erano spaccate,ma lui continuava a colpire e a colpire ancora e ancora quel sacco maledetto, dando sfogo alla sua rabbia..

-"oh Stiles cosa ti è successo..."-

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