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Nuovo giorno, nuova vita.
No okay, nuova vita in parte, visto che mi hanno assunto a lavorare nel Bar dove vado di solito, visto che i proprietari mi conoscono, hanno fatto affidamento su di me, quindi inizio da oggi a lavorare.

Entro dentro il locale, nel quale strananente ci sono pochissime persone.
"Jimin! Sarò il tuo 'tutor' fino a che non imparerai al meglio il mestiere!" Ad accogliermi con uno smagliante sorriso è Mark, uno dei ragazzi più bravi che ci siano.

"Bene, ne sono felice." Sorrido sinceramente, andando dietro al bancone
"Devo indossare qualcosa?
Che ne so, divisa, grembiule o altro..?" Chiedo imbarazzato.

"Beh sì, questo." Prende da uno sportello un grembiule totalmente nero con lo stemma del bar e me lo porge, quindi lo indosso, tenendolo dalla vita in giù.

Dopo aver preparato vari caffè e simili e dopo che il bar è totalmente vuoto, io e Mark iniziamo a parlare del più e del meno.

"Jimin...
In questo periodo in cui tu non c'eri, ho avuto modo di conoscere Cher, visto che quasi ogni giorno era qui al bar.
Abbiamo parlato molto, sopratutto lei ha parlato molto, di te.
Non smetteva mai di rammentarti, aveva ogni giorno le lacrime agli occhi, pure quando si è messa con Jay Park...
Quella ragazza tiene veramente molto a te Jimin, spero che oggi venga, così avrete modo di chiarire..."

"Dubito che possiamo chiarire così velocemente...
Cioè a me andrebbe più che bene, ma non so a lei..." Abbasso lo sguardo.

"Jimin! Testone, ci sei o ci fai?
Ho appena detto che parla in continuazione di te, quindi!"
Mi tira un leggero schiaffo sulla fronte, facendomi ridere.

Dopo svariati minuti a cazzeggiare, sentiamo la porta aprirsi, rivelando Cher.
Mark mi guarda, sorridendo lievemente, per poi andarsene in un'altra stanza, lasciandoci da soli.
Che ansia.

"C-ciao Cher.
Come posso servirti?" Le sorrido dolcemente, facendola arrossire.

"Vorrei un cappuccino." Dice semplicemente, quindi glielo preparo in men che non si dica, facendo del mio meglio.

Guardo ogni suo movimento, aumentando la mia affermazione di quanto sia bella.
"Dunque, lavori qui adesso?" Chiede sorridendo in modo dolce.
Il mio cuore ha perso due battiti.

"Esatto, lavoro qui.
Sai, senza soldi non mando avanti la baracca."

"Hai ragione.
Comunque, come stai?"

"Uhm, normale, cioè nemmeno io lo so.
Tu invece?" Mi passo una mano fra i capelli.

"Normale pure io..." Dice la ragazza di fronte a me, sorseggiando il suo cappuccino.
"Comunque uhm, volevo chiederti, stasera ti andrebbe di venire ad una festa? Si tiene in un bar/discoteca a pochi passi da qua, ecco, mi farebbe piacere starmene un pò con te, che ne so, magari per parlare..." Arrossisce, mostrandomi un sorriso.
Sto per caso sognando?

"Certo!
Per le 22 ci sarò!" Ricambio il sorriso, prendendo i soldi poggiati sul bancone.

Dopo che Cher se ne è andata, Mark corre felice verso di me.
"Okay, so che non si fa, ma ho ascoltato  t u t t o! E niente, vedrai che andrà bene!" Mi tira una pacca sulla spalla, provocandomi forti risate per via del suo comportamento così allegro.
**
"Sei per caso in ansia?" Chiede Namjoon guardandosi allo specchio di camera sua per sistemarsi i capelli.

"Leggermente.
Vi ringrazio per accompagnarmi.." Dico riferendomi a tutti i ragazzi, ma visto che ora qui con me c'è solo Namjoon, lo dico a lui.

"Non c'è di c-" Ad interromperlo è Jin.

"Oh porca miseria santissima benedetta scesa dal cielo in braccio al santissimo Papa Hoseok e tutti i santi insieme a lui, Kim Namjoon!
Hai lasciato il bagno che è totalmente un disastro!
Il pavimento è bagnato per via della tua doccia, i vestiti sporchi sono lanciati dove capitano, il phon ed il barattolo di vetro del gel sono addirittura rotti!
Sei il Dio della distruzione!" Sclera quest'ultimo verso il proprio ragazzo, facendo affacciare il resto dei ragazzi, per poi farci ridere tutti.

"Però mi ami lo stesso!" Afferma Nam, avvicinandosi a Seokjin con un sorriso infantile.

"Fanculo." Si finge imbronciato il moro.
Ahh, quanto vorrei una relazione come questi due.

"Okay, dopo aver detto il rosario mettendoci di mezzo Hoseok, possiamo andare?!" Chiede Jungkook avviandosi verso la porta.

Il rumore assordante della musica rimbomba nelle orecchie, bel benvenuto direi.
In un nano secondo, tutto il mio gruppo si è sparso, di conseguenza, resto solo a girovagare per il locale, magari incontrandola.
Rassegnato, dopo cinque minuti mi siedo su una poltroncina.
La mia intenzione è quella di restare sobrio almeno per stasera.

"Jimin! Sei venuto alla fine!" A sedersi accanto a me, è proprio Cher, la quale mi sorride calorosamente.

"Esatto, spero che io abbia fatto una buona scelta." Ridacchio.

"Ma si dai, senti, ma tu quante dita hai? Un tizio mi ha detto che lui ha dodici dita per mani quindi ho chiesto a te, magari io non sono normale perchè ne ho solamente dieci!" Fa la faccia triste.
Okay, è chiaramente ubriaca.
Dopo svariati minuti che sento sparare cazzate, decido di portarla fuori per farla riprendere un pò.

"Jay sa che hai bevuto?" Chiedo con un tono di voce infastidito.

"Bhoo! Non l'ho più visto quindi non so!" Si appoggia al muro del locale, quindi mi appoggio al cofano di un auto di fronte a lei.
Mi sembra di tornare indietro nel tempo, a quando lei era ubriaca e ci siamo baciati per la prima volta...

Tanto lei è ubriaca, quindi probabilmente non si ricorderà di ciò che sto per fare adesso.
Non riesco ad avvicinarmi a lei, che già mi ha preceduto, unendo le sue e le mie labbra insieme, in un bacio.
Dio, non mi dimenticherò mai delle sue labbra, e delle emozioni che solo i suoi baci sanno darmi.
La prendo per i fianchi, e lei mette le mani sul mio collo, approfondendo il bacio aggiungendoci le nostre lingue.
Penso di star toccando il paradiso in questo preciso istante.

Dopo lunghi secondi, se non minuti, ci stacchiamo, a perdifiato e ci guardiamo.

"Oh Dio...Mi dispiace! Non volevo, cioè sì, volevo da morire, ma Dio, cosa mi dirà, o meglio farà Jay?!" Inizia ad andare nel panico, ci manca poco e non le escono le lacrime.

"È okay, sei ubriaca, non lo hai fatto volontariamente, io starò zitto..." La rassicuro.
Non è per niente okay, ma so o meglio, me lo sento, che dentro di lei, qualcosa si è riacceso, o forse nulla si è mai spento.

I Love You.|| ❁Park Jimin❁<2>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora