CAPITOLO 7

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Megan

-Che sta succedendo qui?!-
Eric era piegato in due sul pavimento e vomitava sangue.
Guardai subito Merida.
-È opera tua?!- le urlai.
-Ti do fiducia per cinque secondi e tu già tenti di fare fuori qualcuno dei miei?!-
La sua tranquillità mi mandava in bestia.
Eric tossì e sputò fuori un'altro pò di sangue.
Dovevo occuparmi di lui, a punirla ci avrei pensato in seguito.
-Riesci a dirmi come ti sei ridotto così?- chiesi al vampiro abbassandomi per parlargli da vicino.
Di tutta risposta Eric vomitò ancora.
-Ha bevuto il mio sangue- spiegò la donna.
-L'avevo avvertito di non farlo. Non mi ha ascoltato. Il sangue degli esseri celesti è sacro e un demone non può berlo. È come se fosse acido!-
-Ahhh! Ecco spiegato il perchè del tuo caratterino...- rispose Jimmy come colto da un colpo di fulmine.
-Vi dispiace!- sbraitò Eric.
Il vampiro cercò di mettersi in piedi ma precipitò subito dopo.
-Fermo Eric, peggiori la situazione-
L'angoscia mi si insediò nel petto e fu come se una mano fredda mi avesse stritolato il cuore.
Eric si era adagiato sulle mie gambe.
I vestiti imbrattati di sangue e il corpo fumante. Aveva una strana luce negli occhi, una luce triste, opaca e bisognosa di aiuto.
-Megan, io...- interruppe la donna.
-Ti ho già detto che la tua voce mi irrita, Merida?- le feci notare.
Lei afferrò il messaggio e taque anche se non di buon voglia.
Tornai ad Eric.
Mi sentivo un verme. Uno schifoso verme. L'avevo lasciato solo tutto questo tempo.
Lui rimaneva steso, fragile e spezzato.
Gli occhi semichiusi e gli  arti penzoloni come se avesse incassato una raffica di pugni nello stomaco.
Senza forze nè voglia di riaquistarle.
"Io dov'ero mentre lui si riduceva così?" Non mi ero mai accollata il peso del suo dolore perchè pensavo sinceramente che fosse del tutto meritato. Ebbene, Eric non era una brava persona ma del resto non lo era nessuno. Ma nessuno merita di essere dimenticato. Mentre io ricostruivo la mia vita, la sua andava in pezzi. Mentre io vivevo la mia vita perfetta, lui cercava disperatamente di rimettere insieme i cocci. Col fumo che saliva dal suo corpo saliva in me la voglia di piangere. Avevo voglia di stringerlo forte e dirgli quanto mi sentissi in colpa. Perchè se lui oggi si era ridotto a una pozzanghera di sangue era maggiormente a causa mia. Pensate: e se tutte le persone che amate si scordassero di voi? E non da un momento all'altro ma gradualmente. Diventare un fantasma, svanire giorno per giorno fino a trasformarsi in nulla.
Nessuno sembra aver bisogno di te e contemporaneamente tu hai bisogno degli altri. Eric non ha mai dato a vederlo. O forse non l'ho mai sentito gridare aiuto. Avrei voluto accorgermene. Ma rimedierò.
Gli misi il mio polso tra le labbra ed esanime ci affondò i canini. Fu il morso più doloroso di tutti: era stato così lento da risvegliare l'intero sistema nervoso. Sentì la pelle bucarsi e le vene spezzarsi all'avanzare delle zanne. Risucchiò il sangue con insistenza e via via le nuvole di fumo si dissolsero. Sentì gravarmi addosso lo sguardo del fratello. Il mio sangue era diventato suo. Io ero la sua forza vitale, la sua estasi e il suo rifugio. Nutrire Eric significava tradimento e adulterio ma il giudizio o la gelosia di James in quel momento non mi importavano. Suo fratello aveva bisogno d'aiuto e io ero l'unica che aveva familiarità con quei canini, con quelli di entrambi.
Eric smise di sputare sangue e di emanare fumo ma non aveva comunque la forza di rialzarsi.
-Allora, ci dai una mano o no?- dissi a James che rimaneva lì impalato ed offeso.
Non aveva intezione di muoversi.
Ero molto arrabbiata e quando stavo per rispondergli Troy si fece avanti.
-Faccio io- affermò trasportando sulle spalle il vampiro e adagiandolo sul letto.
Eric emise un sussurro di dolore e subito dopo chiuse gli occhi.
Spalancai gli occhi e dovetti frenarmi dal correre da lui.
"È morto?!" pensai terrorizzata.
-Non è morto Megan, sta solo dormendo...- mugugnò James.
-Pensavo che voi vampiri non potesse dormire- notò Lydia.
-È senza forze, diamogli del tempo- constatò la cacciatrice.
-Si riprenderà grazie a Megan, anche se...- iniziò Merida.
-Anche se cosa?!- sbraitai.
-Anche se secondo i miei calcoli, non manca molto alla tua ammissione al Regno della Luce- continuò.
-E con questo?- domandò James ignorando ciò che io avevo appena compreso.
-Sarò un essere sacro...- bisbigliai.
Mi voltai verso il vampiro.
-James, non potrai più bere il mio sangue!-

James

Avete presente quando vi crolla il mondo addosso? No? Beh, è quello che mi è successo. Tutte le certezze che avevo si erano infrante. Anzi l'unica certezza, quella che il mio sostentamento sarebbe stato per sempre Megan. Il suo sangue mi apparteneva. Ero già rimasto senza di lei e il suo sangue una volta, e non è finita bene per nessuno. E soprattutto con nessuno volevo condividerlo. Specialmente con mio fratello; ne aveva combinate troppe, mi aveva procurato troppo male e non riuscivo proprio a perdonarlo. Troppe volte aveva violato il patto della nostra specie: non si toccano le prede degli altri. Non che Megan fosse una semplice preda, era mia moglie e a maggior ragione il suo sangue era legato in maniera indissolubile a me.
Tralasciando le questioni sovrannaturali, Eric aveva infranto il patto più importante: quello tra fratelli. Avrei voluto essere normale, con una ragazza normale, con un futuro e un destino normali.
Ma avevo capito in questi 100 anni che molte volte ciò che vorremmo non coincide con ciò di cui avremmo bisogno.
Ecco, avrei avuto davvero bisogno di un fratello. La mia mente li ricordava quei momenti infantili ma il tempo li aveva avvolti in una densa foschia. Era bello che non tentasse di uccidermi o di soffiarmi la ragazza.
Il fatto è, che la mia certezza più grande avrebbe dovuto essere lui, non Megan.
Ero arrabbiato da così tanti anni, che era diventata un'insana abitudine.
E lui non mi facilitava le cose, per niente. Riusciva a tirare fuori il peggio di me.
"Vorrei che non si svegliasse mai più, io smetterei di avere problemi..." pensai.
Non me ne accorsi nemmeno e Roland mi colpì al mento con un gancio innaturale. Sentì la mandibola inferiore staccarsi da quella superiore frantumandone l'ossatura.
-Come fai solo a pensare una cosa del genere?!- mi urlò.
Megan mi soccorse subito ed impanicata.
-Roland! Sei impazzito?!- esclamò incredula.
Sapevo che mi aveva letto la mente e se Megan avesse avuto quel potere il pugno me lo avrebbe di sicuro mollato lei.
Roland la ignorò e continuò a sbraitarmi addosso.
-Dovresti vergognarti! In questi momenti non ti riconosco! Mi sembra di avere davanti quel mostro demoniaco! Non pensare di essere migliore di Eric! Entrambi avete ucciso, entrambi avete mentito, siete stati sleali... ma alla fine vi siete dimostrati all'altezza di questa squadra! Siete diventati migliori, o almeno così pensavo fino ad oggi!
Sono stanco di questa stupida rivalità!-
Mentre lui parlava la mandibola si era riagganciata e saldata definitivamente.
Mi scappò da ridere.
-Tu sei stanco... tu- mi staccai dalle braccia di Megan e mi misi dritto.
-Se sono arrivato a questo punto è stata tutta colpa sua, lui si è fatto odiare dal mondo intero. Ma sembra che ogni volta sia io a pagarne le conseguenze. Ogni volta che abbasso la guardia finisco con un coltello sul collo. Se tu fossi stato con me quando come un pazzo furioso si è intrufolato in casa e ha strappato il cuore di mia madre non la penseresti così!
Io non sarei così! Quindi spiegamelo papà, chi dovrebbe stancarsi in tutto questo?-
Roland aveva un volto ferreo e severo.
-Nessuno di noi è un angelo qui!- esclamò.
-Tecnicamente ce ne sono due...- sussurrò Jimmy all'orecchio della cacciatrice, che per tutta risposta gli tirò uno schiaffò sulla nuca.
-Che c'è? È giusto! James non è un angelo, è solo maledetto!- ribadì lui.
A guardarla in faccia sembrava che Hanna fosse davvero tentata di mozzargli la lingua una volta per tutte.
Espirai pesantemente.
-Nessuno è un angelo. In primis io.
E per questo che... non sono abbastanza buono da perdonarlo.
Né da condividere mia moglie con nessuno-
Afferrai Megan e bevvi dal suo collo.
Era solo mia.

LOST WINGS: THE RESURRACTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora