L'ospite inaspettato

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"NICO SVEGLIATI!"

Urlai, mi ero completamente dimenticato che quella mattina era la vigilia di Natale e sarebbero tornati i miei genitori. Nico si alzò di colpo e mi disse

"Cosa c'è?"

"Dobbiamo mettere apposto, i miei genitori stanno per arrivare"

Nico sembrò finalmente realizzare e si alzò dal letto.

Andammo in salotto

"Ok, Percy, una cosa per volta, io mi occupo di spazzare e mettere a posto, mentre tu occupati del disastro in cucina."

Mi disse, cogliendomi di sorpresa

"Perché? Cosa c'è in cucina?"

"Ehm...vai a vedere"

Disse ridacchiando. Quando arrivai in cucina vidi una fila infinita di piatti, Nico, ancora ridendo mi chiese

"Non puoi usare i tuoi poteri?"

"Stai scherzando? Rischierei di inondare l'appartamento"

"Allora io comincerei a lavare quei piatti."

"Ah-ah-ah. Molto divertentd, tu pensa a scopare, oh scusa, volevo dire spazzare"

Nico uscì dalla cucina facendomi la linguaccia e accese la radio, dove suonava una delle mie canzoni preferite:

Another Brick in the Wall dei Pink Floyd

Nico urlò dall'altra parte della cucina:

"Wow, che forza"

"Ti piacciono i Pink Floyd?"

"Sì, sono il mio gruppo preferito, a te?"

"Da morire, anche se preferisco i Rolling Stones"

Discutendo di musica e ascoltando la radio, il tempo sembrò volare.

Appena finimmo, sentii bussare e in quel momento mi accorsi che non avevo detto ai miei di Nico.

Aprii la porta e mi ritrovai mia madre, decisamente più abbronzata, che mi abbracciò e mi diede un bacio

"Ciao Percy e...ciao Nico"

"Ehm...mamma, sai pensavo che Nico magari avrebbe potuto passare questi giorni con noi"

"Oh...beh...certo"

A quel punto entrò anche Paul, che aveva evidentemente sentito, e disse, con un entusiasmo che mi sorprese

"Sì certo, più siamo meglio è, ciao Nico"

"C-ciao"

Balbettò lui

"Grazie Paul...bene, noi andiamo in camera mia"

"D'accordo Percy"

Disse mia madre, che mi guardò in modo strano, come se sapesse qualcosa, ma era impossibile.

Mi sbagliavo.

Per tutto il pomeriggio in camera mia parlammo del più e del meno, dato che temevamo che i miei ci sentissero, poi, finalmente, uscirono a far la spesa per la cena e Nico cominciò a sclerare, eravamo seduti sul letto.

"Percy, dobbiamo proprio dirglielo? Va bene anche se non lo sanno"

"Sì. Devono saperlo, così come Annabeth...e i nostri padri"

"Ahn. Certo. I nostri padri: Poseidone e Ade, conosciuti da sempre per essere migliori amici"

"È inutile Nico, non mi farai cambiare idea"

"Aaah, Percy. Sei impossibile"

"Grazie, ci provo"

Risposi, prima di chinarmi e baciarlo. Non era più arrabbiato.

Poco dopo arrivarono i miei, mi alzai e scompigliai i capelli a Nico, dicendo

"Piuttosto, pensiamo a dirlo a loro"

"Non sarà facile lo stesso"

"Lo so"

*

Quando mia madre mi chiamò per la cena, ero ancora in camera mia e stavo ancora pensando a come dirglielo, Nico era già uscito in cucina ad aiutarla. Fece subito una buona impressione a mia madre, probabilmente perché tutti le fanno una buona impressione. Appena ci sedemmo, mia madre fece un sorriso e disse

"Nico, grazie di avermi aiutato ad apparecchiare"

Nico arrossì

"Prego, signora Jackson"

"Chiamami Sally, mi fai sentire vecchia così"

"D'accordo"

Eravamo lì già da un po' e morivo di fame e non capivo perché non stessimo mangiando

"Ehm...mamma, perché non stiamo mangiando?"

"Oddio Percy non te l'ho detto, abbiamo invitato a cena..."

Non finì la frase, perché in quel momento suonò il campanello

"Oh eccola, Percy, per favore, vai ad aprire"

Corsi alla porta perché avevo il terrore di sapere chi fosse, aprii e, con un regalo in mano, mi ritrovai l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento:

Annabeth Chase.

"Ehi, ciao, Testa d'alghe"

We Seemed like a Good Idea (Pernico/Percico)Where stories live. Discover now