RINIZIAMO, ASSIEME

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EREN POV:

Il giorno dopo mi sentii più leggero,come se un grosso macigno fosse stato tolto dal mio petto ,ed io so anche chi é stato a toglierlo .
In fine mi ero aperto ,raccontando un pezzo,anche se minuscolo, di me alla persona a cui non mi aspettavo di dirlo , la maschera di felicità che indossavo tutti i giorni e che durante la notte svaniva ,lasciandomi solo,solo ad affrontare gli incubi del mio passato ,un passato che non auguro a nessuno ,un passato che ogni sera ritornava a tormentarmi la testa con lui non c'era più , era come se quella maschera con lui non avesse effetto ,come se  svanisse ogni volta che punta  quelle maledettissime pozze di ghiaccio  in cui ogni volta mi perdo appena gli sguardi si incrociano creando un unico colore che solo noi possiamo vedere ,come se lui fosse l'unico che riesce a scrutarmi a fondo capendo i miei sentimenti senza calpestarli ; nella testa rimbombava solo un unico nome, 'Levi' .
Sono solo 4 lettere che messe assieme formano un unica armonia ,un armonia che non avrei mai voluto dimenticare .

_____________skip time__________

Passarono le settimane e avevo anche incominciato ad andare a scuola ,avevo conosciuto un gruppo di ragazzi molto simpatici :Armin, che scoprii essere nella mia stessa classe , poi c'era Connie un ragazzo pelato che intratteneva il gruppo con le sue battute o fingendo una guerra stellare con Sasha una ragazza amante delle patate ,poi c'erano Yimir e Christa che erano due fidanzate una cotta dell'altra e la prima era super iper protettiva nei confronti della seconda e in fine c'erano Marco e Jean l'ultimo soprannominato cavallo a causa del suo viso, 'leggermente', allungato ;il primo era cotto del secondo e tutti c'è ne eravamo accorti apparte Jean a quanto pare , io e Jean eravamo amici-rivali cioé, litigavamo sempre anche per cose futili ma c'eravamo sempre l'uno per l'altro .
Con levi ed Hanji ,invece il rapporto era migliorato, certo,come al solito non parlavo mai di me ,e non sfioravo nemmeno l'argomento 'passato' o 'crisi '  ma con il Moro mi ero aperto sempre di più ,ovviamente stando nei limiti della privacy ,però c'era un qualcosa che ci legava .
Quel giorno era una domenica per cui niente scuola ,si dorme di più e niente sveglia che suona alle sei di mattina con un hanji che entra in stanza facendo un chiasso assurdo ; restai a dormire fin che sentii un peso sullo stomaco ,aprii gli occhi e vidi il cane che si era acciambellato su di me "ma certo ,fai pure con comodo " lui mi guardo ringhiando  accucciandosi meglio sul mio stomaco ,ora che ci penso non aveva ancora un nome ,lo avevamo sempre chiamato 'cane' o  'cucciolo';é un cane di medie dimensioni con il pelo grigio e sfumature corvine ,gli occhi sono grigi ed hanno sfumature azzurre che vanno verso l'esterno ,in un certo senso mi sembra levi , è distaccato dal mondo che lo circonda e freddo ma se lo si impara a conoscere dietro c'è una persona buona e gentile che aiutava il prossimo ,bisogna  solo essere capaci di  osservare le variazioni che c'erano nel suo sguardo o i piccoli, anzi, piccolissimi cambiamenti d'espressione per comprenderlo appieno  , alla fine decisi di chiamarlo 'Arashi' che in Giapponese vuol dire 'Tempesta' perché i suoi occhi sembravano come quelli perennemente in tempesta del Moro ,il grigio cercava di predominare sull'azzurro e viceversa ,era una lotta continua su chi avrebbe vinto .
A distrarmi dai miei pensieri fu il Moro che mi chiamò  "Eren é pronto il pranzo ,scendi che dopo dobbiamo uscire" "davvero?! E dove andiamo !?" "Non te lo dico ,lo vedrai " la curiosità era troppa quindi scesi a mangiare per finire in fretta e scoprire quel misterioso luogo in cui il Moro
Mi voleva portare .
Eravamo in macchina da un ora "Leviii quando arriviamo ?"
'Moccioso ,abbi pazienza " voltai lo sguardo fuori dal finestrino osservando il paesaggio scorrere .
Sentii qualcuno squotermi "Eren" mi svegliai ,devo essermi addormentato ,"siamo arrivati?" Chiesi stropiccia domi gli occhi "si siamo arrivati " lo seguii per una stradina e poi ci addentrammo in un bosco arrivando in un piccolo spazio circondato da alberi dove si intravedeva la luce del sole che filtrava tra gli alberi alzai gli occhi al cielo ,chiusi gli occhi e inspirai "bello vero?" "Già " ,
Avevo deciso, quel giorno avrei raccontato tutto al Moro ,dopotutto lui era l'unico che mi avrebbe ascoltato senza giudicarmi ; "levi.." vidi il Moro guardarmi con uno sguardo curioso "io voglio raccontarti tutto..... Il mio passato intendo " "Eren non ce n'é bisogno " "No ,io voglio dirtelo, sento che a te posso dirlo " "Eren..
Certo che puoi dirmelo" .

you stole a piece of meWhere stories live. Discover now