6. Mi fido di te.

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Ishika alcune volte, si fermava a domandarsi cosa sarebbe successo se un giorno, tornando a casa avesse comunicato ai suoi genitori di essersi innamorata di un ragazzo che non aveva le loro stesse origini, e ogni volta a quel pensiero scuoteva il capo convinta che loro non l'avrebbero capito, negandole ogni contatto con quel presunto ragazzo. Questo era uno dei tanti motivi per cui Ishika era convinta di non potersi innamorare di nessuno, perché se lo avesse fatto della persona "sbagliata" per i suoi genitori l'unica che ci avrebbe rimesso sarebbe stata lei, soprattutto per via di quella scelta che avrebbe dovuto compiere arrivata a quel bivio: scegliere tra l'amore dei suoi genitori o di quel poveretto di cui si era innamorata; e la scelta molto probabilmente sarebbe ricaduta sulla sua famiglia.
Per Ishika l'amore e il rispetto verso i propri genitori veniva sempre prima di tutto, perché loro erano le due persone senza la quale non sarebbe mai potuta nascere, e a loro doveva tutto e nonostante non le andasse giù l'idea di scegliere insieme ai suoi il suo futuro marito, lei era convinta che loro facevano tutto quello solo per il suo bene, perché nessun genitore sano di mente avrebbe voluto il male per la sua prole o almeno così aveva iniziato a credere dopo aver conosciuto Aryan.

Il problema principale era che i suoi genitori erano troppo attaccati alle loro origini, troppo attaccati alla cultura di una terra che distava più di mille miglia da dove avevano deciso di creare una famiglia e questo Ishika, se da un certo punto di vista lo apprezzava perché era bello conoscere e seguire parte di quelle tradizioni dall'altra, non lo sopportava perché la vincolava a quell'altra cultura con cui lei faceva i conti tutti i giorni: andando a scuola, uscendo con le amiche o anche semplicemente guardando quelle serie tv dove per i protagonisti era normale potersi scambiare baci e altro. Era dura, essere originaria di un posto per via dei genitori e vivere in un altro luogo dove la cultura e le tradizioni erano ben altre.

Per fortuna quel problema lei non lo avrebbe mai avuto perché Ishika non si sarebbe mai sposata né per amore e tanto meno per volere dei suoi.

La ragazza aveva deciso e di questo era fermamente convinta, specialmente se convolare a nozze voleva dire dover aprire le gambe e lasciarvi entrare qualcuno. No. Ishika non avrebbe mai più permesso a nessuno di insinuarsi tra le sue cosce, quello che aveva subito era stato abbastanza per due vita intere, tanto da farle passare la voglia di provare il sesso e quant'altro; quel così detto "piacere" lo avrebbe lasciato al resto del mondo.

No, tornare a casa prima del tempo era fuori discussione, Ishika necessitava di più tempo per pensare a cosa raccontare ai suoi tuttavia, non era neppure plausibile l'idea di rimanere in quel villaggio. Anche se Derek le aveva chiesto di restare, lei aveva l'impressione che se si fosse tolta di mezzo, le cose tra lui e Grace si sarebbero risolte alla velocità della luce; forse Ishika avrebbe semplicemente dovuto prendere e scappare... ma verso dove?! Anche quello era un problema, lei non riusciva a fidarsi di nessuno eccetto che di Derek, lui era l'unico ad avere il permesso di sfiorarla, di accarezzarle la guancia o di asciugarle le lacrime che in quei giorni sembravano sempre pronte a farsi vedere. Derek era l'unico... Perché gli aveva permesso di avvicinarsi così tanto a lei?! Perché Ishika riusciva a fidarsi solo ed esclusivamente di lui?! Ebbe l'illuminazione, se avesse speso il suo tempo libero con altri che non fosse stato Derek, magari sarebbe riuscita a rimanere in quel villaggio ancora per un po' anche se la domanda che ora le veniva in mente era: uscire con chi? Di chi poteva fidarsi? Di uno del gruppo di Derek ma chi? Thomas? Zack? Josh? Quei tre erano gli unici della compagnia con cui lei aveva mai conversato non calcolando il ragazzo dagli occhi ammalianti.

Analizzando la situazione e le persone a cui aveva appena pensato scartò immediatamente Josh, con lui aveva chiacchierato si e no due volte e in quei minuti di chiacchiera si era dimostrato freddo e distaccato e questo la spaventava. Ishika aveva paura di tutta quella freddezza perché le ricordavano che Lui era stato a dir poco freddo se non calcolatore, come se lo avesse orchestrato da tempo. Sì quella violenza subita sembrava non voler finire nel cassetto dei ricordi, non voleva lasciarla in pace proprio come un'etichetta sulla fronte pronta a ricordarle ogni qualora se ne scordasse chi era e cosa le era successo.

Fragile come cristallo.Where stories live. Discover now