Prologo.

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"Un altro anno scolastico è passato. Sai, alla fine sono riuscita a convincere mamma e papà a lasciarmi andare in vacanza con Samantha. Certo in compenso dovrò portarmi dietro Aryan perché loro, a quanto pare, si sentono più sicuri se con me viene anche quello con cui un giorno vorrebbero vedermi sposata, ma cerco di non pensarci molto; in fondo questa sarà la mia prima estate da sola con i miei amici e io non vedo l'ora! Partiamo domani mattina. Sam e io ci ritroviamo in stazione pronte con i borsoni e i nostri fidanzati anche se... Non mi stancherò mai di dirtelo, ma Aryan non riesco proprio ad immaginarmelo come fidanzato, figuriamoci come marito. Non fraintendere mi piace come persona, sembra carino però l'ho conosciuto solo una settimana fa e i miei non vedono l'ora di farmi convolare a nozze con lui! Ti sembra normale voler combinare il matrimonio della loro unica figlia?! Mamma e papà sembrano non volerlo capire, la fanno facile, per loro il problema non esiste dato che hanno sempre vissuto con una sola cultura ma io?! Io figlia di immigrati vivo due vite parallele con due culture che a volte sono agli antipodi e l'esempio più calzante, è stata la reazione di Sam quando le ho detto che i miei vorrebbero combinarmi il matrimonio, è praticamente sbiancata e io che fino a una settimana fa continuavo a vivere nell'illusione di poter incontrare il mio grande Amore invece... Niente, zero. Adesso mi tocca portarmi in vacanza uno che a stento conosco, ma di cui i miei sembrano fidarsi a tal punto da farmici sposare in un futuro che spero essere assai lontano!" – "Ishika?! Con chi stai parlando?" – "Beh siamo in un tempio, con chi dovrei parlare se non con gli Dei?! Tu non lo fai mai?" – la vedo alzare gli occhi verso il soffitto convinta che la risposta possa piovere dal cielo – "No, solo quando mamma dice che non può comprarmi quello che voglio, allora chiedo agli Dei di farmi avere quel gioco" – si fa proprio ridere – "Brava Sharon, vedrai che quando sarai più grande le cose che chiederai cambieranno" – le faccio l'occhiolino – "Grande come te?" – "Si, grande abbastanza da non voler più i giocattoli..."

Fragile come cristallo.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin