68.

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Sto aspettando Paulo per la nostra cena. Ho cucinato io in santa pace perchè sappiamo entrambi come sarebbe finita se avessimo acceso i fornelli insieme.
Mi lavo le mani e mi liscio la gonna del vestito.
Suonano il campanello, è Paulo.
"Arrivo!" Gli grido.
Quando lo sento dietro la porta la apro. Quasi spalanco la bocca, ha una camicia bianca e un paio di pantaloni neri.
Se non stesse con Antonella prenderei tutto questo come un appuntamento romantico.
Il mio sguardo scende lentamente e avvampo all'improvviso quando un mazzo di rose rosse attira la mia attenzione.
"Quelle-" le indico confusa.
"Sono tutte per te, chica".

-
Qualche ora prima
"Forza, idiota dammi una mano" lancio un'occhiataccia a Fede che non la pianta di far tutto fuorché dare consigli a me.
"Mmm".
"Fede!"
"Eccomi!" alza gli occhi al cielo esasperato. "Allora, principe azzurro da quattro soldi che vuoi?"
"Primo, il mio conto in banca non apprezza quel nome" ridacchio. "E poi, mi serve un consiglio per dei fiori. Se fossi una ragazza?"
"Ehm" si gratta la nuca. "Ti hanno mai parlato di rose, piccoletto?"
"La pianti?"
"Ok scusa" ridacchia. "Un bel mazzo di rose e la chica sarà senza parole".

-
Io e Paulo abbiamo appena mangiato, mi dico da sola che sono un'ottima cuoca.
Ci sediamo sul divano ed io ammiro le mie rose che ho sistemato in un vaso.
"Non dovevi"
"L'hai già detto, chica" scoppia a ridere Paulo.
"Già".
"Ti piacciono?"
Annuisco. "È solo che sono-"
"So cosa stai per dirmi" alza gli occhi al cielo. "E ti fermerò prima".
"Antonella" scuoto la testa. "Non dovresti neanche essere qui".
"Lo so ma-" fa una pausa. "Se ti dicessi che voglio te?"
"Tu vuoi-"
"Si, te" annuisce. "E che sono pronto a lasciare lei, tu che mi diresti?"

Chat (Paulo Dybala)Where stories live. Discover now