Capitolo 3

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Sono sul divano a mangiare patatine e vedere qualcosa alla TV.
Sento suonare al campanello chi sarà ora.
Mi alzo e vado ad aprire, davanti a me c'è mio padre che ride ubriaco.

«Tesoro mio!»

Mi allontano, sempre di più.
Sono in casa da sola, non so che fare, ho paura non so perché.
Da un momento all'altro dovrebbe arrivare Jason, spero mi salva.
Avanza verso di me in modo pericoloso, vado dietro il divano, ma lui mi segue.

«Dove vai! Vieni qui.», mi prende per il polso.

«Cosa succede qui?»

Mi volto verso Jason, mi libero dalla sua presa e corro verso di lui nascondendomi dietro di lui.

«Salvami ti prego.
Mio padre è ubriaco e non so cosa possa farmi»

«Tranquilla amore mio»

Si fa avanti verso di lui e gli tira un pugno facendolo svenire, in un colpo solo.
Lo aiuto a tirarlo su e metterlo nel divano.
Poi mi prende per mano, e mi porta in camera.

«Amore, per stasera potremmo anche fare un'altra volta...i miei genitori sono in viaggio ancora e tuo padre...»

«Si si tranquillo...meglio così»

Ci abbracciamo, e poi stiamo un Po sul letto a coccolarci.
Stiamo tutto il pomeriggio assieme verso sera, arrivano a casa mia madre e mia sorella e lui va via.
Mio padre era sveglio da poco, ed io ero abbastanza in imbarazzo.

«Sorella vieni in camera»

Mi trascina dal braccio e mi porta in camera.
Strafottente, sta ragazza.

«Cosa ha papà ?»

«Hai bevuto.
E ha cercato di.....»

Non finisco la frase, non perché non so cosa dire solamente  perché, mi viene in mente la scena.

«Di?
Avanti finisci la frase.»

«Non so di preciso le sue intenzioni, ma di certo non erano buone.
Quindi evita di giustificarlo stavolta.»

«Io giustificarlo?
Ma sei fuori?
Camilla è nostro padre.
Non posso non giustificarlo, è normale abbia bevuto, mamma è una rompi palle.»

«Ma cosa c'entra mamma!
Ma ti senti quando parli?»

Me ne esco dalla sua stanza e vado in stanza mia.
Non ho parole di ciò che dice,
pensa solo a ciò che gli dice la testa.

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreWhere stories live. Discover now