Capitolo 11

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Verso sera torno a casa, da fuori la porta vedo che le luci sono accese.
Apro la porta, sembra che ci sia silenzio ma sento urlare mia sorella.

«No!
Lasciami in pace, brutto verme.»

Ho seriamente paura, anche troppa ma faccio un sospiro facendomi forza.
Chiudo la porta e dalle scale vedo scendere mia sorella, ha un occhio nero, e del sangue che gli esce dal labbro.

«Ma cosa ti è successo?»

«Mi ha messo le mani addosso, ed io...non so cosa fare, ho cercato di liberarmi ma aveva una stretta di mani troppo forte.»

Vedo che scende, e appena mi vede fa un passo verso di me.

«Dove mia madre.»

«A lei non ci pensare, ora vieni con me.»

«Non vengo da nessuna parte.»

Mi prende con forza e provo a liberarmi.

«Non fare la difficile.
Che vuoi che sia venire a letto con me.»

«Non ci vengo.
Tu non mi comandi, non hai diritto verso di me.»

Suonano alla posta, e mia sorella di nascosto va ad aprire, vedendo che lui è distratto.
Di colpo sento una voce famigliare, abbastanza riconosciuta.

«Metti via le mani di dosso da mia figlia.»

Mio padre si scaraventa sull'uomo, e di corsa mia sorella mi prende per un braccio portandomi su in camera dove trovo mia madre stesa a terra priva di sensi con il sangue.

«Mamma, mamma.»

Mi scaravento su di lei cercando di svegliarla, ma non si sveglia.

«Chiama un'ambulanza, muoviti.»

Gli urlo contro piangendo.
Non riesco a credere che mia madre sia ridotta così.

Sento il suono dell'ambulanza, mia sorella va al piano di sotto ed io rimango con mia madre.
Ho tanta paura per lei, non voglio perderla.
Non posso.
Sento dei passi, mi volto e vedo Riccado.

«Cosa fai qui...»

«Stavo venendo da te...avevi dimenticato una cosa da me...»

Mi alzo e corro nelle sue braccia, piangendo.
Non c'è la faccio, non posso sopportare tutto questo.
Non ho forze sufficienti per stare calma.

«Shh calmati, adesso è finito tutto»

Riesco a calmarmi poco a poco, appena mi stacco da lui vedo entrare dei paramedici, mi metto in un angolo abbracciata a Riccardo.
Non voglio vedere che portano via mia madre, non posso farcela.

Scendo giù le scale con Riccardo siamo rimasti solo noi due in casa.
La casa è abbastanza in disordine, ma la mia testa in questo momento non è collegata al presente.

«Ei vieni qui»

Mi solleva in braccio abbracciandomi forte, mi porta sul divano e rimango in braccio a lui.

«Non sei sola, ci sono io.
E tu sei forte, hai passato dei momenti abbastanza brutti, ma sei ancora qui più forte di prima.
Ed io ti starò accanto.»

Come fa a trovare una parola giusta per tutto?!

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreWhere stories live. Discover now