Capitolo 15

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Entro in classe, la sua classe la guardai ma tolsi subito lo sguardo devo provare a non pensarci.
«Buongiorno ragazzi, la lezione ha inizio»
Ci scambiamo parecchi sguardi, anche se lei la vedo un po "chiusa".
Ho fatto un enorme casino, ed è la cosa che mi fa più male.
Aveva ragione mio fratello, dovevo dire le cose come stavano dall'inizio.
Esco dalla classe, avviandomi in sala insegnanti.
Sento bussare e dico "avanti" senza voltarmi.
«Riccardo...»
Mi volto, e mi sembra strano che Camilla mi abbia "seguito".
«Si? Hai dimenticato qualcosa da chiedermi riguardo la lezione?»
Si siede, prendendomi la mano.
«So che prima ti ho detto quelle cose, ma non voglio che ci stai male, cioè capisco se stai male però...»
«Camilla, è tutto apposto.
Posso capirti se non reggi la situazione infatti non mi pare che ti abbia giudicata.
Perciò stai tranquilla, per me è tutto ok..»
Mi abbraccia, e la stringo forte.
Devo far vedere di essere forte, e non debole.
«Beh ora devo andare in un'altra classe, ci vediamo»
Prendo le mie cose e vado in classe.
Mi fa male tutta sta situazione.

CAMILLA

Sono davanti al cancello della scuola, lo vedo passare e si avvicina a suo fratello in braccio ha un bambino.
Ci separano pochi metri perciò riesco a sentire cosa si dicono.
Immagino che quel bambino sia suo figlio, ed è anche bellissimo.
«Allora cosa stai guardando?»
Sento la voce di mia sorella rimbombare le mie orecchie.
La solita, che deve stare sempre in mezzo.
«Niente andiamo a casa»
Passiamo accanto a loro, mi giro e vedo che mi lascia uno sguardo, ma poi continuo a camminare.
Durante il tragitto per arrivare a casa, non ho parlato per niente con mia sorella.
Ma a sentire certe canzoni ni è venuto da piangere.
Appoggio lo zaino sul divano, e vado in camera senza dire nulla.
Non sono forte, non so affrontare le cose come stanno.
Chiaro che lui una donna vuole al suo fianco non una come me, che non sa affrontare questo tipo di situazioni.
Afferro il telefono e guardo l'orario, sono le 14.30 devo iniziare a fare i compiti, ma la testa sta in un'altro mondo.

Senza accorgermi si fanno le 21.09 di sera, sento che qualcuno bussa alla porta e dico "avanti" mentre chiudo i libri.
«Sorella è ora di cena, ancora a studiare ?»
«Ho appena finito, adesso arrivo.»
Chiude la porta, e sistemo i libri nello zaino, e alcuni nello scaffale.
Scendo giù con il pigiama addosso, e vado a tavola.
«Tesoro non mi hai più detto nulla, com'è andata a scuola ?»
«Abbastanza bene, solo che oggi ho tanti pensieri per la testa.»
Sfocio un leggero sorriso, mentre con la forchetta sto sfracellando le patate.
«Non ho molta fame, a dire la verità mamma...»
«Va bene, puoi andare in camera se vuoi»
Mi alzo e vado in camera mia, mi butto sul letto con le lacrime agli occhi.

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreWhere stories live. Discover now