16 - 955 Fifth Avenue

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“Non farti venire strane idee, Styles.” Dissi, cercando di rimanere seria. In realtà stavo ridendo e lo stavo già guidando sulle scale per raggiungere la mia camera perché sapevo che non aveva brutte intenzioni. Voleva solo fare lo scemo come al solito.

“Chissà quanti ragazzi hanno varcato questa soglia…” Replicò Harry con il suo solito sorriso furbo. Si guardò intorno per qualche minuto, prima di sedersi sul bordo del mio letto.

“No, ma fai pure come se fossi a casa tua.” Dissi, ridendo. “Comunque non vorrei distruggere la bolla di felicità in cui ti sei infilato, ma sei il primo ragazzo che vede camera mia.” Aggiunsi, raggiungendolo. Harry mi guardò con curiosità.

“Non hai avuto ragazzi all’High School?” Mi chiese.

“Due.” Risposi. “Ma li ho tenuti ben nascosti dalla mia famiglia e non li ho mai fatti venire a casa mia. Loro sono ancora convinti che Liam sia stato il mio primo ragazzo.”

“Quindi non eri una brava ragazza che studiava e basta! Lo sapevo!” Esclamò Harry. Un sorriso trionfale comparve sul suo viso, mentre io arrossivo e abbassavo lo sguardo.

“Non che siano affari tuoi, Styles, ma con il primo non ha funzionato e ci siamo lasciati dopo poche settimane. Con il secondo, Nathan, ho avuto una storia un po’ più seria ed è durata quasi un anno.” Risposi.

“Quindi Liam non è stato il primo, ma Nathan…” Cominciò a replicare Harry, ma tagliai corto.

“Questo è tutto ciò che otterrai da me sulla mia vita sentimentale.” Dissi velocemente, sapendo dove voleva andare a parare. Voleva sapere con quanti ragazzi ero stata a letto nella mia vita. Sapevo che l’aveva capito da quella conversazione, ma non volevo dilungarmi più di tanto sull’argomento. Anche se lo consideravo il mio migliore amico c’erano ancora cose di cui volevo parlare solo con le mie amiche donne.

“Beh, si dice che tre è il numero perfetto, no?” Mi chiese. Mi stava osservando attentamente e non aveva perso quel sorriso beffardo per un secondo.

“Comunque.” Dissi per cambiare discorso. “Devo prendere sul serio delle cose prima di tornare a Yale.”

Aprii l’armadio e lo osservai per qualche istante.

“Non credo che ti serviranno ai nostri party, D.” Commentò Harry, che nel frattempo si era alzato e mi aveva raggiunta. Stava guardando tutti gli abiti eleganti appesi.

“Non mi servono quelli.” Dissi, abbassandomi e infilandomi a metà nell’armadio. Allungai un braccio e tastai la parete in fondo finché non trovai quello che stavo cercando: il mio nascondiglio. Feci scorrere la piccola porticina di legno e recuperai il contenuto: due diari segreti finiti, una rivista d’arte e un blocco da disegno di quando ero bambina. “Visto che non credo che mi faranno tornare a casa quest’estate… non voglio che nessuno li trovi.” Spiegai.

“Capito.” Disse il ragazzo, che stava continuando ad osservare il contenuto del mio armadio. “Quella è la tua divisa dell’High School?” Domandò dopo qualche minuto. Io, nel frattempo, avevo recuperato un paio delle mie borse preferite dall’appendiabiti dietro la porta e ci stavo infilando le uniche cose che volevo portare via.

“Sì.” Risposi senza nemmeno voltarmi a guardare.

“La porti a Yale, vero? Perché sto già pensando di suggerire a Louis una festa a tema.” Replicò Harry. “E questa sarebbe perfetta.”

Sospirai e mi voltai finalmente a guardare il ragazzo, che aveva un sorriso enorme sul viso e aveva già preso la divisa dall’armadio.

“Se ti rende felice sì, la porterò a Yale. E no, non accorcerò la gonna, non farò i codini e non metterò autoreggenti e scarpe con il tacco altissimo.” Dissi. “Anzi, a proposito…” Aggiunsi e aprii un’altra porta che consentiva l’accesso alla scarpiera. “Ci sono delle scarpe che non voglio proprio lasciare qui.” Conclusi. Riposi con cura la scatola delle mie scarpe preferite in un sacchetto e poi presi un borsone e cominciai ad infilarci altre cose.

Live While We're Young || [One Direction]Where stories live. Discover now