Il nuovo proprietario

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Storse la bocca, osservando il suo riflesso nello specchio di fronte a lei, picchiando ancora un po' il piumino della cipria sul viso. Il caos attorno a lei era pressoché il solito e, doveva ammetterlo, quell'atmosfera la eccitava e innervosiva allo stesso tempo, ma in fin dei conti era quella la vita in teatro.

«Qualcuno mi presta il pennello per gli occhi?» gridò qualcuno dall'altro lato della serie di specchi.

«Quanto manca?» domandò un'altra e lei percepì una leggera nota di ansia nella voce.

«Non lo so...» le rispose qualcun altro.

Lei intanto afferrò il lucido per le labbra, passandosi il pennellino intinto nel cosmetico, sulla bocca donandole quel leggero color corallo, non troppo lieve, ma neanche troppo acceso.

«Chi sarà la ragazza più incantevole del palco?» domandò la sua migliore amica alle sue spalle e lei alzò lo sguardo sul suo riflesso, sorridendole.

«Sicuramente non sarò la più aggraziata.» scherzò lei, con la sua voce argentina.

«Ah, sciocchezze Marinette! – fece l'altra muovendo la mano in un gesto di stizza – Certo forse non sei la più coordinata delle ballerine, ma la Bustier è una bravissima insegnate e tu un altrettanto brava allieva.»

«E tu sei sempre troppo gentile Alya.» ribatté lei, afferrando la spazzola e passandosela sui capelli corvini.

«Aspetta ti aiuto...» fece la ragazza alle sue spalle, prendendo la fascia di perle che avrebbe dovuto acconciare i capelli di tutte le ballerine e aiutandola a metterla e fissarla nei capelli.

«Com'è che tu sei già pronta?» domandò sbuffando, osservandola destreggiarsi con i suoi capelli.

«Perché sono più svelta, tesoro.» le sorrise lei.

«Ragazze, cinque minuti e dovete entrare in scena! Forza!» urlò una voce di donna.

Quasi tutte le ballerine, che si stavano finendo di sistemare davanti alla serie di specchi, si voltarono verso la loro coreografa, nonché insegnante di ballo. Una donna seria e impettita, ma dal viso dolce, soprattutto grazie ai bellissimi occhi verde acqua, in perfetto contrasto con la rigida acconciatura, composta da una stretta crocchia, con cui teneva i suoi fiammanti capelli rossi.

«Charlotte, non dovresti bere prima della prova generale!» disse nuovamente la donna, strappando dalle mani di una ragazza una bottiglia di quello che sicuramente era liquore.

«Ma si può essere così in ansia per una prova generale?» si lamentò una di fianco a lei.

«Non me lo dire, ho il batticuore. Nemmeno fosse il nostro primo spettacolo.» commentò l'altra dall'altro lato.

«Forse è perché stasera ci sarà la prima.»

«Forza, sù, sù!» le incitò nuovamente l'insegnante battendo le mani.

Marinette si alzò dalla sedia, controllandosi un ultima volta allo specchio.

Dopodiché scesero tutte, una dietro l'altra, le scale a chiocciola di legno che portavano proprio dietro le quinte del palcoscenico.

«Cadrò a terra, lo so già.» borbottò lei, pestando i piedi nel gesso in modo da coprire per bene la pianta e le punte.

Man mano uscirono tutte fuori, sbucando dalle quinte e cominciando a riscaldarsi al fondo del palco. Mentre in punta c'era ancora il numero della soprana.

«Guardala la piccola snob come se la tira!» le sussurrò Alya all'orecchio, mentre entrambe osservavano la ragazza cantare a gran voce l'atto.

Marinette scoppiò a ridere, ma fu subito rimproverata dall'insegnante e tacque di nuovo, allungando il piede in modo da creare una linea perfetta dall'attaccatura della gamba fino alla punta.

My Angel of MusicWhere stories live. Discover now