15.

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MADISON.

La mattina seguente, siamo già svegli alle 7:30 del mattino.
Jack carica in macchina le valige e Sebastian mi apre la portiera per farmi accomodare nei sedili posteriori e a fianco a me si siede Jack.
Appena la macchina parte, Jack mi prende in braccio e mi bacia.
Io faccio per spostarmi ma lui mi tiene ferma.
«Che succede?»
«Non...non qui.» ansimo mentre lui mi bacia il collo e io tento invano di fermarlo
Preme un tasto vicino al finestrino e fra noi e l'autista si alza un vetro oscurato.
«Metti della musica»
Nell'abitacolo risuona 'Back to sleep' di Chris Brown e Jack inizia a baciarmi.
«Aspetta...» faccio per alzarmi ma mi ferma di nuovo
«Sono troppo pensante... Non voglio starti sopra» scoppia a ridere e io faccio il broncio.
«Mi ecciti moltissimo quando stai sopra piccola» sussurra e sento un brivido alla schiena.
Muovo il sedere su di lui, strusciandomi lentamente.
Mi prende per i fianchi mentre continua a baciarmi e sento molto la sua erezione sotto di me.
La zip dei suoi jeans mi stuzzica il clitoride facendolo diventare duro e sensibile al tatto.
Mi fa sollevare e mi sfila le mutandine e mi lascia strusciarmi su di lui.
Mi tolgo la maglia vestito e tiro fuori dalle coppe del reggiseno entrambi i seni, che si muovono davanti alla sua faccia mentre continuo a strusciarmi.
Ansima e mi stringe le natiche, implorandomi di aumentare il ritmo.
Mi prende i seni e li bacia, massaggando i capezzoli che diventano turgidi sotto le sue mani e sotto i suoi baci.
Gli tiro i capelli e lo bacio.
Ansima e sotto di me sento i pantaloni bagnati.
Lo guardo e lui ansima e sorride.
Gli sbottono i pantaloni e glieli abbasso insieme ai boxer completamente bagnati.
Mi siedo su di lui ancora completamente duro e scendo lentamente.
Mi penetra con molta calma e lentezza per non farmi male, ansimo e gemo mentre continuiamo a baciarci.
Sento una lieve fitta alla pancia e istintivamente mi irrigidisco.
Jack mi guarda e si ferma.
«Ti senti bene?» chiede ma io lo ignoro e lo bacio e mi muovo ancora su di lui
«Rispondimi»
Un'altra fitta e mi scappa un gemito di dolore.
«Cristo.» Jack mi fa sedere e mi prende le mani
«Respira, rilassati» e io faccio come dice
«Perdonami piccola...» la sua voce è carica di preoccupazione
«Non preoccuparti. Sto bene, davvero. Era solo una fitta» dico e lui mi accarezza il viso, appoggiando la fronte contro la mia e inspira profondamente
«Forse è meglio se non facciamo più sesso»
Detta da lui questa cosa mi fa uno strano effetto.
«Perchè?»
«Perchè ti provoco dolore, non piacere. Non voglio farti male.»
«Tu non mi farai del male» dico e mi rimetto su di lui
«Sto bene, sto molto bene con te. Non devi preoccuparti.» dico e lo bacio
Riprendiamo a fare l'amore, dolcemente mi entra dentro e mi fa muovere su e giù in modo lento.
«Ti amo» ansimo e vengo con lui ancora dentro che nel sentirmi venire, viene anche lui a sua volta dentro di me.
Restiamo abbracciati per un tempo che mi sembra infinito e riprendiamo il respiro.
«Ti amo anch'io» mi sussurra e io lo stringo più forte a me, come se non volessi mai staccarmi da lui.

JACK.

«Arrivati signore»
Sebastian si ferma vicino la pista di volo e scende dalla macchina.
«Piccola?»
Mugola ma non si sveglia.
È cosi bella quando dorme.
È sempre bellissima.
«Siamo arrivati» sussurro
«Mmmh...»
«Sveglia bell'addormentata» dico e quando apre gli occhi mi guarda di storto
Si mette la maglietta e fa per scendere ma la fermo.
Indico le mutandine ma lei mi ignora.
Non mi da tempo di replicare che esce dalla macchina.
Esco di corsa dall'auto e vedo che è chinata a 90 per prendere le valige per aiutare Sebastian.
Mi guardo intorno per assicurarmi che nessun figlio di puttana la stia guardando.
Sebastian porta le valige nel mio jet e Madison lo segue portando la mia valigia che è leggerissima.
Il fatto che non sta indossando le mutande mi eccita e mi fa impazzire di gelosia al tempo stesso.
Sebastin parcheggia la macchina in una strada li vicino e sale con noi.
Madison è sdraiata sul sedile con le gambe sollevate e accavallate.
Sorpasso di corsa Sebastian e mi piazzo davanti al lei e lui va nel sedile dietro, vicino ai bagni.
«Metti queste!» appoggio le mutandine sul bracciolo del sedile e mi siedo in quello davanti a lei.
«Sennò che mi fai?» ignora le mutandine sul bracciolo.
Sta continuando a provocarmi.
Non ho perso l'erezione dal momento in cui è uscita dalla macchina.
Le porte si chiudono e il jet inizia a muoversi e dopo poco decolla.
«Spero ti piaccia la casa che ho li» le dico e lei mi guarda assonnata
Accavalla di più le gambe e abbassa il sedile.
La maglia sale, scoprendole troppo le gambe fino ad arrivare a metà coscia.
«Cristo santo te le vuoi mettere? Ho devo prenderti a sculacciate sulle mie ginocchia qui??!» urlo esasperato
Mi guarda come se con lo sguardo chiedesse "dici sul serio?"
Si alza e la vedo andare verso il bagno.
Quando mi giro a guardarla, vedo che appena apre la porta del bagno, sorride a Sabastian che però sta leggendo un libro.
Poi tira su lo sguardo, mi guarda e poi chiude la porta.
Mi sta sfidando.
La sento tossire e rimettere nel bagno, provo ad aprire la porta ma è chiusa.
Busso forse ma lei non risponde.
«Madison??» urlo e il bussare diventano pugni
Apre la porta e la vedo asciugarsi il viso pallido bagnato d'acqua
«Ti senti bene?» non risponde a parole ma annuisce
Torna a sedersi e sulle gambe posa una felpa, poi abbassa il sedile e si addormenta.

Dopo qualche ora di volo, arriviamo all'aereoporto internazionale di Honolulu. Madison si sveglia e la prima cosa che mi chiede ancora intontita di sonno quando scende dal jet è se c'è un bagno.
Il taxi arriva in pochissimi minuti e in poco tempo, arriviamo a casa, vicino la spiaggia di Kauai.
«O mio dio» Madison corre in casa e la sento urlare come una matta.
Tutta la casa si affaccia sulla spiaggia e ovviamente anche sul mare.
Appena si entra c'è un grandissimo salone con divani, poltrone e sedie color avorio, tavoli e mobili in legno di quercia.
In fondo al salone una cucina con mobili in legno di ciliegio con il bancone e le sedie in pelle e un tavolo anchesso in legno.
Sulla sinistra una biblioteca con una zona relax e a destra della cuscina un bagno.
Salendo le scale per il piano di sopra c'è una grande camera da letto con vista mare e della piscina.
Uscendo dalla camera c'è un altro bagno e poi un piccolo studio.
Scendendo di due piani, si trova la palestra e un'altro bagno con la jacuzzi.
Fuori il giardino con la piscina e subito dopo la sabbia della spiaggia.
Mostro tutta la casa a Madison che a ogni stanza urla e salta di gioia come una bambina che scarta i suoi regali a Natale.
Quando torniamo al piano di sotto, Madison mi butta sul divano e mi bacia appassionatamente.
«È tutto meraviglioso. Tu sei meraviglioso. E ti amo cosi immensamente tanto» sussurra e io la bacio ancora
Non potrebbe andare meglio.
Il telefono vibra sopra al tavolo.
Madison fa per rispondere ma la fermo e la bacio di nuovo.
«Abbiamo tutto il tempo» sorride e prende il telefono.
«Pronto?» la sua espressione cambia
Sembra nervosa, preoccupata.
«Chi è?» sussurro e lei mi zittisce
«Che cosa vuoi Brent?»
E ti pareva che sto coglione non doveva rovinarci la vacanza.

We could come back togetherWhere stories live. Discover now