136;

345 35 1
                                    

  ☼   

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

  ☼   

-"John Youngho Johnny Seo! Pretendo delle spiegazioni!"- urlò Chittaphon, entrando nella classe dell'altro. Tutti gli occhi degli studenti, impegnati a consumare le loro merendine -era l'intervallo- finirono sui due ragazzi. Johnny era seduto al banco all'ultima fila, nell'angolo, da solo.

Aveva i capelli spettinati, due grandi borse sotto agli occhi, questi ultimi erano rossi, la pelle pallida e le labbra increspate. Per concludere il tutto, un grosso livido sulla guancia sinistra, che aveva provato a coprire, con scarsi risultati, col fondotinta.
-" Oh mio dio, Johnny!"- urlò di nuovo, prendendolo per mano e portandolo via dagli occhi indiscreti degli altri. L'americano faticava, faticava non poco a stare al passo veloce di Chittaphon.
Lo portò dietro la scuola, nel cortile, che fortunatamente era ancora deserto.
Ten si fermò e, lasciando lentamente la mano dell'americano, posò le proprie dita sulla sua guancia. Il più alto sussultò; gli faceva male.
-" che cosa hai fatto,Johnny...?"- mormorò, coi battiti veloci e le lacrime che minacciavano di uscire.
A John gli si strinse il cuore, a vedere il thailandese in quello stato; era ovvio che si era preoccupato. E ora che lo aveva visto in quello stato, lo era ancora di più.
L'americano lo abbracciò, posando la testa sulla chioma di Ten, mentre quest'ultimo la posò sul suo petto, con le mani dietro la grande schiena dell'altro che andavano a stringergli la maglietta.
-"Yoonoh era venuto a dirmi che da oggi sarebbe stato il mio fratellastro. Io gli ho detto che non capivo di cosa stesse parlando, e mi ha detto che mio padre tradiva mia madre con la sua, e che tutti e tre si erano incontrati per porre fine a tutto. Sono arrivati alla conclusione che i miei divorzieranno e mio padre sposerà la madre di Yoonoh. E io, di tutto ciò, non ne sapevo assolutamente nulla."- sussurrò, con la voce ovattata dai capelli del thailandese. -" quando tornai da scuola, urlai ai miei genitori del perchè non mi avessero detto niente, e hanno fatto scena muta. Io ovviamente mi sono arrabbiato, ho sbraitato contro mio padre per aver fatto soffrire mia madre in quel modo, ero ingestibile e.. E mi ha procurato questo coso sulla faccia"- Le sue mani, mentre raccontavano, erano finite col stringere ancora di più il corpo del più basso, e questo capì che Johnny, emotivamente, era distrutto. Non riusciva più a sorridere, non riusciva più a dormire, non riusciva più a mangiare. Non era il Johnny che conosceva, ora aveva davanti quel Johnny che si nascondeva dietro le lettere. Quel Johnny che, nonostante avesse così poca forza in sè stesso, aveva tentato comunque di farsi notare da lui.
Si staccarono, Chittaphon guardò il volto distrutto del ragazzo, per poi arruffargli i capelli. Accarezzandogli la guancia, mormorò -" mi hai fatto preoccupare.."-
Johnny, rilassato sotto il tocco delicato del thailandese, cominciò a piangere silenziosamente. Si era trattenuto sin troppo, non ce la faceva più.
-" sfogati pure..."- disse, anche lui sull'orlo di piangere.

𝙿𝙴𝚁𝙵𝙴𝙲𝚃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora