rei;

511 31 24
                                    

♡¡ smut allert !molto dettagliato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


¡ smut allert !
molto dettagliato.
se non vi aggrada questo genere, passate al capitolo seguente!

Di nuovo.

Avvenne di nuovo, ancora ed ancora.

Quella magia che si creava tra loro, quando le loro labbra si congiungevano, era unica. Era un qualcosa di loro, che non andava spiegato, non c'erano le parole adatte per descrivere un qualcosa di simile. Era perfetto, anzi, di più. E lo capirono giusto in tempo, che senza l'uno dell'altro, non riuscivano a stare. Le loro mani vagavano lente sui loro corpi, i quali ormai non chiedevano altro se non venir privati di quei pezzi di stoffa.
si sentivano topi in gabbia, avevan voglia di gridare al mondo il loro amore ma prima di ciò a loro stessi. Il torace di Ten venne liberato con non molta fatica dalla sua t-shirt, con l'aiuto di quelle mani, quelle mani che non facevano altro se non farlo impazzire. 《ti odio.》 mormorò il tailandese, mettendosi sulle punte per godersi al meglio le sue labbra. Si sentiva più euforico che mai, l'eccitazione cresceva a dismisura e il respiro cominciava a mancare; respirava affannato contro la bocca dell'altro. le mani dell'americano si muovevano con nonchalance sul corpo esile del minore, beandosi della sua ambrata pelle liscia e dei fianchi stretti. Pareva quasi una ragazza, per quanto esile fosse, e pur non essendo una cosa che andava a suo favore, in realtà gli dava quel pizzico di delicatezza che alla maggior parte degli uomini mancava. Pareva un angelo, col suo sorriso appena accennato, i denti bianchi appena visibili dalle sue sottili e rosee labbra schiuse. Aveva paura di stringerlo troppo forte, come se da un momento all'altro potesse spezzarsi. Per lui, Chittaphon era così fine e delicato da non esser nemmeno sfiorato con un dito ed il fatto che in quel momento stava facendo tutt'altro, lo faceva godere ancora di più. violare i limiti che lui stesso si era posto, lo mandava in estasi, come se stesse violando una vera e propria legge, come se qualcuno li avesse potuti scoprire lì, mentre non facevano altro che scambiarsi amore,amore ed ancora amore. Lo strinse ancor più a sè, strusciando dolcemente il naso contro il suo e, camminando, finì col buttare con non troppa grazia il thailandese sul letto. 《ti odio così tanto.》 sussurrò nuovamente quest'ultimo, osservando il maggiore che si avvicinava a gattoni su di lui, mettendosi poi a cavalcioni sul suo corpo esile. L'americano fece scorrere senza alcuna vergogna le mani sul suo petto dal color caramello, godendosi ogni sua minima parte. 《eppure ti faccio quest'effetto.》 sussurrò contro le sue labbra, guardandolo dritto negli occhi, mentre una mano si posava lentamente sul suo pacco, ormai stretto. A Ten si mozzò il fiato, non era affatto abituato a quei tocchi così intimi e soprattutto, per lui era un bel brutto colpo avere Johnny su di sè, così vicino.  aveva gli occhi fissi nei suoi, non riusciva a distoglierli nemmeno per sbaglio, nemmeno se lo voleva, non ci riusciva. Era così attratto da lui, che due calamite erano niente in confronto.
《sta' zitto.》sussurrò. Johnny prese nuovamente il suo viso fra le mani, scrutandone attentamente ogni singolo particolare. amava i suoi grandi occhi nocciola, dalle ciglia lunghe e dal taglio dolce. amava il suo nasino all'insù, perfetto a detta sua. amava le sue labbra, ma ancor di più quando si incurvavano all'insù, in quel che era il sorriso più bello che Johnny avesse mai visto. Lo incantava, ne era letteralmente infatuato. 《questa notte non mi scapperai, via i cellulari e gli altri, ci siamo solo io, tu e noi.》sussurrò, poggiando poi le sue mani sui suoi fianchi. Quasi tremò il minore a quelle parole, sotto il suo sguardo che lo perforava in pieno petto. 《non vado da nessuna parte.》 ridacchiò, prendendogli il labbro inferiore tra i denti, tirandolo di poco. Le labbra piene dell'americano finirono sul suo torace, baciandone ogni singola parte, andando sempre più giù, verso il basso, dove poi incontrò il tessuto dei suoi pantaloni. abbassò poi lentamente la sua zip coi denti, lanciandogli uno sguardo colmo di lussuria. gli occhi erano lucidi, luminosi, brillavano di luce propria , solamente quando guardavano la persona che era sotto di lui. fece scorrere le proprie mani lungo le sue cosce, levando così i pantaloni, e nello stesso momento, anche i boxer, privandolo così di qualsiasi indumento. Dire che Chittaphon era in imbarazzo era poco, si accucciò in posa fetale, portando le gambe al petto, strette, cercando in qualche modo di coprirsi.
《non farlo, non con me.》 mormorò, spostandogli dolcemente una ciocca dalla fronte, come per rilassarlo. Ci riuscì. Ten si rimise nella posizione precedente, seppur con ancora le goti rossastre e col battito accelerato. Johnny sorrise e, dopo un po', si svestì, con gli occhi del minore che lo scrutavano attentamente, incantato. nemmeno le statue di marmo degli dei greci erano comparabili a John, a parer suo. 《mh, cosa guardi?》ghignò, pizzicandogli un fianco.
《te, mi sembra ovvio. E tu?》
《te, chi altro altrimenti?》
Riunirono le loro labbra in un dolce bacio, e da quello ne partirono altri, sempre più passionali. tra baci e morsi, la mano del più grande fra i due finì sull'erezione di Chittaphon, il quale trattenne un picoclo gemito acuto, mettendosi una mano sulle labbra. Mai si era fatto toccare e rare erano le volte che lo faceva lui. 《non trattenerti, ti prego.》 sussurrò, levandogli la mano e stampandogli l'ennesimo bacio sulle soffici labbra, poggiando poi la fronte sulla sua. cominciò a portare la mano dal basso verso l'alto, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente. Le mani del tailandese erano strette alle braccia dell'americano, impegnato a mordicchiare e succhiare un lembo di pelle del collo, con l'intenzione di lasciarvi un segno. gli ansiti di entrambi erano appena udibili, il suono della mano che si muoveva e gli schiocchi delle loro labbra attaccate erano gli unici suoni che si potevan udire chiaramente.
《A-Aspetta.》
《mh?》
《fammi prendere aria.》
Un risolino scappò dalla bocca di Johnny, il quale avrebbe voluto volentieri scoppiare a ridere. Era così inesperto ed innocente, quei suoi aspetti lo facevano letteralmente impazzire.
Come per dispetto, si alzò dal suo corpo, scendendo verso il suo inguine.
《Johnny che stai facen-》la sua frase venne bloccata da un lungo gemito, quasi strozzato, mentre la schiena venne inarcata e gli occhi strizzati. L'americano aveva ora la testa tra le sue gambe, impegnato a procurargli piacere attraverso le attenzioni che riservava al suo membro eretto. portava la lingua dal basso verso l'altro, lentamente; stuzzicava ogni tanto la punta, godendosi il magnifico suono dei suoi gemiti. le suppliche da parte del minore che lo chiedevano di fermarsi erano tante, eppure non facevano altro che aumentare la voglia di Johnny di continuare. Per Chittaphon era tutto così nuovo e tutte quelle emozioni insieme erano un vero e proprio colpo. Il piacere raccolto tutto in un solo colpo lo faceva dimenare, inarcava la schiena mentre si mordeva un dito, cercando insistentemente di mantenere quel briciolo di virilità che ancora possedeva.
Johnny invece era letteralmente estasiato. La visione di Ten in quello stato, mentre cercava a stento di trattenersi, era impagabile. Le sue falangi affusolate stringevano con forza le lenzuola, la sua testa era buttata indietro mentre Chittaphon si era ormai abbandonato al più completo piacere. Fece un mugolio di disapprovazione, quando sentì la bocca del ragazzo abbandonare la propria erezione, era sul punto di protestare come un bimbo, fin quando non sentì qualcosa di bagnato scivolare tra le sue pareti strette. Ancora una volta, la lingua di Johnny arrecò spasmi al minore, il quale, ad occhi chiusi, era letteralmente ceduto. il petto faceva su e giù, mentre l'americano continuava a spingere la lingua in lui. Quasi desiderava esser scopato con quella, per quanto appagante fosse. Eppure dopo un po' non la sentì tanto appagante, sentiva il bisogno, il bisogno di unirsi con il ragazzo che in quel momento era tra le sue gambe a farlo impazzire. Aveva infilato la testa nel cuscino, soffocava i gemiti con quello, seppur fosse abbastanza inutile a causa dei toni abbastanza alti.
《sei davvero sicuro?》 chiese il più alto, preoccupato, ora a cavalcioni su di lui mentre gli accarezzava dolcemente la guancia. Il tailandese inclinò di poco la testa, chiudendo gli occhi a quell'improvviso e dolce contatto, sorridendo.
《sono solo un po' nervoso, ma sono sicuro.》sussurrò, cingendogli il collo con le proprie braccia. Allungò il proprio collo quel poco che bastava per far combaciare nuovamente le loro labbra, stavolta in un bacio dolce e casto. Era ansioso, molto ansioso, ma lo desiderava con tutto il suo cuore. Era contento di avere la sua prima volta con Johnny, perchè se anche un giorno si fossero lasciati, aveva il dolce ricordo che lui era stato davvero la prima persona che aveva mai amato in vita sua. E questo nessuno poteva negarlo.
Lo vide annuire insicuro, per poi portare le proprie gambe sulle sue spalle e, a quel gesto, Chittaphon prese un profondo respiro, accarezzando i ciuffetti dei capelli dell'altro posti sulla nuca.
Il fiato gli mancò, la bocca si aprì lentamente ed un verso strozzato fuoriuscì da essa. Sentiva Johnny che lentamente scivolava in lui, riusciva a percepire la tensione e la cautela che stava utilizzando, proprio per non fargli troppo male. Ma diamine, eccome se faceva male. La lingua, messa a confronto con quello, non era assolutamente nulla. 《dimmi tu quando potrò muovermi.》sussurrò, schioccandogli un veloce e leggero bacio sulla fronte. Sbattè più volte le palpebre e sentì le gambe tremare di poco ; erano passati esattamente due minuti e il dolore era diminuito rispetto all'inizio,ma non era del tutto sparito, riusciva ancora a sentirlo.
《puoi.》 borbottò, con tono quasi inudibile, mentre si mordeva più e più volte il labbro inferiore.
Sentì l'altro cominciare a muovere lentamente il bacino e la sensazione del membro che spingeva dentro di lui era dolorosa ma, al tempo stesso, piacevole.
Continuava quel suo torturarsi il labbro, cercando di trattenere qualsiasi verso, sia di dolore che di piacere. Si sarebbe lasciato andare più in là. Con cautela, Johnny prese ad aumentare la velocità delle proprie spinte, mentre stringeva saldamente le cosce del ragazzo. Al suo contrario, lui rilasciava dei gemiti rochi, mentre sentiva le pareti strette e calde del ragazzo avvolgerlo completamente. Era dannatamente piacevole, nemmeno si rese conto che il ragazzo sotto di lui aveva preso a gemere. Il piacere aveva preso entrambi, il dolore aveva abbandonato il corpo minuto di Ten che, in quel momento, non faceva altro se non chiedere di più, cercando quasi disperatamente di muoversi contro di lui.
《P-Più veloce.》ansimò, muovendo le gambe quasi come se volesse protestare, mentre inarcava la schiena e buttava la testa indietro, gemendo a gran voce.
Ci fu la decima spinta, l'undicesima, la dodicesima, la tredicesima e così via, continuarono così per quasi un'ora, tra baci, morsi e carezze.
Entrambi erano vicini alla fine, eppure volevano continuare, volevano che non finisse mai quella passione che stavano condividendo. Entrambi i loro corpi si muovevano all'unisono ed entrambi eran contornati da piccole goccioline di sudore.
《Johnny, sono vicino.》borbottò, mordendosi il labbro inferiore, strizzando gli occhi.
Il maggiore, con gli occhi languidi, si chinò, lasciando un bacio sulla sua fronte. Erano entrambi al limite e grondanti di sudore e, all'ultima spinta, più forte delle altre, un lungo gemito lasciò le labbra del thailandese che aveva inarcato più di quanto facesse già la schiena. Ansimò più volte il nome dell'americano, mentre quest'ultimo si era riversato in lui con un sospiro di piacere, ad occhi chiusi.
Uscì lentamente dal suo corpo, sentendo una scarica di brividi pervadergli la schiena, per poi sdraiarsi al suo fianco. Prendevano lunghi respiri, cercando in qualche modo di ritornare calmi. I corpi di entrambi tremavano, cercavano di ricomporsi, seppur con fatica.
《come.. come è stato?》sussurrò il maggiore, circondando i suoi fianchi con le proprie braccia, in modo da attirarlo a sè.  Si era staccato da lui per solo una trentina di secondi e già sentiva la sua mancanza.
《è stato perfetto.》 disse con lo stesso tono, accennando un lieve sorriso. Si guardarono negli occhi per un tempo indeterminato, persi, fin quando dalle labbra di Johnny, uscirono testuali parole.
《ti amo, Chittaphon.》
Il cuore del tailandese quasi si fermò. Ciò che in quel momento stava provando andava ben oltre alla sensazione che aveva provato fino a poco tempo prima.
inutile dire che le sue guance si tinsero di rosa e un largo sorriso comparve sul suo viso.
《 ti amo anch'io, Johnny. E grazie.》 mormorò, per poì rifugiarsi del tutto fra le sue braccia, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo. Amava il suo profumo.
《Grazie per cosa?》 chiese confuso.
《Grazie di amarmi.》

chjttapprr⋆˚༄
ehy bbys.
il momento tanto atteso
è arrivato!~
so che aspettavate questo
shhh.
Quando si parla di smut
mi impegno davvero tanto,
sono seria su questa parte della storia, poichè voglio che ispiri
AMORE e non solo SESSO.
ed infatti sono uscite
più di 2000 parole,
non scherzo.
spero che il mio messaggio sia arrivato, nonostante sia decisamente hOT.
grazie per supportarmi, vi voglio tanto bene.♡

𝙿𝙴𝚁𝙵𝙴𝙲𝚃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora