-🍂T W O🍂-

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Jimin si trovó a sospirare profondamente, detestava dare ragione a Hoseok, il suo migliore amico, ma l'aria era cosí fresca, pulita e piacevole...

finché non aprí gli occhi che aveva tenuto chiusi, per concentrarsi sull'aria:
Il mondo esterno gli sembró cosí deludente, monotono e... triste;
Preferiva di gran lunga i posti verdi e rigogliosi che la sua mente creava.

Decise di tirare fuori dalla tasca posteriore le sue cuffie per rifugiarsi da qualche altra parte.

Guardava attentamente chiunque gli passasse accanto, senza rendersi conto di stare effettivamente tirando occhiatacce a degli sconosciuti che lo fissavano confusi.

Si rese conto di quanto non fosse abituato ad avere gente intorno.

Camminava lentamente, poteva vedere il pavimento scorrere sotto i suoi piedi come se fosse un tapis roulant, vista alquanto rilassante secondo lui.

Si fermó di colpo appena essergli arrivata davanti:

La strada.

È solo una strada, Jimin.”

Continuava a ripetersi, rimanendo comunque immobile.

Dopo qualche secondo, scosse la testa bruscamente, quasi per cercare di scacciare la "paura" che lo stesse avvolgendo.

“smettila di pensarci troppo, attraversala e basta.”

Il problema era che la stava seriamente per attraversare e basta, senza aver controllato le macchine in arrivo, praticamente si buttó lí in mezzo.

Poteva vedere i fari puntargli le pupille che si stavano restringendo, cosí velocemente che appena si poteva notare il cambiamento in corso.

Improvvisamente si trovó a chiudere gli occhi, e stringerli con molta forza, si rese conto di cosa stesse per succedere.

È difficile da spiegare ció che provó in quel momento,
era un misto tra: paura, tristezza, shock, e rabbia nei suoi stessi confronti.

Rassegnato, rimase in attesa di ció che doveva accadergli, sentì il rumore assordante delle gomme dell'auto che cercavano di fermarsi disperatamente...

E poi...

Dolore.

Ma un dolore diverso da quello che si aspettava.

Sentiva ancora le sue palpebre stringere, e sentiva ancora di poter avere controllo su di esse.

Questo lo confuse.

La grande paura che provava fece sí che il suo corpo non provasse altro, ma dopo qualche secondo, riuscí a sentire qualcosa.

Sentiva qualcosa avvolgerlo e qualcosa di freddo e duro su un fianco.

Realizzó di essere sul pavimento, ma non capiva cosa lo stesse "avvolgendo", cosí, alla fine decise di dare pace alle sue palpebre, aprendole e rilassandole.

-🌹My Angel🌹-  ‹Jikook› Where stories live. Discover now