dieci ➵

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**in questo capitolo saranno presenti delle parti un po' pesanti pertanto ci saranno degli asterischi per avvisarne l'inizio. se avete bisogno di aiuto non esitate a contattarmi

zayn corse a casa, le lacrime scorrevano lungo il volto rendendo il vento più freddo. percorse in una volta i tre gradini del porticato, aprendo poi con forza la porta. non aspettandosi la presenza del padre entrò piangendo.

"quale cazzo è il tuo problema?" gli urlò, fissando suo figlio dal divano nel quale era seduto.

zayn fece un salto, spaventato dall'imprevista voce del padre. portò velocemente in alto la mano per poter asciugare le lacrime che rigavano il suo viso, sperando che non sembrasse un totale disastro.

"rispondimi, ragazzo!" urlò nuovamente il padre, alzandosi per poter camminare verso zayn. "hai pianto?"

zayn scosse velocemente la testa, "n-no, stavo solo...solo correndo." sussurrò.

il padre lo prese in giro, fissando il suo unico figlio. "vattene nella tua stanza."

zayn annuì, correndo poi al piano di sopra per sfuggire dal padre. sì sentii un po' sollevato per via del fatto che il padre non gli avesse posto altre domande o non avesse urlato ulteriormente. si coricò nel letto per poi raggomitolarsi tra le lenzuola non appena percepì i suoi occhi inumidirsi ancora. chiuse gli occhi non appena il suo respiro iniziò a tremare, provò a rilassarsi. si sentiva stordito e sopraffatto, ma soprattutto come se tutto ciò che accadde alla festa fosse solamente un sogno. zayn credeva a stento al fatto che liam non lo avesse seguito fino a casa.

il pensiero lo fece piangere ancora di più quando si chiese perché si fosse fidato così tanto di liam. avrebbe dovuto immaginare che lo avrebbe abbandonato per persone più popolari di lui.

zayn urlò con la faccia nel cuscino, le sue emozioni erano passate dall'imbarazzo all'odio.

rimase disteso a letto un altro po' fino a quando non smise di piangere. iniziò a fissare il soffitto per poi tirare su con il naso, i suoi occhi bruciavano per via del continuo sfregamento mentre il naso lo aveva tappato.

zayn si sentiva così orrendo. il cuore e lo stomaco gli facevano male e, lontano nella sua mente, sperava fosse morto. il pensiero di morire gli fece ricordare di qualcosa ch'aveva in bagno.

**chiuse la porta dietro di se e afferrò il rasoio. zayn non aveva mai pensato di farsi veramente del male fino ad adesso; che nemmeno sapeva perché in quel momento stesse per farlo. era semplicemente così pieno di rabbia e tristezza che aveva lasciato che le sue emozioni prendessero il controllo.

zayn aveva già rotto un rasoio prima quindi non era stato difficile per lui rifarlo. fissò le quattro lamette che ora stavano sul ripiano del bagno, erano fini ed il metallo scintillava, risultavano quasi invitanti. non aveva mai realizzato quanto volesse farlo fino ad ora; riteneva che dovesse farlo perché sapeva che fosse colpa sua per essersi fidato di liam, per essere un reietto e per essere così non voluto.

prese una delle piccole lame, la tenne sul polso prima di premere. il fatto che fosse così tagliente procurò una piccola linea rossa. zayn rilasciò un sospiro, che non s'era accorto stesse trattenendo, quando si accorse che non aveva fatto male. non pensava che l'unica cosa che dovesse fare fosse premere.

lo rifece un altro paio di volte sul suo avambraccio, lasciando dei piccoli rossi graffi prima di pensare di farne di più profondi.

pressò soltanto il bordo della lama sul polso per poi trascinarla, sussultando quando il sangue iniziò ad uscire velocemente. posò la lama e trasalì per via del bruciore.

ma, nonostante facesse male, si ritrovò a ripetere il gesto per altre due volte. lanciò poi la lama dentro il cassetto e prese un pezzo di carta igienica per pulire il sangue sul suo braccio. i tre tagli erano piccoli in lunghezza ma tuttavia perdevano un sacco di sangue, zayn se lo aspettava.

se non fosse stato arrabbiato con liam probabilmente si sarebbe sentito in colpa per essersi fatto questo. ma era così arrabbiato che non gli importava. zayn sapeva che liam sarebbe dovuto stare male per questo, ch'era colpa sua. sospirò e scosse la testa. perché no, non era colpa di liam ma sua per il suo essere così emarginato.

s.o.s. » ziam (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora