thirty-five

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Hyunjin doveva ancora effettivamente realizzare che stava per andare a casa del ragazzo per cui aveva una cotta da quasi otto mesi ormai.

Ora erano seduti sull'autobus, Hyunjin vicino al finestrino e Seungmin accanto.

"Ci sarà anche mia madre, spero non ti faccia sentire a disagio" disse improvvisamente il minore, e Hyunjin annuì.

Passarono altri minuti, e finalmente l'autobus si fermò.
I due scesero dal mezzo, per poi camminare verso la casa di Seungmin che si trovava qualche metro più avanti.

Okay Hyunjin stai solo andando a casa della tua cotta, niente di che okay è per fare amicizia.

Poco dopo si fermarono davanti all'abitazione del minore, e lo osservò scavare nella sua sacca.

"Ho dimenticato le chiavi ops" ridacchiò per poi suonare al campanello.

Aprì qualche secondo dopo una signora di mezza età, aveva i capelli rosso tinto rialzati in una coda di cavallo. Tra l'altro Hyunjin poté notare che entrambi avevano lo stesso vizio, ovvero di rimanere sempre a bocca aperta.

"Mamma, lui è Hyunjin"

"Buongiorno signora, mi chiamo Hwang Hyunjin" si inchinò e sorrise alla donna, che ancora lo fissava a bocca aperta e occhi spalancati.

"Oh santo cielo, Seungmin-ah hai portato a casa un modello o un attore?"

Entrambi i ragazzi non poterono evitare di ridacchiare, e Seungmin prese di nuovo parola.

"Ma no, è un mio compagno di scuola."

"Oh... entrate entrate!" si mise poi da parte per far entrare entrambi, e quando Hyunjin entrò sentì la donna toccargli le spalle per poi arrivare con le mani sulle sue guance.

"Santo cielo ha anche una pelle morbidissima!"

"Mamma!" Seungmin prese Hyunjin per un braccio per poi strapparlo via dalle mani della signora e stargli appiccicato.

"Okay okay" ridacchiò per poi guardare entrambi "vi lascio in pace, miraccomando non fate troppo rumore!"

Mentre Seungmin annuì, Hyunjin non poté evitare di arrossire.

Ma è una cosa di famiglia dire cose con doppio senso?!

"Andiamo in camera mia!" e fu distratto dai suoi pensieri, venendo poi trascinato appunto nella camera del minore.

Aveva un letto a una piazza e mezza, le pareti erano color celeste. Al centro vi era un armadio bianco, e subito dopo una scrivania di legno, dove vi erano appoggiati tutti i libri di scuola.

"Ti va di fare qualcosa in particolare?" chiese Seungmin, dopo essersi buttato a peso morto sul suo letto.

"Non ho una idea precisa sinceramente"

"Ti va di giocare a poker?"

"Non so giocare con le carte"

¤

Alla fine dopo l'insistenza di Seungmin che voleva insegnargli a giocare a quel gioco, Hyunjin non aveva resistito a dirgli di no, e si trovavano ormai da quasi due ore a giocare.

Seungmin ovviamente stava vincendo.

"Non so giocare Seungmin-ah!"

"Okay smettiamo tanto non puoi vincere contro di me" disse in modo ironico il minore, mentre posava le carte ridacchiando.

"Scusami?" Hyunjin inclinò la testa inarcando un sopracciglio, per poi fiondarsi sul minore e iniziare a fargli il solletico.

"Hyunjin!" esclamò mentre rideva come un pazzo e cercava di toglierselo da dosso.

"Ripetilo se hai il coraggio!"

"Nei giochi sono più forte di te!"

"Ahh questo ragazzino" continuò a solleticarlo per poi fermarsi dopo un po', siccome Seungmin lo stava supplicando di fargli prendere aria.

Ridacchiarono insieme ancora per qualche minuto, per poi rimanere a fissarsi.

Hyunjin non se ne era neanche accorto, ma aveva iniziato ad accarezzargli i capelli, e Seungmin lo lasciò docilmente fare.

"Hyunjinie" disse dopo un po' poggiando le mani sul polso della mano che lo stava coccolando "p-posso chierderti un piacere?" si ritrovò involontariamente a balbettare, ma insomma, come poteva evitarlo mentre Hyunjin si trovava sopra di lui e lo stava accarezzando con così tanta cura.

"Dimmi" gli sorrise.

"Puoi baciarmi?"

narcissist, seungjinWhere stories live. Discover now