fourty-seven

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"Non dovevi dirle quelle cose!" esclamò Jisung, quando si ritrovarono nell'autobus verso la casa del maggiore.

"Se l'è cercata, sono abbastanza geloso io."

"No tu sei tutto scemo, idiota e strano."

"Ma tanto ti piaccio lo stesso." gli diede delle gomitate il maggiore, beccandosi lo sbuffare di Jisung.

"Smettila di tirartela, che si stacca."

Minho rimase in silenzio per tutto il tragitto.

~

Dopo una decina di minuti arrivarono, e Jisung si guardò intorno.

Era una casa davvero grande, sembrava una di quelle ville che gli apparivano nei drama -solo leggermente più piccole rispetto a quelle-.

"Andiamo in camera mia?"

Jisung si bloccò immediatamente, girandosi e pronto a difendersi con il suo zaino con una delle mosse di kendo che aveva visto da Woojin.

"No, potresti molestarmi più di quanto tu non faccia già."

"Intanto sei venuto lo stesso in casa mia conoscendo i rischi."

"Touchè"

Il maggiore ridacchiò, e Jisung sentì il forte bisogno di prendere il telefono, scattargli una foto, e custodirla gelosamente.

E così fece.

Minho aveva l'abitudine di socchiudere gli occhi quando rideva, quindi a primo impatto non se ne era accorto; l'errore fu di Jisung, che si dimenticò di togliere l'audio e sentì perfettamente il suono della fotocamera.

"Mi hai appena fatto una foto."

"No non è vero."

"Sì che è vero."

"Mi stavo facendo un selfie."

"Allora fa vedere."

"No."

Man mano che Minho si avvicinava, Jisung indietreggiava, e finirono a rincorrersi manco fossero Tom e Jerry.

Ma con la differenza, che Tom aveva acchiappato il suo piccolo Jerry con molta più facilità.

"Confessa scoiattolino~"

"Ti ho fatto una foto."

"E perché?"

"Perché non c'è due senza tre."

"Mi sembri mia nonna."

"Anche tu mi sembri un tizio con al posto della faccia un culo ma non mi pare di dirti qualcosa."

"Intanto questa faccia di culo ti piace."

"Oh eccome se mi piace."

"Cosa?"

Jisung sgranò gli occhi e deglutì rumorosamente. Iniziò poi a ridacchiare nervosamente, e fece  per andarsene ma venne bloccato da Minho, che lo afferrò per il polso e lo bloccò al muro.

"Hai detto che ti piaccio?" chiese dopo essersi avvicinato pericolosamente a lui.

"Sei così cliché Minho." guardò altrove Jisung.

Ma non si rese conto di più nulla, perché il maggiore aveva poggiato le labbra sulle sue.

Jisung non sapeva minimamente come comportarsi, quindi semplicemente ricambiò il bacio.

Tutto stava procedendo bene, Minho era bravissimo a baciare e Jisung si sentiva al settimo cielo.

"B-basta non ho più fiato." sussurrò imbarazzato sulle labbra di Minho.

"Baci molto bene rispetto agli altri ragazzi." ridacchiò ancora il maggiore.

Normalmente sarebbe sembrata una normalissima frase, ma non alle orecchie di un Jisung paranoico.

"Come scusa?"

"Cosa?"

"Quanti ragazzi avresti baciato perché?"

"Beh prima di te ho avuto altri ragazzi."

"E mi stai paragonando a loro?"

"Ma no anzi-"

Non ebbe il tempo di finire la frase che Jisung lo spinse via e velocemente riprese il suo zaino, andando verso l'uscita.

"Jisung ma cosa?"

"Lo sapevo io! Magari sono solo un giocattolino come tutti gli altri giusto? Magari in realtà non valgo niente per te e sono solo i tuoi ormoni a essere sballati."

"Jisung ma che cazzo stai dicendo."

E Jisung non poté controllarsi, delle lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi.

"Minho tu sei bellissimo, particolare, divertente, stupido, idiota, demente. Io non ho per niente tutto questo, non so davvero come faccio a interessare a un ragazzo del genere, e mi piaci talmente tanto che sono terrorizzato dai miei stessi sentimenti. Sono paranoico per ogni cosa, non so neanche come ci sono finito qui, in questa casa, a sputare fuori ogni cosa che ho dentro. Minho davvero non sprecare tempo con me."

E in quel momento tutto si aspettò, tranne il semplice annuire con la testa del maggiore, e il suo cuore in mille pezzettini.

~~
oh yea

narcissist, seungjinWhere stories live. Discover now