CAPITOLO 1 INTRUSI A GOIJARA

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CAPITOLO 1

INTRUSI A GOIJARA

Era notte a Goijara, gli abitanti dormivano sereni, le guardie del templale sorvegliavano il palazzo chiacchierando tra loro come d'abitudine, c'era quiete, sembrava una notte tranquilla simile a tutte le altre.

"Non mi stancherò mai di guardarla"esclamò Eufenin guardia di Goijara.

"Cosa?"rispose il suo amico Fineu

"La luna di notte riflessa sul templale. È immensa, lucente.

Guarda... e come se fosse qui di fronte a noi eppure non possiamo toccarla"

"Già...sarebbe bello poterla anche solo sfiorare".

Goijara, detta anche la città dell'acqua, sorgeva su un lago. Le case degli abitanti erano di legno, con rilievi, finiture e statue azzurre che ricordavano la purezza dell'acqua. Il templale era un enorme tempio che sorgeva al centro della città circondato da mura su cui scorreva l'acqua del lago, l'entrata era una grande cascata che nella parte inferiore si divideva in due rapide più piccole divise da un varco vuoto che permetteva il passaggio. Questa struttura era la residenza del Gran Maestro e al suo interno custodiva la storia, gli oggetti e i tesori preziosi della città, di cui il più importante era lo scettro d'acqua, esposto al centro del salone del templale e sorvegliato da guardie scelte personalmente dal Maestro. Mentre il silenzio notturno regnava sulla città, nel lato sud del templale, avanzavano nell'ombra nove uomini incappucciati con lunghi mantelli neri

"Tu guarda cosa ci tocca fare! Non avremmo potuto sterminarli tutti mentre dormivano invece di muoverci in questo modo? E poi guarda come andiamo piano"

disse Skidos, un uomo robusto il cui volto mostrava sette crepe.

"Sta zitto ammasso di pietra! Non vorrai rovinare tutto, e poi sono gli ordini del capo non vorrai certo disubbidire" rispose un altro uomo coperto interamente dal mantello chiamato Tros.

"No, però"

"Però fa silenzio, dì agli altri che è ora di mettere in atto il piano"

Gli uomini si arrampicarono sui muri del templale in un punto non visibile alle guardie sfruttando una delle numerose cascate del tempio ed entrarono in un canale

"È l'ora di usare i tuoi bruti poteri"disse Tros "Con piacere"rispose Skidos

L'uomo divenne interamente di pietra e con la sua forza sovrumana, ruppe con facilità parte del muro creando un'apertura.

"Andiamo! Eliminate tutti tranne il Gran Maestro"ordinò Tros Altri sei uomini si trasformarono in pietra e fecero irruzione nel tempio sorprendendo le due guardie interne che eliminarono facilmente. A quel punto si avviarono verso il salone, dove entrarono solo Tros e l'altro uomo ancora incapucciato, mentre gli uomini roccia rimasero sulla soglia della porta a combattere con le guardie di Goijara che giungevano. Fuori avveniva lo scontro tra canyor e goijari, nel salone Tros esclamò: "Prendilo Finios"

L'uomo s'impossessò dello scettro, in quel momento comparve nella stanza un anziano signore con una tunica bianca: il Gran Maestro dell'acqua Manacq

"Chi siete? Che cosa volete?"disse il Gran Maestro

"Chi siamo non ha importanza e comunque non rispondo a un vecchietto sorretto da un bastone"rispose Tros.

"Vecchietto...ai miei tempi si usava il termine saggio, non credo conosciate educazione, comunque lasciate immediatamente lo scettro"

Finios posò lo scettro nelle mani di Tros.

"Ti riferisci a questo...vorrei ridartelo ma non posso, sai il mio signore lo desidera così tanto"

"Il tuo signore? E chi sarebbe?"

"Perché dovrei dirtelo? E comunque lo scettro ormai è nelle mie mani. Tuttavia visto che non potresti essermi in nessun modo d'intralcio, ti darò un indizio, ti piace questa parola: oscurità"

Manacq impallidì.

"Non può essere lui, non può essere tornato"

"Ahahah, dalla tua reazione vedo che hai capito di chi sto parlando"

"Restituiscimi lo scettro, dammelo!"

"Non usare quel tono con me"

La mano destra di Tros diventò azzurra con lampi bianchi che si alternavano al suo interno, poi gridò

"Scinty"

Un attacco elettrico lanciato dalla sua mano colpì il Gran Maestro.

"Vedi non puoi ordinarmi niente, non ti sei neanche accorto che il mio amico è alle tue spalle. Finiamolo Finios"

"Con molto piacere. Colpo Scinty rain"rispose l'altro uomo "Scinty"

I due uomini fulmine colpirono con i loro attacchi Manacq che cadde steso al suolo.

"Presto andiamo Finios, chiama quelli ammassi di roccia senza cervello e andiamo via"

I due uomini fulmine e i tre roccia sopravvissuti, fuggirono usando una via d'uscita creata da Skidos mentre gli altri combat- tevano, non appena i suoi alleati lo superarono l'uomo roccia fece crollare la parete rallentando l'inseguimento alle guardie di Goijara. Nel salone accorse una ragazza in abito bianco, con capelli lisci e neri, occhi azzurri e uno strano segno a forma di goccia sul polso. La ragazza sollevò da terra Manacq e cercò di fargli riprendere conoscenza:

"Nonno, nonno. Su, rispondimi, cos'è successo?"

Il Gran Maestro riaprì lentamente gli occhi e con la poca voce che aveva, rispose:

"Goija, piccola mia"

"Nonno come stai? Cos'è successo?" "È tornato"

"Chi? Si può sapere di che stai parlando?"

"Devi andare, lui è tornato, non so cos'abbia in mente! Devi avvisare immediatamente gli altri Gran Maestri"

"Non capisco, e tu non sforzarti troppo"

"Goija, nipotina. Ricordo quando eri bambina, sei sempre stata curiosa e hai sempre avuto una gran voglia di imparare. Ora sei una ragazza, un'allieva di Goijara, in grado di padroneggiare le tecniche dell'acqua, sono tanto fiero di te... Il mio tempo su questa terra ormai è finito ascolta bene: và nella mia stanza, nascosti tu sai dove, ci sono istruzioni e oggetti che avevo preparato utili in caso di pericolo per la nostra terra, porta tutto con te. Dirigiti alle stalle del templale raggiungi il mio secondo cavallo è pronuncia queste parole: l'ombra è tornata, il mio cavallo saprà dove portarti. Affronterai un viaggio lungo e faticoso da cui dipenderà la sorte della pace e della giustizia nell'intero mondo di Elelya"

"Nonno ma che dici e poi non mi lascerai. Nonno, nonno"

Manacq a quel punto cessò di respirare, Goija scoppiò in lacrime e, dopo aver dato l'ultimo addio al nonno, decise di seguire le sue indicazioni. Corse nella stanza del Gran Maestro, spostò un quadro che ritraeva lei da bambina con il nonno e poggiò la mano sulla parete:

"Forma solida di goccia"esclamò

A quel punto nella sua mano apparve un getto d'acqua molto piccolo a forma di chiave con cui aprì una piccola stanza segreta nascosta nella parete.

La stanza era illuminata da fiamme di candela azzurre, al centro c'era un tavolo su cui era poggiata una pergamena con scritto:

"PER GARD IL GRAN MAESTRO DEL REGNO DI FOREMBER"

La ragazza prese tutto ciò che poteva tornargli utile e si diresse, come detto dal nonno, alla stalla del templale. Entrò nel box numero 21 dove riposava il secondo cavallo di Manacq un purosangue bianco chiamato Louis. Perplessa Goija si avvicinò a lui e gridò "L'ombra è tornata" salì in sella e Louis iniziò a cavalcare come se conoscesse già la destinazione.




Elelya: Il potere della luceWhere stories live. Discover now