Capitolo 7

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POV'S CRISTOPHER

Non so di preciso a quale ora i miei occhi si sono aperti, forse erano le tre o le cinque, ma ciò non toglie il fatto che sono sveglio più che mai, con un unico pensiero che mi vortica nella mente.

'Dove sei?' La mia vocina pronuncia costantemente queste parole, senza mai ricevere una vera e propria risposta. Mi rigiro nel letto cercando una posizione più comoda ma invano, il letto sembra essere scomodo. 'Ti manca lei nel tuo letto.' Mi rimprovera la vocina interiore.

Il solo pensiero di non sapere dove sia mi fa dolere il cuore. Sospiro passando una mano sul viso per scacciare la stanchezza che in questi due giorni si è impossessata di me.

Sono stato uno stronzo al falò, non avrei dovuto trattarla male, ma non sopporto il fatto che lei sembra indifferente al mio malessere. Come se non le importasse niente dei miei sentimenti. Si è messa insieme a Luke, che detesto, anche se è bravo come Running Back.

Lui come persona non mi convince, fa tanto il santarellino ma, secondo me, nasconde qualcosa e odio saperla insieme a lui.

'Tu odi il fatto che lui può stare nel suo letto e tu no.' Ribatte la mia vocina interiore.

«Taci vocina,» pronuncio a voce alta. Okay, sto diventando matto, litigo persino con la mia voce interiore. Scuoto la testa esasperato.

Mi siedo in mezzo al letto a due piazze e mi porto le mani sulla testa e distendo i muscoli contratti. La sveglia non è ancora suonata, faccio scroccare il collo e finalmente mi alzo e mi dirigo in bagno.

Accendo la luce e devo chiudere immediatamente gli occhi per il fastidio essendosi abituate al buio. Apro la doccia e lascio che l'acqua lavi via tutti i pensieri.

Visto che sono solo le cinque e trentacinque, decido di andare a correre. Mi vesto con un paio di pantaloncini neri e una maglietta grigia. Indosso le mie Nike Air Jordan. Apro le tende e guardo nella direzione della finestra di Samantha, che, ovviamente, è chiusa e buia.

Appena mi affaccio sulle scale, vedo la luce della cucina accesa e sento le voci dei miei genitori che parlano piano per non farsi sentire. Sospiro alzando gli occhi al cielo.

Ritorno in camera per prendere il cellulare e le cuffie e poi scendo di corsa le scale cercando la canzone adatta.

«Buongiorno.» Dico senza alzare gli occhi dallo schermo.

«Come mai già sveglio?» Dice mia madre con tono sorpreso.

«Vado a correre» ribatto senza rispondere alla domanda postami, uscendo di casa.

Finalmente trovo la canzone perfetto, quando parte inizio a fare lo stretching per distendere e riscaldare i muscoli.

Sorrido amaramente, essendo consapevole che mi trovo in questa situazione perché non voglio che lei mi odi anche se sto facendo di tutto perché ciò accada. La devo allontanare da me, costi quel che costi. Non posso assolutamente che lei venga a scoprire ciò che io so. La sua vita andrebbe ancora di più a rotoli se ciò accadesse. Per la mia, invece, ormai è troppo tardi. Devo in qualche modo, assolutamente, dimenticare i miei sentimenti per lei, nasconderli nel profondo e costruirci un muro tanto alto quanto è lunga la muraglia cinese, per evitare che escano fuori. Ma ogni volta che la vedo sorridere per qualche battuta stupida di Luke mi viene un nervoso da volergli spaccare la faccia a suon di cazzotti.

'Smetti di rimuginare e inizia a correre.' Mi rimprovera la vocina.

Sbuffo e inizio a correre mentre la mia testa è invasa di pensieri e ricordi.

Il Diavolo Sa AmareUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum