17. I knock, you speak

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Sono trascorse 72 ore dalla serata passata con Axel e non è stata l'ultima. Il mio rapporto con lui è migliorato e certe volte faccio fatica a chiedermi se è davvero la stessa persona di quando l'ho conosciuto. Conosciuto davvero, intendo, perché già sapevo chi fosse. A volte non mi capacito dei suoi modi di fare, apparentemente gentili, anche se dobbiamo lavorarci ancora un po'.

Mi domando molte volte perché lui sia voluto entrare con forza nella mia vita. Nel senso che avrebbe potuto farlo prima o che ne so, non farlo proprio.

Lena ha passato la notte da me. Lei e Jonny non si sono più visti. Penso che questa pausa faccia bene ad entrambi anche se non era da molto che si frequentavano. Hanno corso troppo e la loro passione li ha travolti. A Lena non va giù il fatto che lui abbia deciso di andare a studiare in un'altra città senza averle detto niente e non la biasimo.

"Lena dai sbrigati o faremo tardi!", grido dal piano di sotto per farmi sentire.

Sissy soffoca una risata quando la vede scendere le scale saltellando, con una scarpa in mano.

"Ei tu, stai ridendo di me per caso?", chiede la mia amica. Si butta a capofitto sul divano travolgendo la creaturina che sta sotto di lei.

"No ti prego, non il solletico", grida tra le risate.

Il suono di un clacson ci fa capire che il nostro taxista è arrivato.

Un taxista sexy con tatuaggi e piercing. Un taxista che si veste solo di nero.

Buongiorno anche a te, cara coscienza.

Lena si stacca da mia sorella e dopo esserci salutate filiamo in macchina alla velocità della luce.

"Buongiorno, bambolina" Mi sorride sempre con una scintilla di malizia negli occhi e appoggia la mano sulla mia gamba.

"Buongiorno, Axel" Ricambio il sorriso e gli faccio spostare il braccio dal mio ginocchio. Scuote la testa divertito e poi mette in moto.

"Buongiorno anche a te caro Axel. Che gentile che sei stato a chiedermi come stavo", ribatte ironica la mia amica dai sedili posteriori. Scoppio a ridere e lui alza gli occhi al cielo divertito.

"Lo sai che sei sempre al centro dei miei pensieri Eléna", gli manda un bacio dallo specchietto retrovisore provocando una risata a entrambe.

"Uh, hai sentito dolcezza? Ormai è mio, i tuoi tentativi di conquistarlo non funzioneranno più"

"Spiacente di metterti al corrente", dice lui.

"Auguri e figlie femmine", sorrido falsamente a entrambi.

"Maschi", interviene Axel.

"Che?"

"Si dice auguri e figli maschi"

"Ha ragione", lo sostiene la mia migliore amica.

"Oh, ma la piantate? Siete irritanti, io dico come mi pare" Incrocio le braccia al petto e in tutta risposta loro scoppiano a ridere accendendosi una sigaretta.

Arriviamo a scuola ovviamente in super ritardo. Non posso perdere tempo o rischio di saltare la prima ora.

"Ci vediamo dopo" Urlo ad Axel salendo gli scalini di corsa.

"Ciao bambolina", grida in risposta.

Lena per un pelo non inciampa sui suoi stessi passi e dopo aver preso i libri ci dirigiamo verso la nostra classe.

"Merda!", esclama lei quando ci troviamo la porta chiusa.

"Accidenti lo sapevo!", piagnucolo. Il destino mi vuole proprio male.

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora