23. When I see the donkeys fly I will forgive you

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Il mare di Miami è semplicemente spettacolare.

Niente da ridire sulla mia adorata spiaggetta ma, cavolo, qua l'acqua è cristallina e le spiagge sono bianchissime. A qualche metro di distanza dalla riva hanno costruito una specie di palafitta, a cui si accede mediante un ponte sospeso, con i pilastri piantati nell'acqua.

Le tipiche palme di Miami Beach sono molto più alte di come me le aspettavo e intorno al tronco noto che hanno avvolte delle lucine. Immagino come deve essere al buio: uno spettacolo di colori mozzafiato.

Me ne sto sotto l'ombrellone a leggere uno dei libri che mi sono portata dietro mentre Lena si dedica all' abbronzatura, spalmandosi l'olio solare sul petto.

Abbiamo mangiato un semplice panino appena scesi dall'aereo per arrivare presto in spiaggia. Ci sono moltissime persone nonostante sia dicembre e il caldo è davvero appiccicoso. Non credevo che le temperature fossero così alte.

Dire che rifletto la luce del sole per quanto sono bianca è un eufemismo. Tutte le altre compagne sono a loro agio in perizoma davanti ai ragazzi più grandi, io invece mi sento un pesce fuor d'acqua.

Ma poi quello che mi domando è : Come cavolo fanno a essere abbronzante pure d'inverno?

Sembrano delle modelle di Victoria Secret, con quei fisici slanciati e perfettamente equilibrati nelle forme.

Non stupendomi affatto si sono messe tutte a prendere il sole con la pancia in giù.

Sia mai che non mostrino il sedere...

I ragazzi invece sono in adorazione delle sexy e giovani americane in bikini che giocano a beach volley.

Axel è tra questi.

Penso che sia immaturo da parte loro esibirsi in versi osceni e anche le signorine in questione dovrebbero far presente a questi decerebrati che è l'ora di piantarla.

Invece se ne stanno tranquille, a saltare e a far rimbalzare tutto il ben di Dio che si ritrovano.

E che te non hai.

Ritorno con gli occhi sul mare e mi godo la sensazione della sabbia tra i piedi, del vento caldo che mi arruffa i capelli, già attrigati di natura, e mi lascio cullare dal suono delle onde che è mischiato con le voci dei passanti.

Amo questa distesa immensa di blu e tutto ciò che la rappresenta. Non sento nemmeno la sabbia che scotta perché sto bene.

Adoro la salsedine che si appiccica alla mia pelle, l'ebbrezza marina e la schiuma delle onde che si infrangono sulla riva.

Faccio entrare una gran quantità di aria nei miei polmoni e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ha messo cielo sereno per tutti e tre i giorni e se continua di questo passo credo che andrò a farmi un bagno.

Non so come facciano tutti a stare sotto il sole cocente. Io sto sudando all'ombra...

"Lena vieni con me a fare un tuffo?" La mia amica si esprime in un verso animalesco e capisco che si tratti di un rifiuto.

Non importa. Ho voglia di nuotare un po'. Chiudo il libro e lo ripongo nella borsa.

Lancio un'occhiata veloce verso Axel che in questo momento è circondato da due formose ragazze e non sembra dispiaciuto.

"Bamboccio", borbotto tra me e me.

Continuo a fissarlo fino a che non vado a sbattere contro qualcuno.

"Scusami", dico mortificata.

Mi sorride rassicurandomi.

"È il tuo ragazzo quello?" Ho davanti a me un bagnino super palestrato che sfoggia un sorriso anche troppo lucente.

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