33. I have a fucking tattoo?

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Mi sveglio di soprassalto per il sogno assurdo che ho appena fatto.
Lo Space, Gia, il privé, i gemelli, James, la rissa, Axel... È tutto molto confuso e non riesco a percepire cosa sia successo realmente o cosa invece sia solo frutto della mia immaginazione.
Un vero e proprio incubo, altroché sogno.
La testa mi sta letteralmente scoppiando e ho gli abiti tutti bagnati di sudore.

Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio aprendo le braccia e stirandomi. Le ossa della mia schiena scrocchiano insieme al collo provocandomi piccole fitte di dolore.

Ma cosa ho combinato ieri sera? La terza guerra mondiale?

Quando riapro gli occhi faccio mente locale per capire dove sono.

"Ma che cavolo?" Questa non è casa mia.

Osservo la stanza in cui mi trovo, è un po' oscurata per via dell'avvolgibile tirata giù, ma la luce del sole illumina quel poco che serve.
È tutto bianco e celestino e l'odore di disinfettante è disgustoso.
Quando metto meglio a fuoco l'ambiente capisco di trovarmi in una camera d'ospedale.
Sento dei rumori che provengono dal lettino accanto al mio. La persona che vi è delicatamente sdraiata sopra sta russando sonoramente e farfuglia qualche parola incomprensibile.

"Chi sei?", chiedo piano.

"Mh-mh", biascica.

Stringo gli occhi in due fessure e vedo dei capelli biondi che penzolano dal letto.
Riconosco la figura.

Grazie al cielo è Lena.

"Lena, svegliati", alzo la voce.

"Che c'è mamma?"

"Cosa? Mamma? Lena, sono Angel!"

Si tira su di scatto e per poco non rimette sul letto.
Ha i capelli tutti impiastricciati e il trucco sbavato. Non resisto e scoppio a ridere.

"Cosa c'è? Che ho?" Si tasta la testa.

"Sei uno spettacolo", ridacchio.

"Parla per te, dolcezza. Sembri un procione"

"Cosa c'entrano i procioni?"

"Non lo so, non sapevo cosa dirti"

Ci mettiamo entrambe a ridere.

Cerco di alzarmi anche io ma mi brucia il polso. Me lo massaggio e ancora quel pizzicorino mi fa storcere la bocca.

"Che hai, Angie?"

"Non lo so, sento male qua"

Quando lo giro per vedere cosa è che mi provoca dolore per poco non svengo.

"Oh mio Dio. Mi sento male, mi sento male, cazzo. Lena, guarda anche tu l'interno del tuo polso"

Fa come le ho detto e scoppia in una risata improvvisa. "Merda, lo adoro. È stupendo!"

"Che dici? Stupendo? Sono troppo piccola per un tatuaggio, cavolo. Non è possibile. A me neanche piacciono. Adesso non mi prenderanno nemmeno a lavoro se vedono che sono tatuata", piagnucolo.

"Fra poco compi diciotto anni, direi che sei grande abbastanza e poi cosa vai blaterando... certo che ti prenderanno a lavoro. Diamine, è bellissimo"

No, non è vero non è bello.
Non ha senso.
Ma che diavolo è successo ieri sera?

Devo ammettere, però, che la precisione della mano è favolosa.
Le piccole zampette sono disegnate perfettamente e la rosa è rifinita con dei petali che possono essere scambiati per veri.
È un'opera d'arte.

No, lo sarebbe se non fosse su di me.

Mi ci vedete a me, Angel Smith, con il tatuaggio di uno scorpione sul polso?

ANGEL- STAY WITH MEWhere stories live. Discover now