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Scendemmo a pranzare e due camerieri ci portarono gli antipasti, il primo, il secondo e la frutta. Nemmeno fossimo ad un ristorante.
Benjamin richiamò l'attenzione delle ragazze poiché io avevo già lo sguardo su di lui essendo che stavamo parlando.

"Allora, per chi volesse riposare, potrebbe benissimo farlo ma vi consiglio inoltre di mettere la sveglia per le 17 così che abbiate del tempo per prepararvi e quando siete pronti, vi faccio fare il giro della città, ceneremo fuori e andremo in discoteca. Ovviamente non ubriacatevi perché siete sotto la mia tutela e alle 2, vi fate trovare all'ingresso così che ritorniamo a casa. Questo è il programma di oggi, per domani ve lo svelerò a colazione"

Okay, per il giro in città e la cena fuori ci stava, ma la discoteca no. Non ci ero mai entrato in una e di bere, anche se lui non lo avrebbe detto, non lo avrei fatto comunque e poi non sò nemmeno ballare. Non volevo risultare lo strambo tra i suoi fan, in più tornare alle due del mattino non reggevo perché già a mezzanotte stavo crollando. Ero nato proprio stanco ed ero stra nervoso per la serata.
Iniziai a giocare con le unghie mentre mi alzavo con la testa china per dirigermi in stanza poiché avevamo terminato il pranzo.
Una mano si poggiò sulla mia spalla e sapevo benissimo chi fosse essendo che le due ragazze erano già scomparse nelle loro camere mentre io ero ancora difronte alla porta a fissarla.

"Cosa c'è che ti tormenta? " mi chiese ed io mi voltai per guardarlo in faccia.

I suoi occhi mi guardavano ogni volta dentro l'anima e perdevo battiti.

"La discoteca. Sai non ci sono mai andato, non saprei in che modo vestirmi e non so ballare" dissi omettendo solo di tornare tardi.

"Vestiti normalmente, tanto non ci sarà nessuno a giudicarti e di ballare, non serve essere bravi, appena sentirai la musica, viene spontaneo muoverti a ritmo. Tranquillo che ci sono io per qualunque cosa e se vuoi ti farò assaggiare qualcosina dei drink che prenderò e non mi ubriacherò se nel caso stai pensando a ciò " rilasciati un respiro.

Mi sentivo libero però non volevo bere, o forse una piccola eccezione una volta ogni tanto potevo farla. Aveva detto solo un goccio e solo un goccio avrei bevuto, non di più.
Entrai e mi stesi sul letto per chiudere gli occhi che a poco a poco sentivo troppo pesanti e udì la porta chiudersi. La parte vuota del materasso la sentì abbassarsi e due mani stringermi attorno alla vita e così sprofondai nel sonno.

Ancora con le palpebre chiuse, tastai al mio fianco per vedere se non mi fossi immaginato tutto e non sentì nessuna presenza.
Aprì di scatto e lo vidi alla fine sul bordo del letto con il cellulare in mano che mi dava le spalle.
Mi misi seduto e a quanto pare sentì il mio movimento che si voltò e ci scambiammo un lungo gioco di sguardi.
Dei brividi percorsero la mia pelle arrivando al cuore. Maledetto lui e all'effetto che mi faceva.
Si alzò e senza dire nulla se ne uscì dalla stanza e non sapevo come interpretare quel gesto.
Presi il cellulare e controllai l'ora. Le 17:05.
Bene, quindi se ne era andato aspettando soltanto che mi svegliassi poiché disse di iniziare a prepararci alle cinque del pomeriggio. Okay cinque minuti di ritardo non erano niente, vero?
Mi feci una doccia veloce asciugando poi il ciuffo, presi una maglietta blu elettrico e dei jeans con le converse che portai per questi giorni poiché non avevo chissà quante scarpe. Mi ero portato solo le ciabatte per stare in casa, le infradito per mare e le converse bianche e avevo lasciato a casa solo le adidas e le scarpe da ginnastica.
Afferrai il telefono, dare una veloce occhiata all'orario e metterlo in tasca. Cioè alla fine in quaranta minuti ero pronto. Chissà gli altri.
Scesi al piano inferiore per vedere se erano pronte sia le ragazze e sia Benjamin, ma non trovai nessuno.
Aspettai seduto sul divano e dopo poco tempo scesero tutti e uscimmo di casa.

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Benjamin!

Non so cosa stessi facendo con quel ragazzino. Prima di pranzo lo avevo abbracciato e desideravo di fare qualcosa di più ma mi bloccai.
La seconda volta nella stanza che gli avevo affidato, ero rimasto a dormire per qualche oretta con lui, cosa che non ci riuscì a fare poiché si muoveva un pò troppo e il suo sedere andava a scontrarsi sempre con il mio bacino e cavolo, avevo un ringofiamento che era difficile da liberarmene.
Alla fine lasciai perdere quell'idea e mi misi seduto a fissarlo mentre dormiva beatamente e si muoveva. Era bello.
Cavolo! Ero arrivato anche a pensare a questo.
Presi il cellulare e feci di tutto per non riportare lo sguardo su quel biondo.
Mi misi sul bordo del letto e solo dopo quando notai l'orario, mi voltai trovandolo sveglio a fissarmi e rimanemmo in quella posizione per non seppi quanto ma fui io stesso ad interrompere il contatto perché mi era anche venuta la voglia di baciargli quelle labbra così piccole e delicate.
Me ne uscì da quella stanza diventata troppo piccola per due persone senza dirgli nulla per farmi una doccia fredda e calmare i miei strani pensieri.
Mi vestì con calma indossando una camicia bianca lasciando solo il primo bottone aperto e degli skinny neri con le mie adidas gazzelle nere.
Scesi di giù pensando che non ci fosse nessuno ma lo trovai seduto sul divano a fissare un punto difronte a sé e subito mi svegliarono dal mio trance le porte delle due ragazze e insieme scendemmo nel soggiorno per poi lasciare la villa.

Avevo fatto vedere loro la piccola città che caratterizzava Ischia. Fortuna che nessuno aveva badato ai souvenir con il nome dell'isola, nemmeno Federico che lo vedevo troppo assorto nei suoi pensieri per non badare alle ragazze che stavano ridendo come matte e per fortuna che non avevano nemmeno bevuto poiché ci stavamo proprio dirigendo in discoteca.
Forse aveva paura di entrare in quel locale, sicuramente ma volevo tanto sapere a ciò che gli passasse per la testa.
Mi avvicinai e gli cinsi con un braccio la vita attirandolo vicino a me mentre ci eravamo appena messi in fila. A quel contatto sussultò e mi guardò.
Maledetti quei suoi occhi azzurri da cerbiatto.

Scusa se ι ℓσνє уσυ //Fenji// Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt