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Erano passati oramai giorni e ognuno di noi era ritornato alle sue vecchie routine.
Le vacanze nella villa erano terminate e ne sentivo il bisogno di ritornare a quelle due settimane, passare nuovamente il tempo con Benjamin, sentire le sue labbra sulla mia bocca, le sue mani sul mio corpo, i suoi occhi che cercavano sempre i miei, il suo profumo lo sentivo ancora mentre stringevo tra le mie braccia il peluche che mi aveva regalato.
Volevo ritornare nei suoi abbracci che mi sapevano di casa.
Mi mancano i suoi sorrisi che mi riservava.
Mi manca la sua voce che era diventata la mia suoneria preferita.
Cavolo quanto mi mancava quel ragazzo.

Aprì velocemente gli occhi quando un suono di una voce interruppe il flusso dei miei pensieri.
Non mi ero nemmeno reso conto di avergli chiusi ma era come se facendo quel gesto, ero di nuovo lì insieme a lui.

"Rico, sei tornato!? Che bello! " esaltò la ragazza dai capelli biondi.

"Bec! E tu quando sei tornata? Pensavo che fossi ancora in Grecia" dissi mentre le andai incontro ad abbracciarla.

"Proprio ieri poiché mio padre doveva ritornare a lavorare e volevo farti una sorpresa. Adesso mi dici tutto quello che hai fatto lì " parlò la mia migliore amica.

"A patto che tu mi racconti della tua vacanza in Grecia" e annuì.

Le raccontai dal primo istante che presi l'aereo fino a Milano, del viaggio in jet privato da quella città per arrivare nell'isola in cui risiedeva la sua casa. Delle uscite, dei baci rubati, delle coccole, delle scuse, della rosa e del peluche, del giro in barca. Tutto ciò che avevo vissuto in quelle due settimane sulla mia pelle soffermandomi precisamente sulle emozioni che provavo quando lui era vicino a me.

"Quindi se senti le farfalle nello stomaco, i brividi, poi adori quando ti sorride e tutte queste cose varie, bè allora ne sei veramente innamorato " affermò Bec, su questo avevo già pensato anche io e ne ero sicuro che provavo tale sentimento nei suoi confronti ma in fondo non sapevo se lui ricambiasse o meno.

"Però non so se lui ricambia" e abbassai il volto pur di non incontrare i suoi occhi color mandorla che sapevano entrarti fin dentro l'anima e leggerti.

Forse uno dei motivi per cui era la mia migliore amica, era proprio questo.

"Fede, mi hai raccontato che lui ti ha detto che tu hai un certo effetto su Ben, probabile che anche lui sia più che cotto di te e aspetta solo il momento di rendersene conto e ammetterlo prima a se stesso, poi solo quando avrà superato questo passaggio, ti dichiarerà tutto il suo amore e se guardi tutti i gesti che ogni volta fa per te, anche un cieco se ne accorgerebbe che non gli interessi per il semplice piacere, ma bensì perché ti desidera con tutto se stesso"

"Bec, sei la migliore!"

"Lo so" e fece oscillare i suoi capelli per fare la modesta.

Era sempre così quando sapeva di aver ragione.

"Adesso raccontami della Grecia signorina Rebecca"

"Allora, pensiamo un pò. Da dove posso iniziare? " chiese retorica.

"Dalla fine, non credi? Proprio dall'esatto momento in cui sei tornato " e scoppiammo in una fragorosa risata.

"Sei un idiota "

"E tu una stupida e adesso parlami delle tue vacanze. Suvvia altrimenti ti faccio il solletico " questa era un'ottima minaccia ogni volta per lei poiché lo soffriva ovunque.

"Okay, okay. Allora quando siamo arrivati ad Atene, l'abbiamo visitata. Ho visto il Partenone, la vecchia Necropoli e tutti quei monumenti vari. Abbiamo visitato anche i resti di Sparta, scalato il Monte Olimpo, visto Thessaloniki, Corfù e infine l'ultima settimana l'abbiamo trascorsa a Santorini. Di lì ho amato molto le case interamente bianche con le cupole blu. Erano davvero bellissime" e nel frattempo ad ogni luogo che ha visitato, mi mostra le foto scattate come per farmi immergere nella sua avventura, finchè sotto ai miei occhi cade una foto di lei abbracciata con un ragazzo.

Di essere suo fratello non lo è poiché è figlia unica, nemmeno qualche cugino siccome li conosco tutti. Adesso mi dovrebbe delle spiegazioni la ragazzina.

"Bec, e lui chi è? " il suo sorriso si incurvò di più del previsto e forse qualcosa la intuì.

"Si chiama Mitchell ed era il barman di una discoteca in cui sono stata. Ci sono andata lì con Marco e Alessandro la prima notte a Santorini e l'ho conosciuto. In pratica lui per tutta la serata non mi toglieva gli occhi di dosso e me lo fece notare Ale, all'inizio mi stava dando fastidio il suo sguardo addosso poiché sai come sono fatta... "

"...detesti quando qualcuno ti fissa per molto tempo. Strano però che i tuoi cugini non hanno fatto i protettivi come sempre"

"Oh, l'hanno fatto e come. Si sono avvicinati e Marco gentilmente gli ha chiesto di smetterla di guardarmi mentre Alessandro lo stava già picchiando mentalmente però lui non ha dato ascolto e ha risposto con una semplice frase che quando me la disse Marco, divenni rossa.
«Le cose belle vanno ammirate, quindi se lei è bella, io l'ammiro quanto voglio» e Marco mi spinse nel vero senso della parola ad andare a flirtare con questo ragazzo mentre Ale continuava a borbottare cose che non capivo, ma alla fine cedette. Parlai per il resto della serata e notai che avevamo molte cose in comune: tipo anche suo padre lavora in una casa editrice, ama lo spagnolo e crede che sia una lingua sexy, adora i film d'avventura con qualche tematica romantica, ma soprattutto ama viaggiare e ancora questo suo desiderio non è riuscito a realizzarlo perché vorrebbe farlo solo quando avrà trovato l'amore della sua vita" si fermò qualche secondo per riprendere fiato per poi continuare con il suo racconto "ci siamo scambiati i numeri e sentiti il giorno seguente e vederci la sera nuovamente al locale. Questo accadde per i tre giorni consecutivi finché non mi propose di uscire una mattina poiché era il suo momento libero della giornata e finimmo per baciarci. Un bacio di quelli che ti trasportano l'anima, proprio come è successo a te con Benji.
Mi ha mostrato parti che non conoscevo della città e fatto vedere luoghi al di fuori e ovviamente mi sono sopportata i miei cugini, soprattutto Ale che continuava a ripetergli di mettere le mani a posto, ma lui lo ignorava.
È stato davvero divertente vederlo che borbottava da solo come fosse uno psicopatico e Marco che lo prendeva in giro.
Comunque con Mitchell sono ancora in contatto e forse, la settimana prossima che è libero, verrà qui a trovarmi e te lo presenterò " esclamò soddisfatta e felice e lo ero anche io per lei.

"Non vedo l'ora di conoscerlo"

"E sai un'ultima cosa? Vorrei che la mia prima volta accadesse proprio con lui, forse è affrettato dirlo ma sento che lui è il ragazzo giusto, quello di cui so che finirò per innamorarmi. A proposito di prima volta, tu lo hai fatto con Ben? Non è che è successo e non mi vuoi dire nulla piccolo furbacchione "

"Ancora no, voglio aspettare ed essere sicuro di come andrà tra noi"

"Sicuro? Perché se mi stai mentendo, il solletico te lo faccio io" mi voleva fin troppo bene, ma comunque se mai accadesse tra me e Benji, sarebbe complicato per me parlarne liberamente.

Lei era quella estroversa che diceva sempre la sua e l'ammiravo, ma io ero l'esatto opposto.

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Comunque Buon 2019 e scusate se non ho aggiornato prima e credo che questa settimana dovrei pubblicare altri due capitoli o forse tre, poi vedrò quindi rimanete sempre connessi.

Scusa se ι ℓσνє уσυ //Fenji// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora