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Spalancai gli occhi e constatai di non essere nel letto e soprattutto non nella stanza che mi era stata assegnata. Era più piena di vita questa.
Mi voltai sul fianco sinistro e lì lo vidi. Così bello e la poca luce che entrava dalle finestre, permetteva di vedergli il volto così rilassato.
Poggiai una mano sulla sua guancia e con il pollice tracciai il contorno delle sue labbra morbide. Quelle labbra che mesi fa erano sulla mia guancia e questa notte, per piccoli secondi, erano sulla mia bocca.
Avrei voluto baciarle ancora e ancora, fino a perdere il respiro.
Perché provavo questi forti sentimenti nei confronti del mio idolo? All'inizio pensavo fosse normale, però adesso sono più intensi, come se fosse un amore universale quello che provo nei suoi confronti.

"Buongiorno Fede" mi risvegliai dai miei pensieri guardando fisso negli occhi la persona che aveva parlato.

Anche con la voce impastata dal sonno era sexy.

"Buongiorno anche a te" dissi togliendo la mano dalla sua guancia, ma prima che potessi farlo, la sua mano si poggiò sulla mia.

"Ti prego, continua" era quasi una supplica e feci ciò che disse.

Carezzai la guancia e il pollice proseguiva il contorno delle labbra.
Socchiuse gli occhi e si beò del mio contatto mentre la sua mano scivolò sul mio fianco attirandomi a sé.
Il mio corpo aderiva con il suo. Sembravano cercarsi.
Rimasi così per molto e non avrei voluto che quel momento non terminasse mai.

"Che ore sono? " mi domandò.

Il mio cellulare non lo avevo sotto mano poiché la sera precedente lo avevo lasciato in camera e non ero nella mia.
Però notai sul comodino dal mio lato un orologio, mi sporsi per vedere.

"Le 11 meno venti" risposi.

"Bene, quindi la mattinata a mare per oggi è saltata" pensò ad alta voce.

"Se tu non avessi bevuto così tanto, adesso ci saremmo potuti anche andare " gli dissi riferendomi a ieri.

"Certo, adesso la colpa è la mia"

"Benji non ti sto accusando, solo che non dovevi bere molto"

"Chi sei? Mia madre? Ho ventidue anni, so badare a me stesso"

"Solo che mi preoccupo per te, okay? "

"Inizia a preoccuparti per te stesso perché non voglio compassione da parte di nessuno e poi ho i miei motivi per sfogarmi nell'alcol"

"Ti puoi sfogare in un altro modo, ma non di certo nell'alcol, né nella droga, né nel sesso, però pensaci, potresti far casini se fai qualcosa di sbagliato " e poiché quella conversazione stava diventando un pò troppo, mi alzai per uscire dalla stanza ritrovandomi nella 'mia'.

Accesi il cellulare trovandomi tre chiamate perse da mio padre e una di Bec.
Chiamai prima mio padre dicendogli che andava tutto bene e che mi stavo divertendo per poi passare alla mia migliore amica con la quale feci una videochiamata.

"Ehi Bec" dissi fingendo un sorriso.

Si tolse gli occhiali da sole e notai che fosse distesa su una sdraio.

"Fede, cosa succede? E non dirmi nulla perché ti conosco" mi anticipò.

"Ho litigato più o meno con Benji. Cioè ieri sembrava tutto a posto. Ci siamo anche senza volerlo baciati, in realtà è durato solo un millesimo di frazione di secondo, poi ha bevuto tanto e abbiamo un pò litigato. Questa mattina invece, ho dormito con lui dato che ieri appena tornati a casa aveva vomitato e abbiamo passato qualche minuto, in un certo senso a coccolarci, e poi abbiamo nuovamente litigato" raccontai in breve.

"Punto numero uno: chi ha fatto il primo passo riguardo a questo piccolo bacio e numero due: quale argomento riguarda la vostra discussione? "

"È stato lui a baciarmi e per quanto riguarda la litigata, lui si era programmato di andare a mare però avendo bevuto troppo, ci siamo svegliati tardi ed io gli avevo semplicemente detto che non doveva bere tanto, ma lui si è sentito preso in colpa e mi ha detto che non sono sua madre, di farmi i fatti miei e che a lui stesso sa badare da solo" dissi mentre una lacrima solitaria scendeva lungo la guancia.
"Bec, io ci tengo a lui enon voglio che si rovini la vita per qualche suo motivo che non conosco"

"Fede calmati, risolverete molto presto perché secondo me, anche lui ci tiene a te e lo ha dimostrato tramite quella canzone, tramite un sacco di piccoli gesti. Forse non è innamorato come lo sei tu di lui, ma dai il tempo al tempo"

Forse Rebecca aveva ragione, lui mi aveva sempre dimostrato di tenerci a me. La canzone, i messaggi, le chiamate, il notarmi su un social, la casa vacanze, tutto ciò lui lo aveva fatto per me.
Mi asciugai le lacrime che oramai erano uscite dai miei occhi e salutai Bec e bloccando il cellulare.
Andai in bagno dandomi una veloce sciacquata alla faccia, mi vestì per poter stare in casa e quando notai che fosse l'ora di pranzo scesi in sala.
Le due ragazze erano già lì che aspettavano. Chissà dove o cosa stava facendo Benjamin.
Solo qualche minuto dopo scese e il pranzo passò alla svelta senza che nessuno parlasse, soltanto alla fine Shanti aveva domandato quale fosse il programma di oggi e lui con tono freddo rispose che eravamo liberi.
Cioè io non lo capivo, dovevo essere io quello arrabbiato poiché mi aveva quasi gridato contro mentre mi ero semplicemente preoccupato, però lui doveva fare il contrario. Era davvero strano e di certo non avrei fatto il primo passo per chiedergli scusa.

Scusa se ι ℓσνє уσυ //Fenji// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora