1.0

1K 161 12
                                    

Chan camminava velocemente per il corridoio, lasciando svolazzare il camice bianco su cui spiccavano i capelli biondi. Era appena tornato dalla deposizione sull'accaduto.

Tra le mani reggeva un candido bouquet di rose e gigli bianchi, avvolti dalla plastica trasparente.

Decisamente una lunga nottata, ma non se l'era sentito di tornarsene a casa. Continuava a rivedere l'immagine di quel povero ragazzo in quella pozza di sangue. I suoi occhi spaventati, ancora sgranati anche dopo la morte.

Come diavolo fosse entrato il paziente Lee era un mistero, e di questo ne avrebbe pagato le conseguenze l'ospedale.

Ma ciò non gli importava più di tanto.

Rallentò l'andatura, ancora pochi passi.

Si fermò davanti alla porta della stanza 21, su cui era stato applicato un foglio che vietava l'accesso; la stanza infatti era stata posta sotto sequestro fino alla conclusione delle indagini.

Adagiò sul pavimento spoglio il mazzo di fiori, rimanendo a fissare quella porta.

Se si concentrava, poteva sentire l'odore di sangue, rivedere Lee chino sul corpo senza vita, sentirlo singhiozzare.

Non capiva.

E forse non lo avrebbe mai capito.

Dopotutto Han aveva ragione: I matti non guariscono.

Ventidue Where stories live. Discover now