3.4

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"Alice" Sussurrò sulle sue labbra di zucchero, scendendo a baciare il suo morbido collo, arrivando sullo sterno.

Accarezzò le cicatrici in punta di dita, una alla volta, osservandole con i suoi occhi di fuoco. Poi le baciò, partendo dalla prima, sul collo fino a scendere lentamente sul collo del piede, lasciando scappare a

Han dolci sospiri di piacere.

Accarezzo ogni lembo di pelle con la lingua, inebriandosi del suo sapore.

Come poteva sentirsi così vivo solo grazie a lui?

Si sfilò il camice, rimanendo entrambi solo con l'intimo, e Minho fece combaciare ancora i loro corpi, mentre gli mordeva il lobo, con le mani accarezzava il petto acerbo, che mai sarebbe cambiato.

Un'eterna bellezza, che sarebbe stata soltanto sua.

Si liberarono dell'intimo, e scese con una mano a massaggiare la sua intimità, mentre continuava a baciare le sue piccole labbra, coprendo i suoi gemiti.

Alle sue orecchie, quello pareva il paradiso.

Il paradiso era la pelle liscia di Alice, che stava percorrendo e accarezzando con le sue dita, centimetro per centimetro, memorizzando ogni sfaccettatura.

Il paradiso erano le labbra morbide e bagnate di Alice, che stava baciando interrottamente, gustando come il più delizioso dei dessert.

Il paradiso erano gli occhi di Alice, così profondi. Quegli occhi ora celati dalle palpebre socchiuse, contornate dalle lunghe ciglia che tremarono dal piacere, quando scese ad accarezzargli l'intimità con la lingua vermiglia.

Leccò piano la punta, e poi la fece affondare nel suo antro caldo, succhiandola, gustandosi i gemiti di Alice, che aveva stretto tra le dita i suoi capelli corvini.

Sentì una strana sensazione nel suo petto e diede un ultimo bacio sulla punta, poi tornò sulle sue piccole labbra.

"È il momento" Sussurrò Han, attirandolo più a sé.

E Minho inserì un dito nella sua entrata, mentre l'altro si inarcò sotto di lui, poggiando le mani sulla sua schiena e affondando il volto sul suo petto.

Poi ne aggiunse un secondo e un terzo, sentendo la sua schiena bruciare, come arsa dalle fiamme: Han, aveva affondato le unghie nella sua schiena, e morse con forza la sua spalla, quando finalmente il corvino guidò la sua erezione tra le cosce pallide, spingendosi dentro di lui con una sola e lenta spinta.

Intrecciò una mano con la sua, e si guardarono negli occhi, mentre iniziava a muoversi dentro di lui, accarezzò con la mano libera la sua coscia sottile e morbida, fermandosi all'altezza del fianco, accarezzando il bacino.

"Alice" Sussurrò, con le lacrime che minacciavano di cadere

"Ti amo Cappellaio" - E lo baciò, graffiò la pelle del suo collo, sentendo come le forze abbandonarlo.

Strinse a sé il corpo caldo di Alice.

Il suo corpo era scosso da forti brividi, il volto sudato e gli occhi sgranati.

Il respiro gli mancava, gli occhi gli bruciavano. Strinse i pugni per non urlare dal dolore ... c'era quasi.

Mancava poco.

Le labbra tremarono, prima di esalare l'ultimo respiro.

"Sto arrivando Alice"

Ventidue Where stories live. Discover now