011

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Un'altra lunga giornata di scuola era finalmente terminata, e Jimin si affrettò a tornare a casa.

Aveva talmente tanta fame che sarebbe svenuto da un momento all'altro.

Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra non appena voltò a destra per la via di casa, fortunatamente essa era una delle prime villette, così scese dalla bicicletta e prese le chiavi alle quali era attaccato il telecomando del garage.

Premette il pulsante e lo aprì, andando così a parcheggiare la sua bicicletta all'interno di esso, notando che la moto di Yoongi fosse già ferma accanto alle due automobili.

Certo che era arrivato prima, la moto è decisamente più veloce della bicicletta.

Sbuffò, non aveva proprio intenzione di vederlo, cercava di evitare il maggiore quanto più possibile per reprimere la voglia di tirargli un pugno in piena faccia.

Dio, era davvero uno stronzo, Yoongi.

Uno stronzo di primissima categoria che Jimin non sopportava.

Scosse la testa e salì le scale, nella speranza di non trovarlo in cucina, eppure lui era proprio lì, girato di spalle e con la testa chinata in avanti.

Fu tentato di fuggire in camera sua, giusto per non vederlo, ma era davvero troppo affamato per saltare un pasto, così si schiarì leggermente la gola ed entrò in cucina.

Yoongi alzò la testa e si girò verso di lui. "Oh buongiorno, non ci siamo visti per niente a scuola oggi, dov'eri?"

"Sono rimasto in classe, non mi andava di uscire" rispose in modo freddo lui, aprendo il frigorifero per prendere un panino che la signora Min gli aveva lasciato.

"Mh..." annuì lui, per poi afferrare polso di Jimin prima che potesse chiudere il frigorifero.

Il grigio si girò di scatto verso di lui, fulminandolo con lo sguardo. "Ma che diavolo fai?!"

"Devo prendere la Coca Cola, Jimin, non posso?" rispose il maggiore con un sorrisetto, prendendo la bottiglia con la mano libera.

"Potresti farlo anche senza stringermi il polso, non credi?" strinse gli occhi Jimin.

Il moro fece spallucce e lo lasciò andare, aprendo la bottiglia e andando ad appoggiarsi contro il tavolo di legno.

Jimin alzò gli occhi al cielo e diede il primo morso al panino, ripieno di salmone affumicato ed insalata.

Quasi credette di andare in paradiso a quel sapore, così semplice eppure così estremamente buono.

"Però, avevi fame eh?" ridacchiò Yoongi osservandolo.

Il minore alzò lo sguardo su di lui con la bocca piena e delle briciole di pane sulle labbra. "Pvobemi?"

Yoongi a stento non scoppiò a ridere a quella vista e si avvicinò a lui. "No, ma non vorrei tu finissi soffocato da un panino, sai, l'hai praticamente finito in dieci secondi"

Il minore deglutì e cercò di togliere le briciole dalla bocca con un tovagliolo, arrossendo leggermente. "Non mangio da ieri sera, è ovvio che abbia fame" disse poi.

"E perché stamattina non hai fatto colazione?" domandò Yoongi.

"Secondo te perché non ci siamo visti per niente oggi? Non mi è suonata la sveglia, mi sono lavato e vestito in fretta e furia, non c'è stato tempo per la colazione" rispose Jimin scuotendo la testa, per poi mangiare l'ultima parte del suo panino.

"Capito..." disse il maggiore a voce bassa, bevendo un altro goccio di Coca Cola dalla bottiglia. "Vuoi?" fece poi porgendogliela.

"Grazie" borbottò Jimin prendendola, per poi girarsi a prendere un bicchiere.

εxcнαηgε [м.үg+ρ.נм]Where stories live. Discover now